Corsa in montagna

«È in discesa che si vincono le competizioni in montagna»

Un’ottima prima parte di stagione per il ticinese Roberto Delorenzi, specialista di skyrunning e di vertical: «Cambiare spesso tipologia di gara è forse il mio segreto, così riesco anche ad evitare le sensazioni di monotonia»
Roberto Delorenzi ama correre soprattutto nei percorsi diversificati. © Ti-Press/Gianinazzi
Nicola Pfund
06.07.2023 06:00

Ama correre, indubbiamente. Ma Roberto Delorenzi, classe 1997, lo fa su terreni molto diversificati. Lo abbiamo visto alla Media Blenio di quest’anno, ad esempio, dove è giunto settimo assoluto dietro il drappello degli africani. Percorso quasi pianeggiante e ritmi altissimi, da specialisti del mezzofondo. Certamente l’atleta di Sigirino, approdato allo sport di resistenza all’età di 12 anni, dopo avere partecipato con il papà a una gara di racchette su neve, è forse più conosciuto per i suoi exploit nello skyrunning e nel vertical, discipline che gli hanno già regalato belle soddisfazioni. L’ultimo grosso exploit lo scorso anno quando si è laureato campione del mondo della specialità in Val Bognanco. Aveva sbaragliato la concorrenza stabilendo il record del percorso e aggiudicandosi pure la medaglia d’oro nella combinata tra le due discipline. Dietro di lui alcuni mostri sacri della disciplina come l’iberico Manuel Merillas, Nadir Maguet e il «winter triatleta» Daniel Antonioli. Fortissimo in salita, agilissimo in discesa, semplicemente un fenomeno. Abbiamo incontrato Delorenzi, atleta polivalente, all’Arena sportiva di Tesserete mentre concludeva una giornata di allenamento. «Sto affinando la velocità in vista delle prossime gare - ci ha confidato - . La forma è buona. allenarmi in questo contesto mi piace molto perché le montagne che stanno attorno e che osservo correndo mi danno una forte motivazione».

Una lunga serie di trail

Come è andata, fin qui, la stagione di Delorenzi? «È iniziata benissimo - risponde - soprattutto per la corsa in montagna. Nel mese di febbraio ho corso la Trans Gran Canaria di 45 km, una gara poco tecnica e molto corribile, di livello internazionale. Uno dei primi appuntamenti annuali nel mondo trail, dove sono arrivato secondo.Un altro appuntamento importante è stata la Skyrace des Matheysins, tappa di coppa del mondo di skyrunning, disputata in Francia: 25 km con 2000 m di dislivello positivo e negativo che non avevo mai fatto e dove sono arrivato secondo. Dopo di che c’è stato un vertical, sempre di livello internazionale sopra Domodossola, la Domobianca vertical race, gara che ho vinto stabilendo il nuovo primato del percorso».

Poi, più di recente, Delorenzi ha partecipato ai campionati del mondo di corsa in montagna svoltisi a Innsbruck. «Qui - prosegue l’atleta ticinese - ho ottenuto il decimo posto assoluto. Una bella soddisfazione visto che era presente l’élite mondiale. Con il team svizzero siamo giunti terzi dietro le blasonate nazionali del Kenya e dell’Uganda».

L’ultima gara si è svolta a Cortina d’Ampezzo: 20 km con 1000 m di dislivello. «Lo confermo - sottolinea Delorenzi - : ho concluso ancora una volta secondo. Erauna gara a cui tenevo particolarmente. Per una volta ho sacrificato, lo Scenic Trail di casa nostra».

Salite e discese

Ottima, dunque, la prima parte della stagione e già pensa ai prossimi appuntamenti: il Morobbia Trail (come allenamento) e soprattutto la Dolomyths Run Skyrace del 15 luglio. Tante gare diverse e anche un gran dispendio di energie. «Direi piuttosto il contrario - sottolinea Delorenzi - .È proprio il fatto di cambiare spesso tipologia di gara che mi motiva ad allenarmi. Non sento mai la sensazione di monotonia. Se dovessi competere sempre nella stessa disciplina, probabilmente ci sarebbe. Il fatto di variare è forse il segreto del successo nella corsa in salita. Una gara di montagna non sarà mai uguale. Questo la differenzia dalla pista. D’altra parte in ogni sport la tecnica è fondamentale. Nella corsa in montagna ma soprattutto nello skyrunning avere una buona tecnica in salita ti permette di correre in modo economico ed agile facendoti risparmiare energie per il prosieguo della gara. Avere una buona tecnica in discesa è d’obbligo, perché le gare di skyrunning si vincono in discesa, non in salita dove è difficile guadagnare minuti. In discesa, in un attimo si possono invece perdere svariati minuti. Se si ha paura e se non si è agili, quindi se non si ha una buona tecnica, si rischia anzitutto di farsi male. E si perdono così minuti su minuti».