È già un campionato folle, tra voli, sorprese e brusche frenate

Il solito spezzatino. A metà ottobre, ci sono due squadre di National League con 15 partite alle spalle e dieci che ne hanno giocate 14. Poi abbiamo Bienne e Berna, che solo nel weekend hanno finalmente disputato la loro tredicesima gara, completando il primo turno di regular season. È una buona occasione per un primo bilancio.
L’efficacia al comando
Il Davos vola: 13 vittorie, una sola sconfitta (ai rigori) e una media punti di 2,714. I grigionesi vantano il miglior attacco (3,86 gol a partita), la miglior difesa (1,93) e il terzo box-play (82,14%). Ma non tutto luccica: il power-play non va oltre il 17,39% (10. posto) e i tiri effettuati (27,57 – 10. posto) sono meno di quelli concessi (28,14). A spiegare il successo sono soprattutto l’efficacia realizzativa (13,47% – 1. posto) e i portieri: Luca Hollenstein (6 gare) vanta la miglior percentuale di parate del campionato (93,90%), mentre Sandro Aeschlimann (9 gare) è terzo (93,04%). Con 8 gol a testa, i cechi Stransky e Zadina sono decisivi, ma le responsabilità offensive sono ben distribuite: già 6 grigionesi hanno segnato almeno 4 gol e 11 vantano una media punti oltre lo 0,5.
Il Rapperswil, sola squadra in grado di battere il Davos, ha una media punti di 2,286. Terzi in attacco (3,43) e in difesa (2,29), anche i Lakers brillano grazie all’efficacia realizzativa (11,44% – 3. posto) e ai portieri: Punnenovs (6 gare) è secondo con il 93,62% di tiri parati; Nyffeler (8 gare) è quarto col 92,58%. Strömwall spicca con 9 gol, ma anche qui è il collettivo a fare la differenza, con 10 giocatori oltre gli 0,5 punti a match.
Tre romande all’inseguimento
Terzo in classifica (1,8 punti di media), il Losanna ha frenato: 0 punti nelle ultime 4 partite. Nelle prime 9 giornate ha segnato 42 gol (4,67 di media), nelle ultime 6 solo 13 (2,17). L’attacco resta il secondo del campionato (3,67) e anche la difesa è tra le migliori (2,40 gol – 4. posto). Bene l’efficacia realizzativa (12,70% – 2. posto), ma soprattutto il power-play, primo con il 35,56%. Soltanto 8. il box-play (77,55%), spesso chiamato in causa per le molte penalità: 58 minori e già 4 maggiori, per un totale da primato: 216 minuti. In porta meglio Pasche (92,16%) di Hughes (90,60%). Il potenziale offensivo dei vodesi è enorme, con 3 rappresentanti nei primi 5 posti della classifica marcatori: Czarnik (1.), Rochette (3.) e Brännström (5.). Ben 6 giocatori di coach Ward hanno già segnato almeno 5 reti.
Dopo l’esonero di Treille, spazzato via dai disastri difensivi, il Ginevra ha battuto Zugo e Losanna. Ville Peltonen guiderà i granata fino a fine stagione, ma dall’anno prossimo la squadra passerà allo svedese Sam Hallam. Essere a ridosso delle migliori (1,85 punti di media) nonostante una crisi tecnica non è evidente, a conferma del buon potenziale di una squadra che – dopo la difesa – dovrà aggiustare anche il power-play (ultimo con il 14,29%). Charlin ha un misero 89,23% di parate, ma non è stato aiutato. L’attacco è trascinato dal blocco finlandese: 16 punti per Puljujärvi e Manninen, 14 per Granlund.
Il trio romando alle spalle del duo di testa è completato dal Friburgo (1,71 punti di media). La compagine di Rönnberg sembrava aver trovato il ritmo, ma ha perso 3 delle ultime 4 partite. Stiamo parlando di una squadra bilanciata: 4. attacco (3,21 gol di media), 5. difesa (2,43), 6. power-play (22,64%). Il vero punto di forza è il box-play, con un impressionante 92,5%: solo 3 gol subiti in 40 inferiorità numeriche. Il Gottéron è anche la squadra che concede meno tiri (24,93). Tra i pali, Berra resta una sicurezza (92,39%), ma ha potuto giocare solo 8 gare.
