Lugano, adesso che sei salvo, cosa farai?
Cancellate con tre pappine al Sion tutte le polemiche della settimana.
Di un Lugano sterile, delle mosse del tecnico e dei rinnovi di contratti.
Per 90 minuti solo una partita perfetta, senza sbavature, dominata dall’inizio
alla fine.
Nel modo più consono alla squadra di Croci-Torti: con una compattezza e una
intelligenza degne di una grande squadra.
Il mister le azzecca tutte, modificando ancora una volta il suo assetto.
L’arrocco Custodio-Ruegg porta i frutti sperati. Il primo da difensore gioca
una partita sontuosa, il secondo si fa sentire in mezzo al campo con il suo vigore. Senza contare
che un Lovric padrone del campo e con gli spazi a disposizione per giocare il
pallone, diventa un elemento di classe assoluta.
E poi c’è quel Sabbatini, avanzato sulla destra, fenomenale nel gioco di
raccordo e bravo (nonostante un paio di errori in appoggio) a dare il suo
contributo nell’indispensabile gioco di rottura e rilancio.
Per Bottani ci vorrebbe un capitolo a parte. Quando gioca a questi livelli,
contro avversario che gli concedono spazi, diventa devastante. Assolutamente
incontenibile. Il numero 10 trova anche il gol che chiude praticamente la
partita. Semplicemente perfetto. Aspettiamoci il ritorno del tormentone "nazionale".
E che dire di Maric, che colpisce il palo sul primo gol di Facchinetti, o dello
stesso “Fac” che segna dopo aver sciupato prima una ghiotta occasione?
Si potrebbe andare avanti elogiandone ancora, ma il senso del discorso è che il
Lugano ieri sera è sembrata una macchina perfetta.
Adesso aspettiamo i risultati di Young Boys (a Losanna non dovrebbero esserci
sorprese) e Basilea (che col Servette potrebbe anche soffrire) e poi guarderemo
la classifica.
Il Lugano intanto è salvo, verrebbe da dire, ma questo lo sapevamo già.
Il Crus ha detto che adesso si potranno schierare i “rincalzi”, coloro che
finora hanno avuto poco spazio. Vedremo se sarà davvero così, anche perché un
Lugano a questi livelli ha diritto di puntare al terzo posto. Senza troppi
esperimenti che potrebbero suscitare rammarichi postumi.
Seguendo magari l’esempio del tecnico del Servette Geiger, che oggi ha detto “che
bisogna guardare in alto, essere ambiziosi”. E se lo dicono loro che sono un bel po' dietro…