Hockey

Tomas Mitell: «Non è stato un passo indietro»

L'allenatore dell'HC Lugano commenta la sconfitta ai rigori a Rapperswil: "Sono soddisfatto della prestazione, ma avremmo dovuto chiuderla prima"
Tomas Mitell è comunque soddisfatto della prestazione del suo Lugano a Rapperswil ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
02.12.2025 06:00

«Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere», recita una vecchia canzone italiana. Soprattutto nell’hockey, vien da aggiungere, dove un vantaggio di due reti dopo quaranta minuti non è assolutamente una garanzia di successo. L’ha sperimentato sulla propria pelle il Lugano domenica a Rapperswil.
A mente fredda l’analisi della sfida però non cambia: i bianconeri hanno disputato una buona gara e – per una volta – non sono stati assistiti dalla fortuna. La solidità difensiva alla base dei tanti successi conquistati nelle ultime settimane non è insomma venuta a mancare. In altre parole – al contrario di quanto sostengono in molti – nel terzo periodo il Lugano non ha smesso di giocare. E – senza voler sottovalutare i meriti della formazione sangallese – il Rapperswil è tornato in partita – ed ha in seguito trovato il pareggio – anche un po’ per caso.

Il fatalismo del coach

Non c’è insomma stato un passo indietro a livello di prestazione generale, soprattutto a livello difensivo. È il messaggio che vuole veicolare Tomas Mitell: «Anche nel terzo tempo – ha spiegato il coach bianconero – abbiamo giocato una buona partita. Non abbiamo concesso molto al Rapperswil. Forse loro hanno avuto anche un po’ di fortuna nel trovare le due reti che hanno portato la sfida all’overtime. Sono comunque una buona squadra, in grado di fare ottimi passaggi e di andare al tiro con pericolosità. Il loro primo gol è nato un po’ dal nulla: succede, nell’hockey. In seguito abbiamo però ripreso a difenderci bene. Purtroppo in occasione del loro pareggio hanno sfruttato qualche rimbalzo favorevole e un paio di battaglie da noi perse nel nostro terzo di difesa. Lo ripeto: sono cose che a volte accadono, nell’hockey».

Qualcosa in più

Il Lugano – nonostante la sconfitta ai rigori, tutti tirati tra l’altro malissimo – non esce insomma ridimensionato dalla trasferta in terra sangallese. E sbaglia allora chi ha visto un calo di tensione nell’ultimo periodo: «No – ha spiegato ancora Mitell – non abbiamo cambiato il nostro modo di giocare, nel terzo tempo. Prima e dopo il gol di Zangger che ha ridotto lo scarto, ci siamo creati un numero sufficiente di occasioni per indirizzare definitivamente la partita nella nostra direzione. Non abbiamo segnato, mentre loro hanno trovato il modo di colpirci per due volte. Non bisogna tra l’altro sottovalutare il Rapperswil: quella sangallese è una buona squadra, formata da ottimi giocatori. Non è mai facile vincere fuori casa: quella a Rapperswil è stata una trasferta difficile, contro una formazione complicata da affrontare, soprattutto fuori casa. E il punto conquistato non è da buttare via. Anche se ritengo che avremmo meritato qualcosa di più che un pareggio dopo i sessanta minuti».

Nulla da rimproverare

Non lo dice apertamente Mitell, insomma. Ma si capisce facilmente come il tecnico svedese ritenga che il suo Lugano avrebbe meritato di tornare a casa con i tre punti: «La questione principale è chiara. Avremmo dovuto segnare noi il 3-0 e addirittura forse anche il 4-0 prima della loro rimonta. Non fa mai piacere perdere, ma non ho nulla da rimproverare al gruppo. Lo sforzo collettivo è stato buono, la squadra ha lottato e ha seguito il ‘‘game plan’’ che avevamo preparato. In cosa siamo mancati? Probabilmente un po’ nell’esecuzione offensiva, nell’ultimo gesto. Mi ripeto: abbiamo avuto parecchie opportunità di segnare la terza rete, ma non le abbiamo sfruttate. Ci sono serate così, in cui nonostante gli sforzi profusi il disco fatica a entrare in gol. Basti pensare a Fazzini, che ancora una volta ha colpito un paio di volte il palo. Non sono insomma deluso della prestazione della squadra. Ero triste solo per il risultato, perché avremmo probabilmente meritato qualcosa di più».

Paradosso power-play

In una delle rarissime uscite in cui non riesce a segnare in cinque contro cinque, il Lugano si è finalmente sbloccato in power-play, trovando le sue due reti in situazione di superiorità numerica: «Sì, domenica il power-play ha funzionato e siamo riusciti a colpire due volte. Sono contento per i miei giocatori che scendono in pista nelle situazioni di superiorità numerica. L’hockey a volte è strano: proprio nella serata in cui non siamo riusciti ad andare in rete in cinque contro cinque, sono arrivate due reti in superiorità numerica. Mi auguro che si possa continuare così, a livello di power-play».
A partire da venerdì, quando alla Cornèr Arena arriverà il Kloten, il Lugano ritroverà Dario Simion dopo le due giornate di squalifica. Un’assenza, quella dell’attaccante ticinese, che a Rapperswil si è fatta particolarmente sentire: «Siamo confrontati da tempo a un effettivo al quale mancano diversi elementi, specialmente in attacco. Sarà importante poter contare di nuovo su Simion, a partire dalla prossima partita, venerdì contro gli aviatori. Il suo rientro ci permetterà di avere un po’ più di profondità nel nostro line- up. Questo ci darà di sicuro una mano, ne sono convinto».

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