Quell’assist di Cereda per il primo gol di Duca

St. Léonard di Friburgo, 25 settembre 1999. Un sabato sera di esattamente 25 anni fa. «Paolo Duca, 18 anni, studente liceale, realizza il suo primo gol in LNA. Qualcuno si affretta a prendere il disco e a portarglielo, perché quel puck dovrà occupare un posto importante tra i cimeli di una carriera che gli si augura molto lunga e ricca di soddisfazioni». Con queste parole, il Corriere del Ticino di due giorni dopo sottolineava la prima rete nel massimo campionato dell’attuale direttore sportivo leventinese. Non un sigillo banale, come ricordano le cronache dell’epoca: «Il suo gol dell’1-1 è stato il più importante della serata, poiché ha minato la fiducia del portierone Thomas Östlund che fino a quel momento appariva insuperabile». La partita finì 5-1 per l’Ambrì Piotta. Dopo Duca, segnarono anche Alain Demuth, Stéphan Lebeau, Franz Steffen e Nicola Celio. E i biancoblù tornarono in testa alla classifica con quattro vittorie in cinque partite.
«Ricordo molto bene quel momento», ci dice l’ex attaccante numero 46. «Aggirai la porta del Friburgo con un classico buebetrickli e segnai praticamente a porta vuota, perché nel tentativo di spostarsi da un palo all'altro Östlund cadde disteso sul ghiaccio». A fornire l’assist a «Duke», a testimonianza di una chimica già perfetta e che si rivelerà duratura, fu Luca Cereda: «Ma non direi che quel gol simboleggia l’inizio della nostra intesa. Io e il Cere, infatti, ci conoscevamo bene già da tanto tempo. Da ragazzini, ad esempio, giocavamo insieme nelle selezioni ticinesi, quando io ero ad Ascona e lui a Bellinzona».

Tra un gol e l’altro, Friburgo-Ambrì Piotta del 25 settembre 1999 venne ripetutamente interrotta a causa della fitta nebbia. Ben nove volte, su pressante invito dei portieri Jaks e Östlund, l’arbitro Clemençon fu costretto a sospendere la gara per invitare i giocatori a pattinare in cerchio per diradare la foschia. «Nella vecchia pista di Friburgo, ma anche in altre, capitava spesso, soprattutto a inizio stagione, per una questione di temperature», ricorda Duca.
Curiosamente, Paolo esordì in prima squadra proprio a Friburgo, il 2 gennaio del 1999, fornendo anche un assist. «Vincemmo 10-2, io ero in linea con Ryan Gardner e Thomas Ziegler». Era la stagione del primato in classifica e della finale con il Lugano. «Provo un po’ di nostalgia per la vecchia St. Léonard. Huras, il nostro allenatore dell’epoca, mi diceva sempre che quella pista, per me, aveva qualcosa di particolare. Ogni volta che andavamo a giocare a Friburgo, Larry mi caricava ricordandomi del mio esordio e del mio primo gol. In quella patinoire, proprio come alla Valascia, sentivi il pubblico vicinissimo e l’ambiente era spettacolare. Soprattutto negli anni Novanta, all’epoca di Bykov e Chomutov».
Resta un solo interrogativo: 25 anni dopo, il disco di quel primo gol che fine ha fatto? «L’ho conservato, di questo sono sicuro, ma non ho idea di dove sia in questo momento. Da qualche parte c'è anche il disco del mio ultimo gol, segnato nella mia ultima partita a Langenthal, quella della salvezza nel 2017. Dovrei scendere in cantina a rovistare. Li riconoscerei entrambi, perché sopra c’è scritta la data».