Basket

La SAM si prende il derby con lo show di Dusan Mladjan

Il Massagno si impone 100-89 all’Elvetico pescando 59 punti dalla panchina, 30 dei quali segnati dal grande ex - Per i Tigers la speranza di accedere ai playoff è appesa a un filo - Si è già spenta quella del Riva nella LNA femminile
© Ti-Press/Francesca Agosta
Mattia Meier
17.03.2024 19:55

Non ha annoiato il terzo derby stagionale tra i Lugano Tigers e la SAM Massagno, andato a quest’ultima (100-89), decisamente più meritevole su tutto l’arco dei 40 minuti, dominati a tratti, controllati per la maggior parte del loro trascorrere. Onore delle armi e poco più ai bianconeri, bravi a non lasciar mai andare la partita, ma ritrovatosi ben presto, come da logiche della vigilia, in difetto qualitativo e quantitativo. E ora la stagione dei Tigers rimane appesa a un filo, che potrebbe definitivamente spezzarsi nell’ultimo match di regular season previsto a Vevey.

Controllo più che dominio

Il Vevey è nel destino di entrambe le ticinesi. Mercoledì sarà infatti avversario della Spinelli a Nosedo, per quello che sarà un vero e proprio spareggio per il secondo posto finale, quello che vale il fattore campo in semifinale. Incrocio diretto a cui la SAM arriverà forte dei due punti incassati oggi all’Elvetico. La squadra di Robbi Gubitosa non ha magari particolarmente incantato, ma ha mostrato buone doti «amministrative». Nei momenti in cui ha messo in mostra il suo miglior basket, ha creato quei solchi risultati poi decisivi nella contabilità finale del match. E una volta preso il largo, momento arrivato già nella seconda metà del primo quarto, pur con qualche momento di eccessivo rilassamento qua e là, ha saputo tenere sempre a bada un Lugano mai domo, ma rimesso sempre al suo posto ogni qual volta ha provato a ricucire lo strappo. Soprattutto quando, in un paio di momenti, gli è riuscito di rientrare sotto la doppia cifra di vantaggio. Controllo dunque, più che dominio, per la SAM, brava tanto nel lavorare sulle proprie forze quanto nello sfruttare le debolezze altrui.

Fisico e profondità

Contro il piccolo e leggero Lugano, i biancorossi hanno lavorato con continuità sotto le plance, esercizio in cui hanno brillato Clanton e in particolar modo Ballard, portando a casa 58 punti con il 74% al tiro (29/39). Non paga, la SAM ha attaccato con misura e sfruttato appieno la propria profondità, mandando tutti a segno e portando qualcosa come 59 punti dalla panchina, 30 dei quali arrivati da un super Dusan Mladjan, andato a imbastire un personalissimo show nel terzo quarto, frazione da lui dominata con 16 punti e che ha fatto da spartiacque della partita. Dopo un primo tempo già controllato dagli ospiti, arrivati anche a +14 (18-32 al 12’) e con i Tigers rientrati in vista della sirena di metà partita, al rientro dagli spogliatoi la Spinelli ha chiuso i giochi, arrivando, trascinata da «Dule», a toccare il +20 (59-79 al 29’) da cui i bianconeri non sono più riusciti davvero a rientrare.

Spalle al muro

Difficile chiedere a questi Tigers qualcosa di più di una sconfitta onorevole. Non con questa difesa (58% concesso), non con la coppia Sampson-Battey statisticamente sì ai suoi livelli, ma per impatto ed efficacia lontana da standard recentemente toccati, non con il solo Hammond, per quanto eccellente, in grado di mettere in subbuglio la difesa ospite, brava da par suo a limitare i due lunghi americani e soprattutto nel mettere la museruola a Bracelli, Dell’Acqua e Warden, di fatto ridotti a semplici comparse. Una coperta un po’ troppo corta per Valter Montini, che ora deve sperare in un mezzo miracolo per non rendere i prossimi 40 minuti gli ultimi della stagione.

Momò condannate

Stagione che è di fatto già arrivata al capolinea per il Riva nella LNA femminile. La sconfitta casalinga con il Nyon (68-81) relega definitivamente, ad una giornata dal termine, le ragazze di Piccinelli al quinto posto, il primo di chi guarderà le altre giocare i playoff.

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