Golf

«L’esistenza del GC Lugano è nata da una storia d’amore»

Sono stati presentati nella sede del club il libro e i festeggiamenti del Centenario - Enzo Pelli: "Mi hanno aiutato anche un album in una scatola di biscotti e un archivio dall'aria malandata"
Enzo Pelli, autore del libro del Centenario, tra Giuseppe Rossi (presidente del GC Lugano) e Gabriela Cotti Musio. ©CdT/Gabriele Putzu
Raffaele Soldati
24.11.2022 08:54

Il Golf Club Lugano nasce da una storia d’amore. Quella di Erwin von Riedemann, uomo d’affari tedesco stabilitosi in Ticino all’inizio del ventesimo secolo per la sua amata moglie Josefa, appassionata giocatrice di golf. Potrebbe essere l’inizio di un romanzo d’appendice, la prima di una lunga serie di puntate pubblicate in rivista prima di essere raccolte in un volume. Invece è davvero realtà. Per permettere a Josefa di praticare il suo sport preferito in Ticino - con l’aiuto del barone Hans-Heinrich Thyssen- Bornemisza - il marito fece costruire un campo di nove buche tra Magliaso e Caslano. Un’operazione appoggiata dalla Pro Lugano e dalla Società degli Albergatori. «L’inaugurazione avvenne il 24 novembre 1923 e gli invitati raggiunsero Magliaso con il treno. A quel tempo il club contava una cinquantina di membri, in maggioranza stranieri", precisa Giuseppe Rossi, presidente del club luganese. L’episodio è stato raccontato per presentare il libro di fresca pubblicazione "Cento anni di golf sulle rive della Magliasina - Golf Club Lugano 1923 - 2023", scritto da Enzo Pelli.

Consultati i quotidiani ticinesi

«Oltre alla storia d’amore - dice l’autore del volume - c’erano uno scatolone dei biscotti ed un archivio dall’aria malandata, anche perché molto materiale andò perso nel 1988 in seguito a un incendio nella vecchia club-house». Lo scatolone, messo a disposizione dai discendenti dei von Riedemann, conteneva un album con molte belle fotografie del golf e dei giocatori nel 1930. L’archivio del golf, poco spettacolare, si è rivelato comunque funzionante. Ma fondamentale è stata anche la consultazione a tappeto dei quotidiani ticinesi, che ha permesso a Pelli - già capo del Dipartimento culturale alla RSI - di colmare qualche lacuna».

Così è nato il volume del Centenario, presentato nella sede del club anche con il contributo dello storico malcantonese Bernardino Croci Maspoli, che ha contestualizzato la storia illustrando l’importanza del «polmone verde» rimasto lungo il corso della Magliasina. Da una zona inizialmente caratterizzata da territori alluvionali e di poco pregio per gli agricoltori, è infatti sorto il circolo luganese di 18 buche che oggi conta più di 700 soci tra i quali un centinaio di juniores.

In programma diversi eventi

Nel 2023 - ha sottolineato la vicepresidente Gabriela Cotti Musio - il club organizzerà una serie di appuntamenti per celebrare il Centenario. In marzo sarà inaugurata un’esposizione temporanea di opere d’arte sul percorso. In giugno saranno invece proposte diverse gare riservate ai soci. Organizzeremo anche una competizione alla quale parteciperanno i presidenti e i capitani dei tanti club nazionali che pure intendiamo coinvolgere».

Gli orizzonti del G C Lugano si allungano verso un futuro che non vuole assolutamente essere di ripiegamento. «Oggi molti sforzi sono rivolti a rendere il percorso più attrattivo. Investiamo sul campo e sulle infrastrutture. Trovandoci in una zona di protezione della falda freatica, i concimi e i pesticidi chimici sono proibiti. Qui prospera una bella varietà di fauna e di flora» ha concluso il presidente Rossi.