Non è una SAM da playoff, ma in gara-1 basta e avanza
Sono iniziati i playoff, ma se ne sono accorti in pochi. In gara-1 dei quarti, alla SAM Massagno è bastata una prestazione da amichevole per battere il Pully-Losanna con 19 punti di scarto (96-77). La squadra di Robbi Gubitosa ha fatto corsa in testa dall’inizio, il risultato non è mai stato in discussione, ma il coach ticinese è il primo a non essere soddisfatto: «Sono arrabbiato. Non abbiamo giocato la nostra pallacanestro, adeguandoci al livello dell’avversario. Quando abbiamo alzato l’intensità in difesa e giocato da squadra in attacco, siamo subito andati a +20. Ma troppo spesso ci siamo messi a giochicchiare». Alcune statistiche illustrano bene la superficialità dei biancorossi a Nosedo, davanti a 200 anime: 16 palle perse, 14 rimbalzi offensivi concessi, 27 falli commessi. I modesti vodesi non ne hanno mai approfittato, ad immagine del loro 2 su 15 da 3 e di un disastroso 21 su 34 ai liberi. La SAM ha tirato bene dalla distanza (10 su 20), ha mandato in doppia cifra 6 giocatori e ha fatto segnare tutti gli uomini ad eccezione del giovane Simone Togni, schierato negli ultimi scampoli. Ma ogni volta che sembrava poter fare il vuoto (+10 in entrata, +20 all’inizio del terzo quarto,+ 22 all’inizio dell’ultima frazione), la Spinelli ha mollato la presa, concedendo alla squadra di Randoald Dessarzin dei contro-parziali di 0-7, 0-8 e addirittura 0-10 (dal 79-57 al 79-67).
Trovare gli stimoli
Come in un videogioco, i massagnesi bramano di affrontare il mostro finale. Ma prima di vedersela con l’Olympic Friburgo, capitan Mladjan e compagni dovranno trovare gli stimoli giusti per superare i primi livelli senza passi falsi. «Dobbiamo chiudere questa serie 3 a 0», aggiunge Gubitosa, la cui squadra tornerà in campo sabato per gara-2, ancora in casa. «Non possiamo permetterci di scherzare con loro e fargli credere di essere al nostro livello. A Losanna non è facile vincere, ci siamo già scottati in regular season, con un atteggiamento simile a gara-1. Oggi mi hanno particolarmente deluso diversi giocatori che avrebbero dovuto dimostrare il loro valore, ma che invece non hanno sfruttato l’opportunità. In allenamento si sentono tutti fenomeni, ma in campo è un’altra storia». Robbi non fa nomi, ma è facile intuire che si riferisca a Steinmann, Tutonda e all’americano Langford. Quest’ultimo è stato schierato in assenza di Ballard, fuori una decina di giorni per un problema muscolare. «Ci manca la sua energia, la sua intensità. Ma dovremo fare di necessità virtù».