Ghiaccio bollente

Il giorno del giudizio

Indipendentemente da come andranno le sfide contro Canada e Cechia, la Svizzera è attesa al varco per la partita da «dentro o fuori» dei quarti di finale
Patrick Fischer a colloquio con i suoi giocatori. © KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI
Fernando Lavezzo
19.05.2023 20:00

La Svizzera ha vinto 11 delle ultime 12 partite giocate ai Mondiali: 7 nel 2022 a Helsinki, 4 quest’anno a Riga. Purtroppo l’unica sconfitta è arrivata nei quarti di finale contro gli USA. Se da una parte i numeri parlano di una Nazionale stabilizzatasi ai piani alti delle gerarchie, dall’altra sono sempre le gare da «dentro o fuori» a decretare il successo o meno di un torneo. Ecco perché, indipendentemente da come andranno le gare del weekend contro Canada e Cechia, ogni giudizio dovrà essere rimandato al 25 maggio, giorno dei quarti di finale. Matematicamente non ci siamo ancora qualificati, ma solo una catastrofe potrebbe privarci dei playoff.

Fin qui la selezione di Patrick Fischer ha interpretato la rassegna al meglio. Ha vinto le prime tre sfide - quelle contro gli avversari più deboli - senza subire reti. E giovedì, nel primo test complicato, ha sconfitto la Slovacchia con una prestazione solida, con un netto dominio ai tiri (36-13) e con una bella reazione dopo il pareggio avversario. Allo stesso tempo - ed è una buona notizia - i rossocrociati hanno lasciato intendere di avere ampi margini di crescita. Basti pensare agli ultimi rinforzi arrivati dalla NHL: Fiala e Hischier, inseriti in una linea tutta «nordamericana» con Malgin, avranno un impatto sempre più marcato con l’avanzare della competizione. In generale, tutta la squadra avrà bisogno ancora un po’ di tempo per registrare i nuovi automatismi dettati dall’inserimento dei rinforzi nordamericani a rassegna già iniziata.

In attesa che tutte le nostre stelle inizino a brillare (sull’esempio di Niederreiter, a segno in ogni gara) sono stati alcuni gregari a indicare la via. In particolare la terza e la quarta linea, quelle di Haas, Miranda, Simion, Richard, Herzog e Bertschy. Senza dimenticare le reti dei difensori: già 6. Armi in più in vista del 25 maggio. Il giorno della verità.