Non sono stupito dalla Svizzera: l'Italia era in calo. Amoura? Meglio dalla panchina...
Non sono meravigliato da quello che è successo lunedì
sera: sapevo che l’Italia era in evidente ribasso e ho sempre pensato che
avesse vinto l’Europeo in un modo un po’ casuale. Le era girato tutto bene ma
la squadra è sempre stata piuttosto mediocre.
Ho visto le partite con due televisori e la differenza di ritmo tra le due partite
era evidente: sembrava che gli azzurri giocassero un’amichevole, mentre gli svizzeri
aggredivano gli avversari.
Adesso la squadra di Mancini rischia: è naturale pensare a ciò che era successo
quattro anni fa contro la Svezia. In queste partite, se non hai un episodio
favorevole, puoi anche rischiare di perdere.
Alla luce di ciò che è successo in queste gare, continuo a pensare che in
Svizzera i media sviliscano un po’ il nostro calcio: ci manca autostima e
questo è davvero un peccato viste le potenzialità che ci sono. Se pensiamo che
la nazionale si è qualificata ai Mondiali per la quinta volta consecutiva e ha
lasciato dietro l’Italia in questo girone, penso che abbiamo tutto il diritto
di credere che il nostro calcio sia molto più forte di ciò che si vuol far
credere.
Sono molto contento anche per Yakin, un tecnico che in poco tempo ha saputo
infondere fiducia a tutti. È entrato nell’ambiente giusto nel momento giusto e questo
dimostra, com’era il suo caso allo Sciaffusa, che ci sono allenatori molto
bravi che occupano panchine di secondo piano. Non dimentichiamo che però Murat ha
un pedigree di tutto rispetto e può vantare notevole esperienza. Insomma, è
tutt’altro che uno sprovveduto.
Non si è mai lamentato degli assenti, ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco,
ha scoperto dei giovani che non si conoscevano e in questo senso la fortuna gli
ha dato una mano: ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci.
Quando torneranno i “titolari” credo che ci sarà una bella rosa a disposizione.
Uno come Xhaka ritroverà sicuramente il suo spazio al mezzo al campo ma è chiaro
che se le cose non andranno bene, adesso sappiamo che ci sono anche delle valide
alternative.
A volte serve di più la gioventù e la forza fisica dei vari Vargas o Okafor, a
livello tecnico magari non ancora ad altissimi livelli, che non l’esperienza di
chi magari è meno motivato o meno in forma.
Archiviata la nazionale, sono contento di poter andare domenica a Cornaredo a
vedere il Lugano.
Contro il Lucerna sarà una partita molto insidiosa: la ritengo una specie di
spartiacque. La squadra di Celestini, che potrebbe essere all’ultima spiaggia,
arriva in Ticino con la necessità di far punti. Noi dovremo essere bravi a
capire la loro situazione e a reagire di conseguenza. Senza Bottani avremo una
squadra con meno fantasia ma personalmente non farei ancora l’esperimento di
Amoura dal primo minuto. Non è questa la partita giusta per lanciarsi in questo
tipo di prove: meglio andare ancora sul sicuro: quando entra dalla panchina l’algerino
può cambiare la partita. Non cambierei questo schema, almeno per adesso.