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«La giusta costanza parte sempre dalla responsabilità individuale»

Reduce dal rocambolesco successo ai rigori contro il Bienne, l'Ambrì Piotta torna in pista domani ospitando alla Gottardo Arena il Ginevra - Capitan Daniele Grassi: «Ognuno di noi deve essere in grado di mantenere sempre al massimo la concentrazione per fare le cose giuste»
©Andrea Branca
Flavio Viglezio
03.12.2025 21:30

Era il 24 ottobre scorso. Arrivato in ritardo in Ticino a causa del traffico, il Ginevra Servette aveva vissuto un primo periodo da incubo, chiuso sul 5-1 a favore dell’Ambrì Piotta. C’è da scommetterci, domani sera i ginevrini arriveranno in Leventina in orario.  «Di sicuro – commenta con un sorriso capitan Daniele Grassi – non sarà una partita come l’ultima giocata in casa contro di loro. Ritengo che sarà una sfida combattuta, dove come al solito saranno i piccoli dettagli a fare la differenza. Soprattutto a livello difensivo.

L’Ambrì Piotta è reduce dal successo ai rigori contro il Bienne:  «Sì, questi due punti ci hanno fatto bene soprattutto al morale, per come sono arrivati. Per lunghi tratti siamo stati superiori ai seeländer, ma ad un certo punto siamo andati anche in svantaggio. Recuperare e poi vincere ai rigori ha fatto bene alla fiducia nei nostri mezzi».

A caccia della costanza

Come molte altre squadra, anche l’Ambrì Piotta cerca la continuità tra una partita e l’altra: «Quest’anno non siamo ancora riusciti ad avere una costanza di rendimento degna di questo nome. È ciò che cerchiamo, tra una partita e l’altra ma anche sull’arco dei sessanta minuti di una sfida. Vogliamo proporla contro il Ginevra, perché solo così riusciremo a migliorare la nostra classifica. Ognuno di noi deve essere pronto a giocare con costanza su tutto l’arco dei 60 minuti. Per riuscirci, bisogna essere in grado di mantenere la concentrazione per fare le cose nel modo giusto. Non ci sono grandi segreti, certo è che quando c’è la fiducia tutto diventa meno complicato. Purtroppo noi in questa stagione non abbiamo sempre fatto bene e quindi tutto si complica un po’. Ma sta a noi, con il lavoro, riuscire a trovare l’auspicata continuità». Una costanza di rendimento che – più o meno… - la formazione ginevrina sembra aver finalmente trovato: «Analizzeremo bene anche al video colme affrontare tatticamente il Ginevra. Sappiamo comunque che il Servette è una squadra in crescita e che ora ha trovato una certa stabilità. Hanno tanto talento e stanno ottenendo dei buoni risultati. Hanno giocato ieri, e allora forse partiranno con un piccolo vantaggio a livello di ritmo. Dovremo farci trovare pronti da subito, insomma.   Il sistema è chiaro a tutti. Da quando si può giocare con sei stranieri, ci sono spesso dei cambiamenti di line-up all’interno della squadra. Allora mi ripeto: è una questione di responsabilità individuale. Tutti devono farsi trovare pronti per disputare un’intera partita con costanza».

Buone sensazioni

Daniele Grassi, intanto, è tornato da poco dopo un infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo. È subito riuscito a fornire un buon contributo alla causa biancoblù, il capitano: «Mi sento bene, anche perché essendomi infortunato alla parte superiore del corpo, ho potuto continuare ad allenarmi tanto a livello di condizione fisica. Sotto questo aspetto non avverto nessun problema. Sul ghiaccio mi sento insomma a mio agio: mi ha sicuramente aiutato rimanere vicino alla squadra anche quando non potevo giocare. Sono rimasto nel gruppo e ho potuto vivere i piccoli cambiamenti che avvengono ogni giorno. Ho di sicuro dei margini di miglioramento, ma crescerò accumulando minuti sul ghiaccio. Per ora sono comunque soddisfatto del mio come-back».

Durante la pausa forzata, lo si è visto in panchina a fare una mano a Landry e Matte: «Ho vissuto quel periodo con tanta curiosità e con lo spirito di potermi rendere utile. Mi sono messo a disposizione e credo che sia andata bene. Dalla panchina ho potuto osservare quei dettagli tecnici o tattici che normalmente, quando sei infortunato, non vedi. Perché? Perché non sei nello spogliatoio durante tutte le pause, per esempio. O magari perché non vai in trasferta. Osservare una partita dalla panchina e non dalla tribuna permette inoltre di avere un’impressione più reale della velocità del gioco».

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