Manix Landry: «Sapevamo di metterli in difficoltà attaccando»

Nello scorso mese di ottobre il Ginevra era arrivato in ritardo alla Gottardo Arena e - nel primo tempo - aveva subito cinque reti da parte dell’Ambrì Piotta. Questa volta i ginevrini sono giunti in Leventina in orario, ma la sostanza non è cambiata. Ancora una volta l’Ambrì Piotta ha costruito il suo meritato successo nei primi venti minuti, giocati in maniera davvero brillante. È così arrivato un successo pesantissimo, che riporta i leventinesi a respirare di nuovo l’aria dei play-in prima dell’importantissima trasferta a Kloten in programma domenica.
42 secondi di follia
Fatto è, però, che quando in pista scende l’Ambrì Piotta ci si può aspettare (quasi) sempre tutto e il contrario di tutto. Comodamente in vantaggio di tre reti all’inizio del terzo periodo, i leventinesi hanno rischiato di gettare tutto alle ortiche permettendo al Servette di andare due volte a segno nel brevissimo volgere di 42’’. Ma la Gottardo Arena non ha nemmeno avuto il tempo di tremare, perché subito dopo Tierney - per una volta preziosissimo anche in fase offensiva - ha ridato due reti di vantaggio alla formazione di Eric Landry. «Abbiamo subito due reti un po’ strane - afferma Manix Landry - e sulla seconda c’è stata anche una buona dose di sfortuna. Però siamo stati bravi a reagire e il gol di Tierney è stato pesantissimo. Ci ha permesso di tornare subito a galla e ha dato un colpo al morale al Ginevra».
In pieno controllo
La sofferenza in casa leventinese è insomma durata poco. Una rimonta del Ginevra sarebbe stata una vera e propria beffa, per quanto mostrato dai biancoblù nei primi quaranta minuti di gioco. Soprattutto nel primo tempo, l’Ambrì Piotta è stato semplicemente devastante. Ha subito preso per il collo il Ginevra e non ha mai mollato la presa, trovando le tre reti che - a conti fatti - hanno fatto la differenza. «Volevamo partire forte - prosegue Manix Landry - perché ci siamo ricordati quello che era accaduto nello scorso mese di ottobre. Certo, stavolta il Ginevra è arrivato all’ora giusta, ma noi sapevamo che potevamo metterli in difficoltà con un atteggiamento aggressivo». Un Ambrì che, in seguito, ha dato finalmente prova di maturità, controllando bene la situazione in un secondo periodo in cui ha rischiato davvero poco. «E poi - chiosa Landry - ci ha pensato il nostro portiere Wüthrich a compiere alcuni interventi davvero importanti».
