L'analisi

Festeggiano i biancoblù, non piangono i bianconeri

Solo i rigori spezzano l’equilibrio tra Ambrì Piotta e Lugano – Al termine di una sfida combattuta e divertente, entrambe le squadre confermano di essere in un buon periodo e di poter ambire ai play-in
Kubalik infila il suo rigore nella gabbia difesa dal portiere dei bianconeri Schlegel. ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
28.01.2025 23:30

I tifosi biancoblù intonano la Montanara e festeggiano, ubriachi di gioia. Sì, è dell’Ambrì Piotta il quarto derby stagionale, con ogni probabilità l’ultimo di questo campionato. Un derby vinto ai rigori, dopo aver disputato il 21. overtime e aver così battuto il primato del Davos. Due punti che permettono ai leventinesi di tenersi alle spalle i bianconeri, ma non di entrare nella zona play-in. Ride l’Ambrì, ma nonostante la sconfitta non piange lacrime amare il Lugano. La squadra di Uwe Krupp - al cospetto di una formazione biancoblù in salute ed estremamente motivata - ha confermato di essere viva. E alla Gottardo Arena è comunque arrivato il 13. punto in sei partite con il tecnico tedesco. Insomma, tutti o quasi felici e contenti, anche se di questi tempi solo un successo pieno può davvero permettere di scalare la classifica.

Equilibrio e divertimento

È stato un bel derby, complessivamente equilibrato e parecchio divertente. In alcune circostanze - specialmente nel periodo centrale - anche fin troppo aperto, ma giocato da entrambe le squadre con grinta e carattere. Sia i biancoblù che i bianconeri hanno avuto le occasioni per portare la sfida dalla loro parte e alla fine il pareggio al 60’ può essere considerato più che giusto. Ai rigori invece - e con questi fanno sei su sei in stagione - non c’è stata storia: Bürgler e Kubalik non hanno lasciato scampo a Schlegel, mentre Juvonen si è opposto a tutti i tentativi dei giocatori bianconeri.

Tra meriti e ingenuità

Come sempre in un derby, i meriti degli uni si mescolano ai demeriti degli altri. Ha rischiato di combinarla grossa Mark Arcobello, mandato sotto la doccia già nel primo tempo per una carica al volto ai danni di Philippe Maillet. Nei cinque minuti di superiorità numerica a disposizione però l’Ambrì Piotta non è riuscito a cavare un ragno dal buco e allora il Lugano ha preso coraggio. La rete del vantaggio firmata da Marco Müller ha spezzato l’equilibrio, ma i leventinesi non hanno mai perso la testa. E sono stati bravi - con la loro linea più pericolosa - a trovare abbastanza rapidamente il pareggio, sfruttando un erroraccio di David Aebischer dietro la porta di Schlegel.

L’Ambrì Piotta ha fatto qualcosa in più del Lugano nei primi quaranta minuti di gioco, in fase offensiva. Il terzo tempo ha invece visto un Lugano più pericoloso e determinato, ma i biancoblù hanno retto bene la forza d’urto dei bianconeri. Una determinazione emersa in tutto il suo vigore a meno di cinque minuti dalla terza sirena, in una situazione di inferiorità numerica gestita con grande cattiveria agonistica dalla formazione di Luca Cereda.

Tutto (o quasi) come prima

L’Ambrì Piotta esce insomma dal derby con la consapevolezza di essere in un buon periodo e cercherà ora di sfruttare l’energia positiva di questa vittoria. Dal canto suo il Lugano si tiene stretto un punticino arrivato al termine della quarta partita disputata negli ultimi sei giorni. Un punto che muove comunque una classifica che, per entrambe le squadre ticinesi - è rimasta praticamente la stessa. I play-in, per Ambrì Piotta e Lugano, sono tutt’altro che un miraggio.

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