Calcio

I tifosi dei galletti, tra calcio ed elezioni, ora sognano la coppa

L’esperto di calcio transalpino Alessandro Grandesso, corrispondente a Parigi per la Gazzetta dello Sport: «Il supporto dei fans era meno visibile, ma sempre presente»
©AP Photo/Hassan Ammar
08.07.2024 21:15

Abbiam visto, in questi Europei, tifosi di varie nazionalità scatenarsi per le strade tedesche a ritmo di birra e musica. Un po’ meno quelli francesi, che per settimane hanno avuto i pensieri occupati da un altro grande tema: le elezioni. «In tutte le tv sono passate le immagini della gente che ha occupato Place de la République, uno dei luoghi simboli della democrazia francese – spiega Alessandro Grandesso, corrispondente a Parigi della Gazzetta dello Sport –. È questo lo specchio del clima che si respira a Parigi, uno dei pochi luoghi dove l’estrema destra non aveva fatto risultato nemmeno al primo turno».

Anche le stelle dei Bleus, che avevano scoraggiato di votare il Rassemblement National, hanno festeggiato la vittoria della sinistra sui social. «Adesso che la nazione si è liberata delle elezioni, penso comunque che in molti seguiranno gli Europei. Se poi Mbappé e compagni dovessero arrivare alla finale del 14 luglio, giorno della festa nazionale e dell’arrivo della fiamma olimpica, ci sarà molto patriottismo», racconta ancora Grandesso. «Il rischio di attentati e le mobilitazioni delle forze dell’ordine in vista delle Olimpiadi hanno dissuaso le grandi città dall’organizzare grandi schermi. Questo ha anche contribuito a rendere il supporto meno visibile, anche se sempre presente». Le prestazioni al di sotto delle aspettative – soprattutto dal punto di vista realizzativo – non hanno di certo aiutato. «Sì, ci sono state molte critiche al gioco espresso dalla Francia. Ma in realtà, una volta che i risultati arrivano sono tutti contenti. Lo scetticismo attorno a Didier Deschamps si è notevolmente affievolito una volta raggiunta la semifinale. Parliamo in fondo di un c.t. non giochista, ma è che sicuramente un leader. La sua Francia, così come la Spagna, resta quindi una candidata seria alla vittoria finale», chiosa Grandesso. 

In questo articolo: