MotoGP

È a un passo dalla storia, ma chi è Pecco Bagnaia?

È nato a Torino nel 1997, l’anno in cui Valentino Rossi ha vinto il suo primo Mondiale – È un grande fan della F1, in particolare di Hamilton, della Juventus e ama mettersi ai fornelli – Domenica il pilota della Ducati proverà a centrare un incredibile traguardo: «Voglio emozionare»
Francesco Bagnaia in compagnia della fidanzata Domizia Castagnini. © Reuters/jennifer lorenzini
Maddalena Buila
02.11.2022 23:00

«Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità!». Chissà se Pecco Bagnaia userà questa frase per caricarsi in vista dell’ultima tappa del Mondiale questa domenica a Valencia. D’altronde è tratta da uno dei suoi film preferiti, Il Gladiatore. Nel caso in cui il 25.enne della Ducati dovesse riuscire a terminare l’opera iniziata sul circuito di Losail lo scorso 6 marzo - e gli manca davvero solo un piccolo passo - ciò che avrà realizzato riecheggerà allora vigorosamente nella storia dei motori. Amante della cucina, della F1 (ha sempre tifato per Lewis Hamilton) e della Juventus, Pecco Bagnaia deve il suo soprannome alla sorella, che lo chiamava così quando era piccola e non riusciva a pronunciare «Francesco». Curioso anche il 63 sulla sua Ducati. In Moto3 aveva scelto il 21, in onore di Troy Bayliss. Approdato in Moto2, però, il numero era già occupato da Morbidelli. Bagnaia ha dunque ripiegato sul 42, 21+21. Stesso problema in MotoGP, il 42 era di Alex Rins. Pecco decise allora per il 63, un altro +21. Con questo numero, sul Circuit Ricardo Tormo, domenica Bagnaia potrebbe diventare il primo pilota italiano, su una moto tricolore, a issarsi sul tetto del mondo in MotoGP.

Le origini e il «Dottore»

Ma questa sarà storia del futuro. Musica che deve ancora essere suonata. Riavvolgiamo di qualche anno il nastro, andando a scoprire le origini e i percorsi che hanno portato il pilota italiano a contendersi la vetta del mondo con Fabio Quartararo, il prossimo 6 novembre.

Francesco Bagnaia è nato a Torino il 14 gennaio 1997, guarda caso l’anno in cui Valentino Rossi ha conquistato il suo primo titolo Mondiale, nella classe 125 con l’Aprilia. Forse era destino, dato che Pecco entrerà a far parte del Team VR46 in Moto2. Ma andiamo con ordine. È ancora piccolo quando inizia a correre nelle categorie Minimoto e MiniGP, alzando sempre più il suo livello e i suoi piazzamenti. Fino al 2013, l’anno della svolta. Bagnaia debutta infatti nel Motomondiale, in Moto3. L’anno dopo deciderà di sposare il neonato Sky Racing Team VR46, ancora una volta la squadra del «Dottore». I successi più importanti giungono qualche anno dopo, nel 2016, quando il torinese fa suo il GP di Assen e quello in Malesia, concludendo la stagione al 4. posto con il team Mahindra. L’anno successivo torna a correre con il team VR46, in Moto2, in sella a una Kalex, chiudendo quinto. Nel 2018 la musica cambia. S’impone in Qatar, Texas, Francia, Olanda, Austria, San Marino, Thailandia e Giappone. Con 306 punti vince il Mondiale e approda in MotoGP.

Nella classe regina

Nella classe regina il pilota torinese, sulla Ducati Pramac Racing, non fa però meraviglie. Nel 2019 collezionerà solo 54 punti e diversi ritiri. L’anno seguente le cose vanno pure peggio. Alla già complicata stagione segnata dalla pandemia, si aggiunge un infortunio alla tibia che compromette definitivamente il 2020 di Pecco, che termina al 16. posto. Si volta pagina e si giunge al 2021, l’anno dell’addio di Rossi. Bagnaia firma con il team ufficiale Ducati e mette in scena diverse ottime prestazioni, che gli permettono di lottare con il leader Fabio Quartararo, il quale avrà la meglio, conquistando il Mondiale con 26 punti di vantaggio sul torinese.

Fino all’ultima curva

Eccoci giunti al Mondiale 2022. Quello che si concluderà tra tre giorni a Valencia. Stavolta, però, la trama è diversa da quella dello scorso anno. Domenica Bagnaia dovrà «semplicemente» essere bravo a gestire la gara. Perché ora sono 26 i punti, stavolta suoi, di vantaggio sul francese della Yamaha. Ciò non significa che sarà una passeggiata per il pilota della Ducati, anzi. La pressione sarà alle stelle. Se Pecco riuscirà a controllarla, conquisterà il tetto del mondo. A quel punto, sulle note dell’inno di Mameli, saprà che il suo successo riecheggerà per l’eternità.

«Concentrati fino alla fine»

Pecco Bagnaia, in vista dell’ultima gara del campionato in programma a Valencia, si è detto tranquillo e sereno, anche se «Sta per avere inizio un fine settimana davvero importante per noi. Il Circuit Ricardo Tormo è una pista dove lo scorso anno siamo stati veloci e sulla carta è adatto alle caratteristiche della nostra moto. Ma dobbiamo restare concentrati fino all'ultimo. Qui ci saranno un sacco di tifosi Ducati, oltre alla mia famiglia, i miei amici e il mio fans club, perciò spero di poter regalare a tutti loro delle grandi emozioni».