L’Ambrì ha una sua propria identità, ora deve trovare la giusta continuità

Un bell’Ambrì Piotta. Quella vista all’opera contro il Ginevra Servette è la squadra che il popolo biancoblù vorrebbe vedere sempre. Nel primo tempo, in particolare, le Aquile non ci hanno capito niente. I leventinesi hanno dominato il periodo dal primo all’ultimo secondo, concedendo pochissimo agli avversari e trovando per ben tre volte la via della rete. Tre gol che non sono arrivati per caso, ma che sono figli della giusta attitudine portata in pista dalla formazione di Eric Landry. Ad impressionare sono state la disciplina portata in pista dai leventinesi, la cattiveria agonistica in fase offensiva e la velocità di esecuzione grazie alla quale capitan Grassi e compagni hanno mandato rapidamente in tilt la squadra guidata da Ville Peltonen.
Ulteriore fiducia
L’Ambrì Piotta targato Landry e Matte sta insomma trovando una propria identità, come testimoniano i punti raccolti nelle ultime sfide. Dalla pausa di novembre ad oggi i leventinesi sono scesi in pista otto volte conquistando 12 punti. E - tocca ripeterlo - una media di 1.5 punti a partita (se confermata…) porterebbe quasi sicuramente l’Ambrì Piotta nei play-in. Un Ambrì che - dopo un inizio di campionato catastrofico - è finalmente riuscito a colmare il gap con le dirette avversarie. Ecco perché la trasferta di domani a Kloten assume un’importanza particolare. Riuscire ad andare alla seconda sosta per gli impegni della nazionale in una posizione di classifica sinonimo di play-in, permetterebbe ai biancoblù di accumulare ulteriore fiducia e di lavorare con la mente libera durante la pausa. «Contro il Ginevra - sottolinea Manix Landry - abbiamo giocato per sessanta minuti con costanza e continuità. Era questo il nostro obiettivo e in settimana ci eravamo allenati proprio per affrontare la sfida in questo modo. Credo che si sia vista la differenza nella qualità del nostro gioco rispetto alla partita precedente con il Bienne. Sappiamo che, se giochiamo in un certo modo, ci diamo la chance di vincere ogni partita. L’obiettivo domani a Kloten sarà quello di ripetere questa prestazione. Come abbiamo spesso ripetuto durante il campionato, si tratta di trovare la giusta continuità».
La grande sfida
Già, perché identità non fa rima con continuità. Ed è in fondo questa - come ricordava in settimana Daniele Grassi - la grande sfida dell’Ambrì Piotta. Ovvero quella di riuscire a mantenere una giusta costanza di rendimento tra una partita e l’altra e - forse ancora più importante - all’interno di una sfida. Non traggano in inganno le due reti - entrambe piuttosto rocambolesche - subite con il Ginevra all’inizio del terzo periodo nel breve volgere di 42 secondi. Va invece sottolineato l’aspetto positivo dell’episodio, con i leventinesi subito pronti a reagire e a trovare con Chris Tierney la rete che ha di fatto spento le ambizioni ginevrine. Chissà, forse in un passato nemmeno troppo lontano l’Ambrì sarebbe andato in panico e avrebbe rischiato di rovinare tutto. Stavolta ha immediatamente trovato le risorse per allungare nuovamente, gestendo poi con maturità le fasi finali dell’incontro. «Nel periodo centrale - prosegue Manix Landry - abbiamo gestito bene la situazione. Abbiamo giocato con una buona dose di maturità. Certo, non abbiamo segnato, ma abbiamo comunque impedito al Ginevra di metterci sotto pressione. Il Servette ha cercato di spingere, ma quando ci è riuscito si è ritrovato di fronte un Wüthrich che ha compiuto diversi interventi importanti.
Finalmente Chris
Inoltre - meglio affermarlo sottovoce - l’Ambrì Piotta sta trovando un Chris Tierney finalmente all’altezza della situazione. In netta crescita, il centro canadese è stato uno dei protagonisti dell’incontro e non solo per la rete che ha ricacciato il Ginevra sotto di due reti. Oltre al solito lavoro difensivo, Tierney si è insomma fatto valere anche in fase offensiva. Proprio lui - in attesa che Michal Cajkovsky trovi una condizione degna di questo nome - potrebbe diventare una sorta di valore aggiunto nella seconda fase della regular season. Un po’ come successo lo scorso anno con Philippe Maillet.
Croce e delizia
Per un Tierney in crescita, c’è invece un Alex Formenton che non riesce ancora ad incidere come potrebbe. E come dovrebbe. Con il Ginevra - in linea con Pestoni e De Luca - il canadese ha disputato una partita anonima. Le sole 5 reti e i 4 assist totalizzati in 21 partite fotografano bene le difficoltà di un giocatore che non ha ancora forse trovato le giuste sensazioni dopo una lunga pausa forzata per le note vicende giudiziarie. E - sempre a proposito di Formenton - a breve si saprà se il nordamericano - il cui contratto scade proprio in questi giorni - rimarrà in Leventina fino al termine della stagione. Brilla invece la linea di Michael Joly, Miles Müller e dello stesso Manix Landry. Tutti e tre sono andati a segno contro il Ginevra. Non male, vero? «Ci troviamo bene insieme - chiosa Landry - e ci stiamo conoscendo sempre meglio. Ognuno di noi sa qual è il suo compito sul ghiaccio. Il feeling tra di noi è ottimo e vogliamo continuare così».
