Il pagellone

Dalla NHL un apporto incostante e il vecchio Ambühl ruba la scena

La brutta prestazione collettiva nel quarto di finale perso contro la Germania incide parecchio sul giudizio dell'intero Mondiale
© KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI
Fernando Lavezzo
26.05.2023 20:30

La città si è svegliata dopo una notte di festa. Non la nostra, evidentemente, ma quella dei padroni di casa. La Lettonia ha raggiunto la prima semifinale della sua storia, insieme alla Germania. E alla Svizzera non resta che l’amarezza. Un Mondiale iniziato con ottime premesse è finito con una prestazione deludente. E questo si ripercuote anche sul nostro pagellone finale.

Patrick Fischer 3

La sua squadra non subisce reti nelle prime tre gare, contro le avversarie più facili, poi accoglie i nuovi arrivi dalla NHL e supera anche Slovacchia, Canada e Cechia, giocando con autorità e assicurandosi il primo posto. Bene. Proprio contro i cechi, però, il coach opta per un cambio di linee non necessario. Contro la Lettonia, in una gara ininfluente, fa riposare Fiala, Niederreiter e Malgin, cambiando di nuovo il line-up. Spreca insomma due occasioni per consolidare l’intesa tra i terzetti. Nel quarto di finale punta su Mayer al posto di Genoni. Un rischio che non paga. La Svizzera è irriconoscibile, bloccata. E il suo allenatore trasmette tensione.

Robert Mayer 4

Gioca 4 partite con il 90,28% di tiri parati. Debutta con uno «shutout» contro la Norvegia, poi batte Slovacchia (con qualche imperfezione) e Cechia. Regala la prima rete alla Germania, condizionando una Svizzera già poco serena.

Leonardo Genoni 5

Non capiremo mai la scelta di lasciarlo fuori nei quarti per preservarlo. La partita da vincere era quella. Gioca solo tre gare, firma due «shutout» di fila e chiude con il 96,61%. La percentuale di parate migliore di tutta la fase a gironi.

Joren van Pottelberghe 3,5

Gioca con la Lettonia e pasticcia. Ma per il futuro a breve termine, Akira Schmid a parte, non ci sono molte alternative al 25.enne del Bienne.

Dean Kukan 4,5

Ad Helsinki, un anno fa, era stato il migliore e aveva dato maggiori impulsi offensivi. Un anno trascorso agli ZSC Lions gli ha forse tolto un po’ di quella velocità di pensiero maturata in NHL. Per lui 6 partite, 0 gol, 4 assist e un bilancio di +2.

Jonas Siegenthaler 4,5

Calmo, carismatico, è il difensore più utilizzato da Fischer (20’10’’). Il suo gol con la Germania ci illude. Ci si attendeva qualcosa di più in fase di regia. Ma non è Josi. 5 partite, 2 gol, 0 assist, +2.

Janis Moser 4

Anche lui non è Josi. Deve raggiungere la piena maturità. Alcuni lampi di classe, buona personalità, ma in generale un impatto molto minore di quel che ci si aspettava. Contro la Germania spreca l’occasione che avrebbe potuto ridare speranza ai nostri. 7 partite, 1 gol, 1 assist, +6.

Christian Marti 4+

Ci prova, ma non sempre ci riesce. I suoi tiri non fanno male. È l’unico difensore con un bilancio personale negativo. 8 partite, 1 gol, 1 assist, -1.

Michael Fora 4,5

Un torneo in crescendo, quarto di finale a parte. Solido, pulito, sempre più disciplinato con il passare delle partite. Solo 6 tiri in porta, ma non disdegna qualche puntata offensiva in più rispetto al passato. 8 partite, 0 gol, 2 assist, +6.

Romain Loeffel 4

È il blue-liner più sollecitato e il più cercato dagli NHLers in power-play. Con un gran tiro rilancia la sfida con la Cechia. Nel quarto di finale è tra i più pasticcioni. 8 partite, 2 gol, 1 assist, +4.

Tobias Geisser 3,5

Torneo anonimo, forse condizionato da un colpo alla spalla ricevuto nella seconda partita. 6 partite, 1 gol, 0 assist, +4.

