Piccatto, un maestro e un artista
La Marco Lucchetti Art Gallery ha festeggiato alla grande i 35 anni compiuti da Dylan Dog, il più famoso indagatore dell'incubo al mondo. Ospite d'onore Luigi Piccatto, un autore di spessore e di rilievo.
Restio alle interviste, convinto che debbano parlare le sue opere, il piemontese ha preferito una cordiale e conviviale chiacchierata. Ha spiegato che non legge il soggetto, riceve la sceneggiatura e su questa disegna le tavole, impiegandoci tre mesi per concludere un albo e lui è tra i più veloci. Molti suoi colleghi, infatti, ci impiegano anche 7-8 mesi.
Luigi Piccatto è passione, mostra una conoscenza del mondo che ha attraversato per molti anni. Ha scoperto fin da giovane il suo talento, lo ha esplorato e lo ha fatto diventare la sua professione. Dylan Dog lo sente come una sua creatura, un eroe normale, un amico, senza super poteri, né abilità particolari. È un romantico, un idealista, che non teme di affrontare la paura.
L'idea del personaggio fu di Tiziano Sclavi, di professione giornalista e scrittore, che cominciò a scrivere sin da bambino e che ebbe la geniale idea di raccontare le avventure di un detective dell'occulto, che deve scontrarsi con zombie, vampiri e fantasmi e affronta la più grande paura dell'esistenza umana: la morte.
La Casa Editrice Bonelli decise di produrre il progetto per saldare un debito editoriale, mantenere una promessa fatta allo stesso Sclavi. Pubblicato qualche numero, il successo fu clamoroso. Piccatto sottolinea che tutto questo fu possibile grazie al fatto che Dylan Dog divenne popolarissimo presso il pubblico femminile. Furono quindi le donne a decretare la nascita di un vero e proprio fenomeno editoriale.
Non ha dubbi quando parla della sua opera prediletta: è "Golconda". Il surreale che impatta sulla realtà, l'horror che diviene spiegazione dell'esistenza. Si ribalta la semantica dell'essere. Gli schemi sono rotti, la novità è spettacolare. La citazione d'obbligo riguarda il celebre quadro del geniale pittore belga René Magritte.
Nel variegato e misterioso universo di Dylan Dog, bisogna armarsi di introspezione, capovolgere il punto di osservazione, non avere pregiudizi nei confronti del diverso, il cosiddetto "freak". Il vero e autentico mostro è la cattiveria dell'uomo.
(nella foto Carlo Scolozzi, Luigi Piccatto e Angelo Lungo)