Cajkovsky: «Ho scelto Ambrì per la mia famiglia»

Michal, cosa l’ha convinta ad abbracciare l’offerta dell’Ambrì Piotta? Come si sono svolte le trattative?
«Ho deciso di accettare la proposta del club leventinese perché è nato da poco il nostro secondo figlio. A me e alla mia famiglia serviva dunque una sistemazione che potesse funzionare per me ma anche per gli altri componenti. L’opzione dei biancoblù mi sembrava la migliore tra quelle sul tavolo, ovvero due offerte da altrettante squadre russe. E ora sia io sia mia moglie siamo molto contenti di aver accettato questa proposta. La trattativa ha funzionato bene. In queste ultime settimane ci sono stati diversi scambi tra i vari direttori sportivi, ma - come già detto- Ambrì sembrava la strada più percorribile per le nostre esigenze. Nonché un’esperienza per me nuova a livello professionale».
Lei è stato fermo per diverso tempo (nel 2025 ha giocato solamente tre partite, ndr). Ha vissuto la ricerca di un nuovo club con ansia, pressione o preoccupazione?
«Direi proprio di no. Il dover trovare per forza una sistemazione in tempi brevi non è mai stato davvero un tema. Prima di tutto volevo riprendermi bene dall’infortunio che negli scorsi mesi mi ha tenuto fermo per diverso tempo. Quando si è presentata l’offerta dell’Ambrì Piotta, mia moglie mi ha confessato che riteneva essere quella la situazione migliore per portare avanti la nostra famiglia, composta da un bimbo piccolo e una bimba nata da poco. Al di là delle trattative, ora sono felice di essere qui e sono orgoglioso di vestire questa maglia».
È alla sua prima esperienza in Svizzera. Cosa sa della National League?
«In realtà la conosco già abbastanza bene. In questo campionato giocano parecchi miei amici».
E in particolare dell’Ambrì Piotta, invece, cosa conosce?
«Anche questa realtà non mi è estranea. So che in Leventina è stata costruita la nuova pista quattro anni fa. In effetti, quando sono arrivato, ho potuto notare quanto sia effettivamente bella. Mi pare un luogo ideale per un giocatore. Ma, onestamente, non ho finora riscontrato alcuna caratteristica negativa in questa neonata avventura in biancoblù».
Neppure tra staff o compagni di squadra?
«Assolutamente no. Anzi, mi hanno tutti trattato in modo molto amichevole, mostrandosi aperti e cordiali. Anche gli allenatori hanno avuto solo buone parole per me».
Lei andrà ad inserirsi in una difesa che al momento presenta il duo più impiegato - in termini di minutaggio a partita - dell’intera National League. Parliamo naturalmente di Jesse Virtanen e Tim Heed. Sarà difficile trovare lo spazio giusto in questo contesto?
«È sempre complicato entrare in corso d’opera quando le dinamiche sono già così fortemente consolidate. Io sono qui solo per aiutare. Farò del mio meglio».
Che persona e che giocatore è Michal Cajkovsky?
«Che persona sono… (ride, ndr) Non saprei. Sicuramente con il passare degli anni sono diventato più calmo e meno focoso. Sul ghiaccio mi reputo invece un giocatore two-way, a cui piace anche entrare nel vivo dell’azione cercando sempre di dare una mano anche agli attaccanti. Vedremo che ruolo mi si richiederà qui».
La sua è una brillate carriera, che lo ha visto militare in KHL nelle ultime 8 stagioni, dove ha totalizzato 194 punti (di cui 64 gol) in 44 partite. Dove sono i suoi margini di miglioramento?
«Posso sicuramente ancora crescere. Ho solo 33 anni e spero di poter giocare ancora tanto hockey. Anche per questo ho abbracciato l’Ambrì Piotta. Era tempo per me di respirare aria nuova dopo i diversi anni trascorsi in Russia. Una nazione in cui, tra l’altro, l’hockey si gioca in modo molto diverso rispetto a questa lega. Qui lo stile è differente e le piste sono più grandi. Parleremo tanto con gli allenatori su come poter inserirmi al meglio e spero che questo possa avvenire il più in fretta possibile».
Pure con la maglia della nazionale slovacca sono arrivate delle gioie, che hanno raggiunto l’apice con il bronzo alle Olimpiadi di Beijing nel 2022. Ora all’orizzonte si vedono già quelle di Milano e Cortina. Ci pensa?
«Vestire la maglia della Nazionale è sempre un onore. D’altronde è il sogno di tutti, sin da piccoli. Ma al momento non guardo così avanti. E state sicuri che non ho certo scelto l’Ambrì solo perché dista appena un centinaio di chilometri da Milano (ride, ndr). Sono stato fermo tanto tempo, voglio concentrarmi sul tornare completamente in forma e poi vedremo se sarò riuscito a ritagliarmi una chance per un’eventuale convocazione per la rassegna a cinque cerchi. Al momento mi sento bene e voglio continuare a lavorare in questa direzione».
A cosa si dedica quando, dopo un match intenso, arriva il momento per rilassarsi?
«Rilassarmi? Non so cosa sia. Non ho tempo per il relax con due bimbi piccoli (ride, ndr)».
Il coach René Matte: «Sono contento del rientro di Grassi, ma in panchina ci mancherà»
In Leventina si respira aria frizzante. Non solo perché ormai le temperature hanno iniziato a diventare piuttosto rigide, ma anche perché, durante la pausa dedicata alle squadre nazionali, le cose sembrano aver funzionato bene alla Gottardo Arena. Dall’acquisto di un nuovo difensore straniero, al lavoro svolto sul giacchio, «che è stato proficuo», spiega l’allenatore dei leventinesi René Matte. «Abbiamo avuto modo di svolgere le nostre attività con tranquillità e serenità anche la scorsa settimana. Durante i primi giorni di allenamenti ci siamo concentrati sul collettivo, per poi passare a un lavoro sui singoli. Ma ora si volta pagina. Dal match contro lo Zugo si riparte da zero. Dovremo dunque essere bravi a ritrovare le giuste sensazioni per dare continuità ai buoni risultati ottenuti prima della pausa». Pausa che ha regalato all’Ambrì un rinforzo difensivo di peso. Innesto cercato e voluto anche dalla coppia di coach biancoblù? «Diciamo che dopo la partenza di Petan volevamo, se possibile, uno straniero in difesa. Michal ci darà dunque profondità in questo reparto. Sicuramente porterà del peso in pista, ma pattina bene e ha un tiro potente. Rinforzerà senza dubbio la nostra fascia sinistra. Abbiamo fatto lo stesso ragionamento dell’anno scorso, quando ci siamo affidati a Curran». E finalmente l’Ambrì Piotta potrà ripartire al completo. Daniele Grassi si è infatti completamente ripreso dall’infortunio e potrebbe debuttare già questo weekend. «Sono contento per lui - prosegue René Matte -. Devo ammetterlo, ci mancherà sulla panchina. Ha fatto un buon lavoro seduto accanto a noi, si è adattato davvero bene a questo nuovo ruolo. Inoltre ha incoraggiato tanti giocatori. Ma sono contento che tornerà a giocare perché è quello che ama fare. Non sappiamo ancora quando rientrerà nella line-up. Né lui né Cajkovsky. Stiamo riflettendo anche su come e quando introdurli. Non sarà infatti semplice rientrare in una lega già in corso».
