Il caso

Il pasticcio di Swiss Basket e la rabbia dell’Olympic

La Federazione invia l’iscrizione all’indirizzo sbagliato e il Friburgo viene privato della Champions - Già confrontata con problemi strutturali e finanziari, la pallacanestro elvetica subisce un altro danno d’immagine
Il ticinese Roberto Kovac ha rinnovato con il Friburgo. © Keystone/Peter Klaunzer
Fernando Lavezzo
29.06.2023 21:59

Non c’è pace per il basket svizzero. Regolarmente confrontato con problemi strutturali, organizzativi, finanziari e qualitativi, nelle ultime settimane il movimento cestistico rossocrociato ha incassato (o si è autoinflitto) alcuni duri colpi in grado di danneggiarne ulteriormente l’immagine.

Dapprima la retrocessione volontaria di due club del massimo campionato maschile: Boncourt e Swiss Central.

Poi le vicende riguardanti Sébastien Clivaz, l’arbitro messo alla porta dalla Federazione lunedì, dopo mesi di tensioni, non per motivi tecnici (nonostante gli errori ai danni della SAM commessi in gara-3 della finale), bensì per non aver accettato una mediazione su questioni di condotta e comportamento. «Ancora una volta devo fare i conti con informazioni o commenti di Swiss Basket non corretti e lontani dalla realtà dei fatti. Parlerò a tempo debito, c’è molto da dire», ha scritto Clivaz in una breve reazione inviata ai media.

Senza dimenticare la Nazionale maschile, che il 19 luglio inizierà il terzo turno di pre-qualificazione a Euro 2025 priva di una dozzina di titolari. Non solo a causa di infortuni.

La squadra mancante

Fin qui tutto male, ma al peggio non c’è limite. Martedì sera l'Olympic Friburgo, campione svizzero, ha scoperto di non essere stato inserito dalla FIBA tra i partecipanti alla prossima Champions League. Dal 25 settembre al 1. ottobre, 24 squadre si contenderanno gli ultimi 3 biglietti per la fase a gironi, ma il nome dell’Olympic non figura da nessuna parte. La ragione? Un clamoroso errore amministrativo di Swiss Basket. La Federazione elvetica ha infatti inviato l’iscrizione dei burgundi a un indirizzo email sbagliato.

Ripescaggio? Difficile

L’Olympic, avente diritto alla Champions grazie alla vittoria del titolo nazionale, ha compilato nei tempi previsti i documenti necessari per iscriversi ufficialmente alla competizione europea. Swiss Basket, però, non li ha trasmessi correttamente a chi di dovere. «La FIBA ha ricevuto il dossier, ma è arrivato all’indirizzo sbagliato», ha spiegato Erik Lehmann, segretario generale di Swiss Basket. «Nessuno, neppure il Friburgo che ha ricevuto la mail in copia, si è accorto dell’errore», ha aggiunto. «Spero che la questione si possa risolvere positivamente, sono in corso delle discussioni tra Swiss Basket e la FIBA».

I dirigenti dell’Olympic sono pessimisti sulla possibilità di un ripescaggio: «È una situazione disperata, la nostra unica possibilità di giocare la Champions è che una squadra si ritiri», ha affermato il presidente Philippe de Gottrau a «La Liberté». «Ci batteremo per poter partecipare, ma qualora non ci riuscissimo, Swiss Basket dovrà assumersi le conseguenze, anche finanziarie, del suo errore», ha aggiunto il suo vice, Pascal Joye.

Un club serio

I danni per l’Olympic sono notevoli, considerando che la stagione 2023-24 è già stata pianificata pensando all’Europa: budget, accordi con giocatori, staff e sponsor, preparazione estiva, campagna abbonamenti. Società seria qual è, il Friburgo ha programmato al meglio il dopo-Aleksic. Con la conferma di Roberto Kovac, Natan Jurkovitz, Jonathan Kazadi, Arnaud Cotture e l’arrivo di Killian Martin dal Neuchâtel, il club burgundo ha messo nelle mani del nuovo allenatore Thibaut Petit un gran bel quintetto di nazionali. Dopo aver congedato tutti i suoi stranieri, ha inoltre ingaggiato la guardia americana Eric Nottage, ex SAM Massagno. Mosse di mercato importanti, ma fatte senza pazzie, lasciando partire altri tre nazionali quali Boris Mbala, Paul Gravet e Yuri Solcà.

Poche luci nel buio

C’è voluto un episodio degno di «Scherzi a parte» per far parlare di basket elvetico anche i media della Svizzera tedesca e qualche portale straniero. La mancanza di professionalità palesata da Swiss Basket in questa circostanza, fa passare in secondo piano i traguardi e gli obiettivi ambiziosi di cui la Federazione ama fregiarsi. Come l’aumento dei tesserati, gli investimenti a favore di giovani, il passaggio da 6 a 8 squadre nella LNA femminile. Oppure il Centro Nazionale per i talenti affidato a un nuovo tecnico, Ivan Rudez, il quale potrà contare sul carisma di Thabo Sefolosha. O ancora l’organizzazione dei Mondiali U19 del 2025, assegnati a Losanna. Tante piccole luci che non riescono ad illuminare un cammino costellato di inciampi.

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