La F1 riabbraccia Portimão e frena sui circuiti cittadini

«This is so awesome», «Totally unexpected and super cool!». Sul profilo Instagram della Formula 1, i fan si sono divisi tra euforici e increduli di fronte alla prima vera grande breaking news da quando il massimo campionato delle quattro ruote è andato in vacanza, una settimana e mezza fa. Nel biennio 2027-2028, il Circus abbraccerà nuovamente il circuito di Portimão. Si tornerà dunque a correre in Portogallo, all’Autódromo Internacional do Algarve. Una scelta che segna il rientro del tracciato lusitano dopo sei anni di assenza.
Situato nel sud del Portogallo, Portimão - lungo circa 4,6 chilometri e composto da 15 curve - è noto soprattutto per un layout, che piace. Per lo meno agli spettatori. Tra i marcati cambi di pendenza e le numerose creste cieche, sono diversi gli elementi che rendono il tracciato particolarmente impegnativo dal punto di vista tecnico e fisico. La sequenza finale in discesa verso l’ultima curva a destra, che immette sul rettilineo dei box, è considerata uno dei tratti più spettacolari in calendario. Da qui la gioia degli appassionati, particolarmente sollevati nell’apprendere che la F1 avesse optato per inserire un circuito permanente invece che un cittadino.
Il verdetto di Max
Il tema è molto caldo. Dopo l’introduzione di Miami e Las Vegas, i tifosi hanno infatti iniziato a storcere un po’ il naso. È innegabile che - per quanto mostrino location accattivanti e siano strumenti di marketing incredibili capaci di attirare nuovi fan e sponsor - i circuiti cittadini molto spesso non regalano corse particolarmente entusiasmanti, “limitandosi” a mettere in fila indiana le vetture dal primo all’ultimo giro.
E non sono soltanto gli appassionati a preferire i tracciati permanenti. Anche i piloti non hanno nascosto la loro riluttanza nel ritenere adeguate a questo sport le piste che attraversano le grandi città. In pochi, ad ogni modo, hanno approcciato il tema a muso duro. Uno di loro, tuttavia non si è tirato indietro. Parliamo di Max Verstappen - e di chi se no? -, che durante un’intervista rilasciata al portale Formule1.nl si era espresso così: «Non mi piacciono più i circuiti cittadini ora che le auto sono più grandi e pesanti. A Monaco e Singapore sono rimasto molto deluso da come le vetture sono scese in pista. Non si possono più prendere neanche i cordoli. Le auto semplicemente non sono costruite per questo. I circuiti cittadini sono divertenti per le immagini, ma non per le corse».
Hamilton unico re
Non sapremo mai se il malcontento dei protagonisti del paddock e quello dei tifosi abbiano influito sulla scelta di Stefano Domenicali. Quel che è certo è che il Gran Premio di Portimão prenderà il posto del GP d’Olanda, che uscirà definitivamente dal calendario dopo l’edizione 2026 di Zandvoort. La F1 manterrà così invariato a 24 il numero di gare stagionali. La data dell’evento non è stata ancora ufficializzata, ma la collocazione dovrebbe ricalcare quella di fine estate, precedentemente occupata dalla gara olandese.
Portimão aveva fatto il suo debutto nell’ottobre 2020 come soluzione d’emergenza durante la pandemia di COVID-19, venendo confermato anche nel 2021. In entrambe le edizioni la vittoria era andata a Lewis Hamilton, che proprio in Algarve, nel 2020, conquistò il suo 92. successo in carriera, superando il record assoluto di Michael Schumacher. Ad oggi, Hamilton resta l’unico pilota dell’attuale griglia ad aver vinto una gara di F1 a Portimão. Le cose, da allora, sono però cambiate parecchio.
Sulle montagne russe
Il ritorno in calendario si inserisce in una lunga tradizione portoghese nel Mondiale. Il Paese ospitò per la prima volta un Gran Premio valido per il campionato nel 1958 a Porto, per poi spostarsi a Monsanto nel 1959. Dal 1984 al 1996 la Formula 1 fece tappa a Estoril, dove Ayrton Senna conquistò la sua prima vittoria in carriera nel 1985.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dallo stesso presidente e CEO della F1 Domenicali, che ha sottolineato come Portimão sia un circuito capace di offrire spettacolo «dalla prima curva alla bandiera a scacchi». Sulla stessa linea il CEO del circuito, Jaime Costa, che ha evidenziato il carattere «da montagne russe» del tracciato e l’obiettivo di creare un evento di riferimento sia in pista sia fuori.
Il rientro del Portogallo si inserisce in una fase di ridefinizione del calendario F1: dal 2026 il Gran Premio di Spagna si sposterà sul nuovo circuito semi-permanente di Madring, mentre Barcellona resterà in calendario solo per un’ultima stagione. Restano inoltre aperti altri scenari futuri, tra cui possibili nuovi eventi in Asia e il ritorno del Mondiale in Africa, mentre il Gran Premio dell’Emilia-Romagna a Imola è uscito dal calendario quest’anno.
