Domenica è sempre domenica
Brenno Martignoni Polti sta lavorando per potenziare il Settore giovanile che dovrà tornare a essere, nelle sue intenzioni, un serbatoio di talenti per la prima squadra. È anche l’intento di Pablo Bentancur che, tanto per essere chiari, permette all’ACB di guardare avanti con fiducia visto che il patron ne assicura la sua solidità finanziaria (non dimentichiamoci che c’è di mezzo la licenza!). L’obiettivo di Bentancur, nonché di Martignoni-Polti, è la valorizzazione dei giovani in modo da rendere a chi se ne assumerà le redini (in tanti fanno la voce ‘grossa’, probabilmente non si rendono ancora conto che senza soldi non si va da nessuna parte, se non indietro) la squadra più popolare alla città. Missione impossibile?
Sappiamo che Pablo e Brenno stanno lavorando ‘a tempo pieno’ (come sottolineato dal presidente di recente) per potenziare un Settore (quello giovanile) che dovrà tornare ad essere un serbatoio di talenti per la prima squadra (qualcuno si ricorda ancora di quella fatta tutta in casa?).
Prima squadra che seppure abbia rallentato, inspiegabilmente, la sua marcia ha il compito di continuare a lottare per la promozione. Difficile, ovvio, in questo momento in cui tante cose non vanno per il giusto verso. Farne un obiettivo prioritario con una difesa raramente impenetrabile e un attacco che è tutto meno che prolifico è pura utopia. Resta però un ‘progetto’ (quello del patron) da sviluppare progressivamente, visto che non si è in grado di farlo rapidamente.
Le sconfitte logicamente amareggiano, soprattutto se sono frutto di prestazioni bruttissime (come quella con l’Aarau). Scorrendo i ‘pensieri’ del capitano avevamo intuito che dicesse, prima di scendere in campo, ai compagni “spero non ci sia il due senza il tre, facciamo gli scongiuri” (invece è andata proprio così), in quelli degli allenatori – che a fine partita sono letteralmente ‘volati’ via dalla panchina – abbiamo ‘captato’ una certa tranquillità (“Non ci piace cercare scuse a ogni costo”), una buona dose di fiducia (“Ora dobbiamo rimboccarci le maniche”) e di ottimismo (“Non è per niente finita, non molliamo”). Lucida anche la loro analisi (“Non abbiamo fatto niente di quello che avremmo dovuto fare”).
Ha ragione Brenno Martignoni-Polti tirando in ballo – sono sue parole – “tre gol regalati e tanta sfortuna”. Ci risiamo: non si è provveduto a sostituire Sauter e Sörensen, gli innesti effettuati, dispiace dirlo, in un campionato di Challenge sono risultati scarsi. Come ci si può affidare, in difesa e a centrocampo a giocatori come Tokam, Nkama (ammonito), Hamdiu (idem), Sangare (anche lui da cartellino giallo) e Chouik (un’altra prestazione insufficiente) – solo per fare qualche nome? Anche Krasniki è fuori fase. Una questione mentale o fisica? Il difensore in corsa si prendeva due metri. E non era il solo. E come la mettiamo con Enzler che si prende un gol da trenta metri? La partita di coppa col San Gallo si avvicina, è il momento di concedere fiducia a Berbic (un po’ di riposo – sarà di aiuto anche la pausa Nazionale – potrebbe servire al portiere titolare che non è più ai livelli di qualche mese fa). La sfortuna, cui allude il presidente, riguarda in particolare Chacon, vittima di una botta vergognosamente non rilevata dalla Grundbacher (avanti con questi arbitraggi!).
Vabbè, oggi alle 15 si va in piazza a fare ‘merenda’. I tifosi ieri sera (a proposito in tanti chiedono perché non si gioca alla domenica pomeriggio come si fa a Wil e a Vaduz), la merenda l’avrebbero fatta volentieri con i punti che non arrivano più neanche al Comunale (due sconfitte di fila), non con il panettone.
Andiamoci comunque numerosi in piazza del Sole “a trascorrere un pomeriggio in allegria insieme ai giocatori e agli allenatori”.
‘Domenica è sempre domenica’, si cantava al ‘Musichiere’ di Mario Riva…
(Foto Filippo Zanovello)