La maturità di Noè Ponti: «Ho imparato dagli errori»

Noè Ponti punterà alla sua seconda medaglia olimpica quest’estate ai Giochi di Parigi. Questo è poco ma sicuro. Il ticinese è ancora nel pieno della fase di preparazione in vista del grande evento all’orizzonte, ma la sua forma è già eccellente, come ha dimostrato a Uster durante i campionati svizzeri.
«Penso di essere attualmente al 70 o all’80% della mia condizione», ha spiegato il 22.enne del Gambarogno. Le sue prestazioni nel fine settimana sono state estremamente promettenti. Ha battuto due volte il suo record nazionale nei 50 m delfino, portandolo a 22’'65. Ha anche migliorato il suo record nella sua distanza preferita, i 100 m delfino, con un tempo di 50'’16». Solo cinque nuotatori nella storia hanno fatto meglio del ticinese, sia nei 50, sia nei 100 metri.
Ponti ha concentrato tutta la sua preparazione sulle Olimpiadi di Parigi. Per questo motivo ha rinunciato ai Campionati Mondiali di Doha dello scorso mese di febbraio. Molti altri grandi nomi del nuoto hanno fatto lo stesso.
Picco di forma troppo presto
Una medaglia mondiale in vasca lunga manca quindi ancora nel suo palmarès. Lo scorso luglio, a Fukuoka, si era dovuto accontentare del settimo posto nella finale dei 100 m delfino. Troppi fattori erano in gioco, tra cui la preparazione all’evento. Il ticinese era stato anche sottoposto a una forte pressione mediatica, che lo aveva condizionato più del previsto. Così come il fatto di essere sempre in movimento. «Quando sono arrivato a Fukuoka, ero già mentalmente molto stanco», spiega. Di conseguenza, gli mancava la forza di dare il massimo quando pensava soprattutto alle vacanze. «È così che vanno le cose. Perdere non è mai facile, ma siamo stati in grado di imparare da questo».
Lo ha dimostrato a dicembre agli Europei in vasca piccola di Otopeni. In Romania, Ponti è «esploso» collezionando tre medaglie d’oro e una d’argento. Questo gli è valso il titolo di nuotatore europeo dell’anno, davanti al francese Léon Marchand, triplo campione del mondo a Fukuoka.
Sorpresa e motivazione
«Ricevere questo riconoscimento è stata un po’ una sorpresa. Ma dimostra che la gente mi apprezza. È senza dubbio una grande motivazione per il futuro», ha affermato.
Dopo Otopeni, il ticinese si è allenato duramente per tre mesi. «È stato importante per me», afferma. I fondamentali sono stati al centro dell’attenzione per tre settimane in altitudine a St Moritz, prima di recarsi a Lanzarote per dieci giorni. Il resto dell’allenamento si è svolto in Ticino.
Quale sarà il suo programma a breve-medio termine? Ponti nuoterà ancora questa settimana ai campionati svizzeri a squadre prima di tornare a Lanzarote per tre settimane. Per il resto, sarà per lo più a casa, perché non vuole commettere gli stessi errori fatti prima di Fukuoka.
A inizio giugno, parteciperà al meeting Mare Nostrum di Monaco. Non ha ancora deciso se partecipare ai Campionati europei di Belgrado (17-23 giugno) o al Sette Colli di Roma (21-23 giugno). Prima delle Olimpiadi, la squadra svizzera sarà in ritiro a nord di Parigi.
Imparare a gestire la pressione
E la pressione? «Devo imparare a gestirla», spiega con il suo solito sorriso l’atleta ticinese. Per riuscirci al meglio, incontra il suo mental coach ogni quindici giorni. Partecipa anche a sessioni di meditazione e visualizzazione. Il campione ha sospeso la sua formazione di fisioterapista, almeno fino a dopo le Olimpiadi.
Dopo aver conquistato il bronzo a Tokyo, Noè Ponti punta a un altro podio. «So cosa posso fare», afferma. «Ma la concorrenza è molto forte. È possibile che io possa battere il mio record svizzero di un secondo e arrivare quarto...». Ma, in un caso come questo, non avrebbe veramente nulla da rimproverarsi.