Hockey

Nel segno dell'equilibrio

Alla Vaudoise Arena il Losanna cerca il nuovo pareggio nella serie di finale dei playoff contro lo Zurigo – Gli ZSC Lions rimangono i grandi favoriti, ma le tre partite disputate confermano le qualità della formazione vodese
© KEYSTONE / ENNIO LEANZA
Flavio Viglezio
23.04.2024 06:00

È una finale dei playoff più bella e, soprattutto, più interessante del previsto. Chi pensava ad un monologo degli ZSC Lions - dominatori della regular season e intoccabili ad inizio playoff - ha insomma dovuto ricredersi. Certo, lo Zurigo rimane in posizione privilegiata, è tornato in vantaggio nella serie grazie al successo in gara-3 alla Swiss Life Arena e questa sera, in casa, il Losanna non può fallire. Ma anche sabato scorso i vodesi hanno dato parecchio filo da torcere alla squadra di Marc Crawford e sono usciti dal ghiaccio con parecchi rimpianti. Raffl e compagni hanno pagato a carissimo prezzo - è spesso così, al cospetto di un avversario così forte - un calo di un paio di minuti nel periodo centrale, nel corso del quale lo Zurigo è stato in grado di ribaltare la situazione. La finale dei playoff si sta insomma sviluppando sui binari di un sostanziale equilibrio, a tutto vantaggio dello spettacolo. Un equilibrio sottolineato anche dai numeri. 

Power-play in parità

ZSC Lions e Losanna fino ad oggi hanno saputo far valere il vantaggio casalingo. Nel computo globale delle tre sfide disputate lo Zurigo (con due partite in casa) ha realizzato 8 reti, il Losanna 7. E anche a livello di tiri in porta la differenza è davvero minima: lo ZSC ha scagliato 80 tiri su Connor Hughes, mentre i vodesi hanno centrato la porta difesa da Simon Hrubec per 84 volte. Anche le situazioni speciali - così importanti nei giochi per il titolo - non favoriscono l’una o l’altra squadra. Entrambe le formazioni hanno per ora realizzato due reti a testa con un uomo in più sul ghiaccio: lo Zurigo ha però un leggero vantaggio, avendo avuto a disposizione «solo» nove situazioni di power-play a fronte delle undici occasioni per il Losanna. Ma la differenza resta minima. 

Il fattore Weber

Nelle prime tre sfide, in fase offensiva lo Zurigo ha potuto contare su un cecchino a sorpresa: Yannick Weber. Il difensore romando degli ZSC Lions è in grande forma: in finale ha già realizzato 2 reti e fornito un assist, per un bilancio personale di +3. In campo zurighese a quota 2 gol c’è anche Sven Andrighetto, mentre hanno segnato 1 rete a testa Denis Malgin, Juho Lammikko, Derek Grant e Justin Sigrist. Per quel che concerne invece il Losanna, a quota 2 gol ci sono Michael Raffl e Damien Riat, mentre le restanti 3 reti sono state realizzate da Lawrence Pilut, Theo Rochette e Tim Bozon. All’appello manca uno degli elementi più attesi, il finlandese Antti Suomela, ancora a quota zero reti e zero assist e con un bilancio personale di -1. In campo zurighese ci si attende invece di più dal lettone Rudolfs Balcers e da llo svedese Jesper Frödén: entrambi sono fermi ad 1 assist a testa (-1 di bilancio personale). I sistemi difensivi delle due squadre riescono dunque a limitare il raggio d’azione offensivo degli avversari sulla carta più pericolosi: un altro indicatore dell’equilibrio in pista.

Hughes, statistica ingenerosa

Alla vigilia della finale ci si poteva legittimamente chiedere se Connor Hughes avesse le qualità per competere con Simon Hrubec. In gara-3 il portiere del Losanna è uscito dal ghiaccio con l’84% di interventi riusciti, ma la statistica racconta solo in parte la realtà dei fatti: l’ex estremo difensore dei Ticino Rockets ha comunque compiuto una lunga serie di parate difficili e decisive. Dovrà però imperativamente ritrovare i suoi migliori livelli già a partire da questa sera. Anche perché dall’altra parte Hrubec appare inscalfibile e nelle prime tre partite della serie viaggia ad una media di interventi riusciti del 91,67%. Ma nel complesso, sui tre incontri giocati, l’estremo difensore losannese ha ampiamente dimostrato di saper reggere il confronto con il ceco. 

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