Atletica

«Ho visto correre Usain Bolt, così è scoccata la scintilla»

Il sudafricano Simbine si racconta: «Volevo fare il calciatore, ma sono felice di aver scelto questo sport» - Già presente a Bellinzona nel 2019, questa sera sarà ancora tra i protagonisti sui 100 metri al Meeting dei Castelli
Akani Simbine, a destra, al fianco di Yohan Blake nel recente Weltklasse a Zurigo. © Keystone/Ennio Leanza
Maddalena Buila
12.09.2022 06:00

Anche Akani Simbine, specialista dei 100 m, sarà tra i protagonisti questa sera al Meeting dei Castelli di Bellinzona. Già presente a questo appuntamento nel 2019, il sudafricano, che nel suo Paese gestisce una produzione televisiva, sintetizza così le ragioni per le quali ha voluto tornare in Ticino. «Questo meeting mi è piaciuto subito. Gli organizzatori sono amichevoli e gentili e il pubblico, con il quale si crea un rapporto di intimità, è a dir poco fantastico. Dato che mi alleno in Italia, posso anche aggiungere che la posizione geografica di Bellinzona per me è l’ideale. Infine ci sono gli splendidi Castelli, che naturalmente meritano di essere rivisti».

Sognava il calcio

Come spiega lo sprinter africano la nascita della sua passione per l’atletica? «Volevo fare il calciatore. A guardar bene, ho giocato per diverso tempo, ma contemporaneamente correvo. Poi è arrivato il momento di fare la fatidica scelta. Ho optato per l’atletica dopo aver conquistato il record nazionale juniores sui 100 m. Nel 2012 sono andato a Londra a seguire le Olimpiadi. Ho visto correre Usain Bolt. Inutile aggiungere che è subito scoccata una scintilla. Sognavo e sogno ancora di diventare come i grandi dell’atletica. Anche se da ragazzino ero affascinato dal pallone, se mi guardo in dietro, non sono triste di aver lasciato il calcio. A me stesso dico sempre che non sono stato io a scegliere l’atletica, è l’atletica che ha scelto me. Questo sport mi ha aperto tante porte: per la prima volta ho potuto viaggiare in aereo e lasciare il mio Paese. L’atletica è stata una benedizione. Gliene sarò sempre grato».

Qual è il risultato al quale Simbine tiene di più? «Quello che ho ottenuto a Budapest lo scorso anno quando ho migliorato il record africano portandolo a 9’’84», dice. E poi aggiunge: «Ogni volta che vado a Budapest ottengo sempre buoni risultati. Penso che quella città mi porti bene».

Cosa si aspetta lo sprinter dalla gara di questa sera e dal meeting in generale? «Innanzitutto mi auguro che il tempo sia bello - prosegue - Spero che il pubblico sia fantastico come sempre. Poi, è chiaro, vorrei correre veloce. È la mia ultima gara in stagione. Vorrei concludere al meglio».

Obiettivi futuri

E cosa si augura Simbine per quanto riguarda il futuro? «Primo obiettivo, l’oro mondiale sui 100 m il prossimo anno. L’evento si terrà a Budapest. Come ho detto. è una città fortunata per me (ride, ndr). Poi, nel 2024 ci saranno i Giochi olimpici a Parigi. Anche lì mi aspetto una medaglia».

Qual era l’idolo del sudafricano da bambino? «I miei genitori - risponde convinto - . Quando ho iniziato a correre, guardavo soprattutto ad Asafa Powell e a Yohan Blake. Correre con quest’ultimo è stato spettacolare». Il velocista non cambierebbe molto nella sua vita e cosa dice a proposito dei tanti quarti e quinti posti collezionati in carriera? «Tutto quello che succede è una lezione che ti aiuta a crescere e a diventare una persona migliore. È vero, in carriera ho ottenuto tanti quarti e quinti posti. È stato un po’ frustrante. Proprio per questo adesso ho alzato l’asticella e voglio una medaglia. Spero che arriverà. Lavorerò tanto per conquistarla».

Ricordiamo che stasera le casse del Meeting dei Castelli si aprono alle 17.30. Pre-meeting: 18.45. Top event: 19.45. Programma e informazioni dettagliate su www.galadeicastelli.ch.