Hockey

Mikko Koskinen si è divertito, Inti un po’ meno

Il portiere bianconero sorride: «Che bella atmosfera! L’1-0 ci ha dato fiducia» - Pestoni: «Con lui la porta sembra piccolissima»
Il portiere bianconero Mikko Koskinen è stato autore di una prova maiuscola. ©Keystone/Pablo Gianinazzi
Fernando Lavezzo
27.09.2022 23:40

«Con Koskinen la porta sembra piccolissima», dice uno sconsolato Inti Pestoni. «Io mi sono divertito un sacco», replica il portierone finlandese. Mikko è stato uno dei grandi protagonisti del primo derby stagionale vinto dal suo Lugano: «Mi sono goduto l’atmosfera. Bellissima, davvero. Questa è una vittoria importante, ci dà la fiducia necessaria per andare avanti con più convinzione. Ci sono stati tanti aspetti positivi nel nostro gioco e ora su queste basi possiamo costruire qualcosa di solido».

Sempre sul pezzo sin dal primo intervento, Koskinen è stato determinante con due «big save» nel periodo centrale, poco prima del 3-0 di Andersson. «È vero, sono state due grandi parate nel momento giusto. Del resto, è il mio lavoro. Credo che a cambiare l’inerzia del match sia però stato l’1-0 segnato in inferiorità numerica. In questo primo scorcio di stagione abbiamo faticato parecchio a trovare la via della rete e passare in vantaggio in un modo un po’ rocambolesco ci ha dato tanto coraggio. E ha fatto la differenza a nostro favore».

Molto attivo con il bastone, Mikko non ama fermare il disco nel suo guantone. Appena può, cerca di passarlo a un difensore. «Sto esagerando, lo ammetto. Devo calmarmi un pochino».

Chris torna a respirare

Chris McSorley può finalmente sorridere: «Ogni vittoria è importante, ma questa lo è un po’ di più. La squadra ha risposto al meglio in una gara molto delicata per il nostro club. Dovevamo assolutamente vincere per poterci sbloccare a livello mentale. I ragazzi hanno capito la criticità del momento e hanno profuso uno sforzo di cui vado fiero. L’Ambrì è partito bene, nei primi 10 minuti ci ha costretti a giocare in difesa, ma abbiamo stretto i denti. Dopo il vantaggio, siamo stati bravi e costanti fino alla fine. Koskinen, dal canto suo, ha confermato di essere uno dei migliori giocatori della lega. Quando abbiamo avuto bisogno delle sue parate, lui era presente».

Parola agli sconfitti

Insomma, si torna sempre a parlare di Koskinen, l’incubo di Pestoni e compagni: «Qualche rimbalzo lo ha concesso, ma poi riusciva sempre a metterci una pezza allungando il gambale», spiega Inti. «Avremmo dovuto essere più presenti davanti alla sua porta, soprattutto per coprirgli la visuale».

Eppure i leventinesi sono partiti con un buon piglio: «Nei primi 15 minuti eravamo in controllo, ma non abbiamo saputo sfruttare due power-play. Abbiamo addirittura incassato una rete in shorthand e da quel momento la nostra serata si è fatta più difficile».

L’impressione è che l’Ambrì Piotta continui a soffrire il derby a livello mentale: «Da quando sono tornato, la scorsa stagione, sento sempre questa teoria. Io, però, credo che ogni sfida con il Lugano abbia una sua storia. Non conta quello che è successo prima. Ci siamo dati battaglia, i piccoli dettagli hanno fatto la differenza. Penso ad esempio agli special team. In power-play abbiamo forzato un po’ troppo le giocate e i passaggi. Avremmo dovuto tirare di più». Senza il regista difensivo Tim Heed, l’Ambrì ha perso due partite di fila: «La sua assenza pesa sul nostro gioco, ma non è una scusa», conclude Pestoni.

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