Formula Uno

Verstappen è incontenibile: una stagione da fuoriclasse

Il Pagellone: l’olandese della Red Bull merita 10, ha dominato il Mondiale con l’autorevolezza dei super-campioni – Charles Leclerc (8,5) si è dimostrato un mostro di velocità con 9 «pole» – George Russell (9) è la sorpresa dell’anno
Ad Abu Dhabi Max Verstappen ha ottenuto la diciassettesima vittoria stagionale. ©AP/Kamran Jebreili
Pino Allievi
Pino Allievi
21.11.2022 20:30

È giusto che sia finita così, col campione del mondo che mette anche l’ultimo sigillo. Max Verstappen, infatti, non solo ha conquistato il successo nella gara conclusiva della Formula 1 ad Abu Dhabi ma ha segnato il 2022 con un dominio nettissimo e l’autorevolezza propria dei super-campioni. E la Red Bull, dopo 8 anni di dominio incontrastato Mercedes, ha conquistato il titolo dei costruttori, sostenendo che sia cominciato un nuovo ciclo. Ma prima di guardare al futuro, facciamo un bilancio della stagione appena chiusa, con le pagelle (in base alle graduatorie dei team, nota massima 10) pronte a dividere e a creare discussioni. Perché, malgrado tutto, la F1 non è una scienza esatta.

Max Verstappen: 10

Diciassette successi in 25 gare (comprese le Sprint): guida perfetta, zero errori gravi, padronanza della situazione. Un sicuro punto di riferimento per la Red Bull. Dopo tre gare aveva detto: «Il campionato è chiuso, vincerà la Ferrari». Azzardato…

Sergio Perez: 7

Due vittorie (Monaco e Singapore) ma anche tante gare in affanno, quando invece Verstappen a pari macchina volava. Si è sopravvalutato. E ha perso il secondo posto in campionato all’ultima gara.

Charles Leclerc: 8,5

Sicuro e deciso nelle prime gare, quando la Ferrari c’era. Poi innervosito e propenso all’errore quando ha dovuto inseguire. Mostro di velocità in qualifica (9 pole position), da manuale il GP di Abu Dhabi. E soprattutto tre vittorie…

Carlos Sainz: 7,5

Qualche incidente di troppo, meglio nella seconda parte del campionato quando ha capito la macchina, il 2022 salvato dal trionfo a Silverstone e da due pole position.

Lewis Hamilton: 7

Si è battuto come un leone nel confronto con Russell, ma il compagno ha vinto e lui no. Ha patito tanti errori del suo box. Quando la macchina c’è, lui difficilmente sbaglia.

George Russell: 9

La sorpresa dell’anno. Un successo, due pole position, tanta bravura, grande maturità: è il campione del futuro.

Fernando Alonso: 8

Ha spesso portato in alto la Alpine, oltre i meriti della macchina. Veloce e generoso, ma 6 ritiri per guasti meccanici pesano.

Esteban Ocon: 7

Bravo in gara, poco uomo-squadra nei duelli con Alonso, la Alpine vede in lui il campione di domani: vedremo.

Lando Norris: 7,5

Non si tira mai indietro, c’è stato sempre, in qualsiasi condizione. La McLaren invece no, una mezza delusione.

Daniel Ricciardo: 5,5

Lento, impacciato: dove è finito il cuor di leone? Ha perso il posto, nonostante avesse un accordo anche per il 2023.

Valtteri Bottas: 6

Da un pilota della sua esperienza l’Alfa Romeo si aspettava di più. Si è visto a fasi alterne, non ha inciso. Anche la macchina (Sauber) è parsa opaca.

Guanyu Zhou: 7

Aveva una pessima reputazione velocistica, invece ha fatto cose ottime, nei limiti di ciò che si chiedeva a un debuttante. Una bella sorpresa.

Sebastian Vettel: 6,5

La Aston Martin non lo ha aiutato molto, lui si è visto solo nel finale, dopo aver annunciato il ritiro. Qualche errorino evitabile.

Lance Stroll: 5,5

Non si è notato il salto di qualità che lo attendeva, ha navigato a metà gruppo con distrazioni ed eccessi, nulla di che.

Mick Schumacher: 5,5

Pochi progressi rispetto al 2021, troppi incidenti, anche paurosi. La mancata conferma in Haas è una bocciatura. Provvisoria.

Kevin Magnussen: 6,5

Più esperienza di Mick, qualche bella gara a centro gruppo, tanta aggressività e coraggio. Ha fatto il suo dovere.

Pierre Gasly: 5,5

L’Alpha Tauri è mancata, nonostante la connessione con Red Bull. E Gasly ne ha patito con risultati deludenti. Andrà meglio in Alpine? Resta un pilota ancora da scoprire.

Yuki Tsunoda: 5,5

Non si schioda dal clichè di eterna promessa. Un po’ acerbo, un po’ presuntuoso, certamente insicuro, nonostante a volte sia veloce.

Alexander Albon: 7

Williams mai in palla e mai in progresso, ma lui qua e là si è fatto vedere. Ha qualità, gli manca la macchina.

Nicholas Latifi: 5

Tanto entusiasmo, poca velocità, salvo uno sprazzo in Giappone (9. posto): troppo poco per meritarsi la conferma. Lascerà il posto all’americano Sargeant.