L'Ambrì Piotta e l'eterna lotta tra positività e frustrazione

L’Ambrì Piotta c’è, i punti no. Classifica alla mano, sabato sarebbe stato meglio il contrario: vincere dopo aver disputato una partita orribile. Invece i leventinesi hanno giocato bene, tenendo nuovamente testa a una squadra di altissimo livello. Ma il Losanna non è capolista per caso. Con il loro power-play, il più efficace della lega (30,84%), i vodesi hanno ribaltato una sfida che Landry aveva appena indirizzato dalla parte dei biancoblù con la rete del 2-1 al 48’26’’. Un vantaggio di breve durata, ma che in quel momento era logico, giusto, meritato. I padroni di casa stavano spingendo, i romandi erano (sembravano...) alle corde e la Gottardo Arena era pronta ad esplodere da un momento all’altro. E poi? «Poi abbiamo preso due penalità e abbiamo subito due gol», dice Luca Cereda senza perdersi in grandi analisi. La sostanza, del resto, è esattamente quella. «In 5 contro 5 – prosegue il tecnico di Sementina – abbiamo giocato alla pari del nostro avversario, forse un pelo meglio. Ma con gli special team il Losanna è stato più bravo e ha vinto la partita. Pure noi abbiamo avuto un power-play sul 2-2, a 10 minuti dalla fine, ma non lo abbiamo sfruttato. Dopo due tempi era chiaro che la sfida l'avrebbero decisa i dettagli e così è stato. Sono dispiaciuto per i ragazzi, perché hanno dato vita a una gran bella serata di hockey».
Come nei playoff
La consapevolezza di essere vivi, dopo un weekend di alto livello apertosi venerdì con la vittoria di Zugo all’overtime, potrà aiutare i leventinesi a scrollarsi di dosso la frustrazione in vista del derby di domani sera. «In questo momento della stagione, è un po’ come essere già nei playoff», afferma il Cere. «È importante trovare equilibrio, senza volare troppo quando si vince o abbattersi quando si perde. Bisogna semplicemente recuperare e farsi trovare pronti per la partita successiva. Per quanto riguarda le prestazioni, già da alcune settimane stiamo andando nella giusta direzione. Non è la gara con il Losanna a darci conferme o smentite. La strada è tracciata e andiamo avanti a seguirla».
Andare avanti. Non ci sono alternative. Il rendimento delle avversarie dirette nella corsa ai play-in, infatti, non concede tregue. «Sarà così fino al 3 marzo, quando si concluderà la regular season», ribadisce il tecnico leventinese. «Bisogna accettare la battaglia, anzi, accoglierla a braccia aperte, sapendo che ogni serata sarà complicata per tutti. Per noi e per i nostri avversari».
Prima linea
Sabato sono tornati al gol due degli attaccanti più prolifici di inizio stagione, De Luca e Landry. Il primo non segnava dal derby del 22 novembre, il secondo da quello del 23 dicembre. Pur disponendo di una prima linea finalmente all’altezza di questo nome, nello sprint finale l’Ambrì Piotta avrà sempre più bisogno di «scorer» alternativi a Kubalik, Maillet e DiDomenico. «Da un lato, poter contare sui punti di questi tre stranieri dà tranquillità a tutta la squadra», dice Cereda. «Dall’altro, non vogliamo dipendere solo da loro, altrimenti diventerebbe troppo facile neutralizzarci. Ci serve quella consapevolezza di squadra che abbiamo percepito venerdì sera a Zugo: dopo aver subito il 3-2 al 53’, nessuno ha perso la calma. Siamo andati avanti fino all’ultimo per tornare a casa con dei punti».
Sabato la prima linea leventinese ha giocato per più di 20 minuti. Dominik Kubalik – miglior realizzatore del campionato con 23 gol – non è stato risparmiato neanche in box-play (1’35’’ contro i vodesi). «Al giorno d’oggi, servono quattro linee che possano attaccare, ma soprattutto che siano molto solide a livello difensivo. Poi, ovviamente, le strategie vengono aggiustate di volta in volta alle caratteristiche dell’avversario. L’obiettivo è sempre mettere in difficoltà chi hai di fronte».
Verso il derby
Dopo una settimana da 5 punti su 9 (contro Ajoie, Zugo e Losanna), il bilancio del Cere è «abbastanza positivo». «Potevano essere di più, ma va bene così. Ci restano tre gare prima dell’ultima pausa per le nazionali e si tratterà davvero di affrontare un cambio alla volta. Le partite sono talmente equilibrate e chiuse, da costringerti a giocare con estrema pazienza e disciplina, vivendo unicamente nel presente».
La nuova settimana si aprirà con il quarto e ultimo derby della regular season, in programma domani alla Gottardo Arena: «Non ho ancora visto il Lugano di Krupp. È sicuramente una squadra che sta entrando in forma al momento giusto e mi aspetto una gara simile alle ultime: grandi battaglie per il disco e poco spazio».