Andrea Glauser 4

Propositivo, si inserisce spesso e volentieri, anche se gli avversari gli scappano sovente. 7 partite, 1 gol, 1 assist, +6.

Nino Niederreiter 4,5

Leader esemplare nella fase a gironi, ma anche è travolto dagli eventi contro la Germania. Segna solo nelle prime 4 partite, quelle facili. A secco contro Canada, Cechia e nel quarto di finale. Con Corvi l’intesa non è più quella del 2018. 7 partite, 4 gol, 1 assist, +1.

Nico Hischier 4-

Un suo capolavoro ci rilancia contro il Canada. Per il resto è poco concreto. È il più utilizzato insieme a Siegenthaler (20’10’’) e lavora tanto anche in box-play. Con Fiala si cerca e si trova, ma il loro possesso del disco è sterile. Sbatte contro il muro tedesco. 4 partite, 1 gol, 2 assist, +/- 0.

Kevin Fiala 3,5

La mira non è quella mostrata a Los Angeles. Un solo gol, inutile, contro la Lettonia. Diversi assist al bacio. Si innervosisce facilmente e si intestardisce in azioni personali. 6 partite, 1 gol, 5 assist, +2.

Denis Malgin 4,5

Ammalato, salta la Germania. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma un po’ della sua fantasia e della sua faccia tosta sarebbero servite. L’impressione è che Fischer non gli abbia trovato la giusta collocazione. 6 partite, 2 gol, 4 assist, +4.

Andres Ambühl 5

Parte a rilento, ma è decisivo con Canada e Cechia. Fa quasi piangere la Lettonia, che però rinasce. Contro la Germania sembra non averne più. Forse nella gara con i padroni di casa andava fatto riposare lui. A 39 anni è ancora protagonista e batte l’ennesimo record, quello di punti in Nazionale. Ma forse, per ripartire, la Svizzera deve prepararsi a un futuro senza «Büehli». 8 partite, 4 gol, 1 assist, +6.

Enzo Corvi 3,5

Tanti assist, metà dei quali con la Lettonia in una gara di liquidazione. A Copenaghen 2018 sorprese tutti, qualcuno parlò di NHL. Oggi soffre l’intensità e il ritmo dell’hockey internazionale. 8 partite, 0 gol, 6 assist, +6.

Gaëtan Haas 4,5

Ogni tanto litiga con il disco, ma è un elemento importante per il gruppo. Giocatore d’equilibrio, utile nelle due fasi. Ma vive un torneo in calando. 8 partite, 1 gol, 5 assist, +2.

Dario Simion 4

Dopo l’errore con la Cechia che regala lo 0-1 a Cervenka, non trova più il livello delle prime 5 partite. Contro il Canada segna un gol importante. Contro la Germania non si vede quasi. 8 partite, 2 gol, 3 assist, +1.

Marco Miranda 4,5

Sorprendentemente prolifico, sa sfruttare la stazza. Non pervenuto nei quarti di finale. 8 partite, 2 gol, 4 assist, +5.

Tanner Richard 4,5

Il migliore agli ingaggi di tutto il Mondiale. Utilissimo in box-play. Uno degli ultimi a mollare contro i tedeschi. 8 partite, 1 gol, 4 assist, +5.

Fabrice Herzog 3,5

Non emergono le doti offensive. 8 partite, 1 gol, 2 assist, +5.

Christophe Bertschy 4

Fa un po’ tutto quello che gli chiede Fischer, ma ha limiti in zona offensiva. 7 partite, 1 gol, 2 assist, +4.

Damien Riat 4

L’infortunio di Thürkauf gli permette di prendere parte al Mondiale in extremis. Fa il suo in quarta linea. Improponibile in power-play e in linea con Hischier e Fiala nel quarto di finale al posto di Malgin. 5 partite, 1 gol, 3 assist, +4.

Sven Senteler 3,5

Tredicesimo attaccante, quando gioca è inconcludente. Non era meglio far fare esperienza a un giovane, tipo Heim? 6 partite, 0 gol, 1 assist, -1.

Calvin Thürkauf s.v.

Si fa male nel primo cambio della seconda partita. 1 gol e 1 assist contro la Slovenia (+1).

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