Amar(o)cord biancoblù
Di trasferimenti flop ne è pieno il mondo, in qualsiasi sport. L’Ambrì non fa eccezione nella sua lunga storia. Alcuni di questi protagonisti sono diventati una sorta di “miti”, altri sono finiti nel dimenticatoio. Andiamo a ripercorrere sei di questi ingaggi “leggendari”. Ovviamente questo non è un elenco esaustivo e inoltre ci limitiamo ad elencare solamente giocatori svizzeri.
Il primo della nostra lista, in ordine cronologico, è Gaby Epiney. Ve lo ricordate? L’ala vallesana, arrivò in Leventina a 24 anni nel 1995, reduce da una stagione in LNB con il Losanna doveva aveva segnato 21 reti in 36 partite. Con Epiney si sperava di fare un affare, un po’ come Thomas Heldner l’anno precedente, anche lui arrivato dalla Lega cadetta e capace d’imporsi e di arrivare sino alla Nazionale. Purtroppo non andò così e dopo una sola stagione, condita da 2 misere reti, Epiney tornò in serie B e non fece mai più ritorno in LNA.
Sempre nello stesso anno toccò in sostanza la stessa sorte a Fabian Gull. Difensore 25enne arrivato dal Coira. Nella lega inferiore aveva prodotto parecchi punti e si sperava in impulsi offensivi nonché in una buona solidità. Il matrimonio tra Gull e l’Ambrì durò un solo anno, condito da appena 2 assist in 43 partite e parecchi svarioni.
Chi si ricorda di Roland Käser? Arrivato nel 2001 a 22 anni dal Berna, dove aveva racimolato 11 punti in 50 partite, era stato presentato come una futura stella del nostro hockey, strappato agli Orsi grazie alla prospettiva di avere più tempo di ghiaccio e di poter dunque progredire più rapidamente. Il risultato? Semplicemente iconico: 44 partite, 0 reti e 0 assist. Al termine del campionato fu spedito in B al Basilea. Tentò in seguito senza fortuna una nuova scalata ai vertici nel Langnau e infine nel 2004 finì nel Wiki-Münsingen in Prima Lega dove militò per una decina d’anni. Correva l’anno 2003, alla Valascia giunge René Friedli, esperto attaccante di 30 anni con alle spalle tante stagioni con la maglia di Berna e Rapperswil, dove regolarmente andava in doppia cifra. Friedli aveva inoltre vinto due titoli con i bernesi. Da lui ci si attendeva personalità, fisico, e punti pesanti. Il giocatore rimase per due anni, totalizzando 9 punticini in 88 partite e non dando in sostanza mai gli input attesi: una delusione su tutta la linea.
Torniamo in difesa, nel 2006 dal Coira arriva il giovane Fabio Schumacher. Nelle idee della dirigenza biancoblù, il 23enne dovrebbe rappresentare un pilastro del futuro e viene venduto come tale. Dopo 16 presenze costellate da errori, il nativo del canton Zugo viene girato al Visp. Dopo 3 anni nella lega inferiore e 2 stagioni in Prima Lega appende i pattini al chiodo a nemmeno 29 anni.
Praticamente una fotocopia l’apparizione ad Ambrì di un altro prodotto dell’EVZ, ovvero Raphael Vassanelli. Il 20enne, che aveva addirittura vestito per qualche amichevole la maglia della Nazionale U20, era stato spacciato come uno dei più grandi talenti della sua generazione e il fatto di averlo “carpito” allo Zugo fu celebrato in pompa magna durante la presentazione. 17 uscite in biancoblù, un disastro dietro l’altro prima di essere spedito a Basilea e poi a Turgovia. Nel 2018, a soli 28 anni, Vassanelli si ritira dopo 4 anni passati in Seconda Lega. E con lui termina anche questa nostra piccola escursione amarcord di elementi che a modo loro hanno comunque scritto “pagine” di storia del club sopracenerino.
(Nella foto Mathis, l'Ambrì 2006-2007 allenato da Pekka Rautakallio, il primo da sinistra: il quarto da destra è Fabio Schumacher)