L'analisi

Lugano, adesso si fa bella: anzi, sotto con la bella

Difesa e power-play: la squadra di Luca Gianinazzi sembra aver trovato la ricetta per contrastare il Friburgo
© CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
26.03.2024 23:16

Adesso si fa davvero bella. Anzi, adesso sotto con la bella. Già, il Lugano più in forma e spettacolare dall’inizio di questi playoff – play-in con l’Ambrì compresi – si è guadagnato il diritto di andarsi a giocare il passaggio alle semifinali in gara-7 alla BCF Arena. Lo ha fatto al termine di una prestazione maiuscola per personalità, maturità, qualità e carattere. Una prestazione durante la quale i bianconeri non hanno mai tremato, a immagine di un terzo tempo in cui la squadra di Luca Gianinazzi ha concesso pochissimo al Gottéron.

Reazione veemente

Disciplinato e allo stesso tempo aggressivo, il Lugano – per la prima volta in questa serie – ha per lunghi tratti schiacciato il Friburgo nel suo terzo di difesa. Nel periodo centrale, in particolare, la superiorità dei bianconeri è stata totale. E allora, dopo aver subito un po’ dal nulla il pareggio di Diaz, Thürkauf e compagni hanno reagito con veemenza, piazzando un uno-due micidiale in meno di un minuto. Alatalo in superiorità numerica e Patry con un preciso di polso hanno confezionato l’allungo decisivo.

Mai in panico

Certo, il Lugano ha poi rischiato di farsi del male da solo. Si è gettato scriteriatamente in avanti per chiudere subito la sfida e ha permesso a Mottet – in contropiede – di battere l’ancora una volta ottimo Schlegel. Ma i bianconeri sono poi stati bravissimi a non lasciarsi prendere dal panico e a tenere il più lontano possibile il Friburgo da Schlegel. Un Gottéron che nemmeno quando ha tolto Berra dai pali – a poco più di due minuti dalla terza sirena – ha dato l’impressione di poter trovare il pareggio. E la rete a porta vuota di Mario Kempe ha fatto esplodere di entusiasmo la Cornèr Arena.

Difesa e power-play

Insomma, difensivamente questo Lugano sembra aver trovato il modo di limitare la pericolosità offensiva del Friburgo, costretto spesso ad operare per vie periferiche. E se in gara-5 il Gottéron aveva fatto la differenza grazie alla rete in superiorità numerica di DiDomenico, alla Cornèr Arena per la seconda volta di fila ad essere decisivo è stato il power-play del Lugano. Due, infatti, le reti trovate dai bianconeri con l’uomo in più sul ghiaccio.

Sulle ali dell'entusiasmo

Il Friburgo stesso, a un certo punto, ha dato l’impressione di non crederci più di quel tanto. Il Gottéron cercherà naturalmente di riprendersi per gara-7, ma il Lugano andrà alla BCF Arena con tanto entusiasmo. Adesso si fa bella. Anzi, sotto con la bella.

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