Volley Lugano

È un’altra intensa battaglia, ma in finale vola il Düdingen

Non basta l’ingaggio della nuova palleggiatrice americana Benda: le rosanero perdono gara-4 e l’intera serie – L'ultima arrivata: «Le ragazze sono state fantastiche, dopo un primo set difficile abbiamo lottato»
Al Palamondo di Cadempino la festa è friburghese. © CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
29.03.2023 22:35

Il Volley Lugano si è regalato una nuova palleggiatrice, ma non la «bella» con il Düdingen. Peccato. Con l’americana Gabrielle Benda arrivata in extremis a sostituire la connazionale Carinne Gebhardt, la cui caviglia sinistra non avrebbe retto a ulteriori sforzi dopo la finale di Coppa giocata sabato, le rosanero sono state sconfitte 1-3 in gara-4 delle semifinali playoff. Con lo stesso punteggio, le friburghesi di Bettello hanno vinto la serie, volando all’ultimo atto con il Neuchâtel. La stagione delle ticinesi non è finita. In un «best of 3» contenderanno il 3. posto allo Sm’Aesch Pfeffingen.

Direttamente dalla Grecia

«Mi hanno telefonato venerdì pomeriggio», racconta Gabrielle Benda. «Ero in Grecia, dove giocavo in A1 con l’Ilisiakos. Sono partita alle 5 di mattina del giorno dopo e sono arrivata a Zurigo in tempo per vedere le mie nuove compagne in finale di Coppa. Nei giorni seguenti ho cercato di conoscerle al meglio. In partita ho dato tutto ciò che potevo. Dopo un primo set difficile, in cui abbiamo dovuto aggiustare diverse cose, abbiamo lottato. Volevamo vincere, ci abbiamo provato. Con me le ragazze sono state fantastiche. Hanno reso il mio lavoro molto più facile di quanto pensassi. Anche Carinne Gebhardt, costretta a guardarci dalla panchina, mi ha aiutata tanto. Non la conoscevo, ma veniamo entrambe dagli USA e abbiamo uno stile simile. Sono felice di poter restare ancora un paio di settimane e di giocare almeno altri due match con il Lugano».

Gara in crescendo

Il primo set è stato da dimenticare per le ragazze di coach Oikonomou: dopo un iniziale 2-8, le rosanero non si sono più riprese. Ai comprensibili problemi di «timing» in attacco, dovuti alla scarsa intesa con la nuova alzatrice, si sono aggiunte imprecisioni in ricezione e difficoltà nelle combinazioni di muro e difesa. Troppi i punti facili concessi alle friburghesi. Nel secondo parziale il Lugano ha reagito all’iniziale 5-9, ritrovando ordine, appoggi, attacchi, muri. L’energia di Stackhouse, entrata dalla panchina, ha fatto bene alla rosanero, impostesi 25-15. La terza frazione è stata tiratissima. Il Lugano ha allungato sul 16-13, è andato sotto 17-20, è tornato in parità (22-22) ma ha infine ceduto (23-25). Il quarto set è partito male (2-7), ma si è trasformato in un’altra battaglia. Sul 20-20, le ospiti hanno piazzato il decisivo 0-4. Il folto pubblico del Palamondo ha comunque apprezzato.