Le due «Z» non decollano
Zugo e Zurigo sono appaiate con 1,643 punti di media. Per entrambe, un inizio sotto le attese. I Tori viaggiano a corrente alternata. I numerosi infortuni in difesa non hanno aiutato (2,5 gol subiti di media – 6. posto), ma è l’attacco a deludere (2,43 gol – 8. posto), nonostante il contributo dei nuovi innesti Tatar (14 punti) e Kubalik (12). Mancano le reti svizzere: il 67,65% dei gol (1. posto) è stato realizzato dagli stranieri. Il power-play funziona (25% – 3. posto), ma il box-play è un disastro: ultimo con il 68,57%. Genoni regge bene (92,34%).
Malgin a parte (18 punti in 14 partite), gli ZSC Lions sembrano poco affamati. Capita, dopo due titoli di fila, ma la squadra di Bayer deve cambiare ritmo per evitare l’anticamera dei play-in. Un bilancio di 7 vittorie e 7 sconfitte non è sufficiente per uno squadrone del genere, nonostante le lunghe assenze di Andrighetto, Grant e Andreoff (gli ultimi due sono appena rientrati). La difesa è solida (2,21 gol subiti – 2. posto), l’attacco è sopra la media (2,93 – 6. posto), ma il power-play fatica (18,92% – 8. posto) e il box-play pure (77,42% – 9. posto). I Lions sono la squadra che tira di più (30,71), ma l’efficacia non va oltre il 9,53% (7. posto). Pochi i tiri concessi (25,5 – 3. posto), però Hrubec è solo 10. per parate riuscite (91,85%).
La mischia per i play-in
Per trovare la terza squadra più in forma del momento, insieme a Davos e Rappi, bisogna scendere fino all’8. posto. Il Bienne (media punti 1,462) ha iniziato la stagione con 3 sconfitte, ma ha vinto 8 delle ultime 10 partite. Trascinati dagli stranieri (64,71% dei gol) e in particolare da Andersson (10 reti) e Rajala (7), i seeländer hanno subìto solo 6 gol nelle ultime 5 partite, con due shutout di un ritrovato Säteri (per lui un complessivo 92,45%). Con solo 3 successi pieni e ben 5 ottenuti oltre il 60’, il Bienne resta però invischiato nella bagarre per un posto nei play-in.
Tra alti e bassi, il Langnau (media punti 1,214) ha superato il primo momento delicato (4 sconfitte tra il 19 e il 26 settembre) e se la sta giocando, sebbene non sia supportato dagli special team (il power-play è 11., il box-play penultimo). È invece finito in una spirale negativa il Kloten (media punti 1,133), battuto in 7 delle ultime 8 uscite (ma tre volte ai rigori). Il secondo miglior power-play del campionato (26,19%) non basta più per vincere.
Delle fragilità di Tigers e aviatori dovranno approfittare Lugano, Berna e Ambrì, oggi fuori dalla zona play-in. I bianconeri (media punti 1,143) continuano a balbettare, ma il quadro generale parla di 4 vittorie nelle ultime 6 partite. Male l’attacco (2,21 gol di media – 11. posto) e il power-play (15,38% – 13. posto), nella media la difesa (2,64 – 9. posto) e il box-play (79,07% – 6. posto). Troppo bassa la percentuale realizzativa (7,37% – 11. posto) per una squadra che tira tanto (29,07 – 6. posto). Il Berna (media punti 1,077) ha già cambiato allenatore e dopo l’addio di Tapola ha vinto 2 gare su 3. Il punto debole degli Orsi è l’attacco, penultimo con una media di 1,69 gol. Solo 12 le reti in 5 contro 5 (ultimo posto). L’Ambrì (0,929 punti) ha reagito al caos societario e all’addio di Duca e Cereda con un weekend da 6 punti. Vanta un ottimo box-play (87,80% – 2. posto), ma il power-play è terzultimo (15,62%). Male l’attacco (1,93 gol – 12. posto), malissimo la difesa (3,14 gol – 13. posto), scarsa l’efficacia realizzativa (7,07% – 12. posto), aggravata dal fatto di tirare poco (27,29 – 11. posto).
È già fuori dai giochi l’Ajoie, che ha vinto una sola partita.
