Freestyle

«Nonostante gli infortuni rifarei quanto ho fatto»

Nicole Gasparini illustra le ragioni per le quali ha lasciato le competizioni: "Mi sono resa conto che non sarei più stata in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati"
Dopo dieci anni in Nazionale, Nicole Gasparini ha deciso di lasciare le competizioni di alto livello. ©Ti-Press/Samuel Golay
Raffaele Soldati
07.12.2022 06:00

Dieci anni nella nazionale rossocrociata, una generale di Coppa Europa (stagione 2015-2016) e 23 partenze in Coppa del mondo. Può essere riassunto così il curriculum sportivo di Nicole Gasparini. Ma le faremmo un torto. La passione della 25.enne di Cadro, che ha appena deciso di mettere fine alle competizioni di alto livello, è il collante della sua carriera sportiva. Una carriera caratterizzata da tre infortuni al ginocchio, che non hanno mai frenato il suo entusiasmo. «Nella mia attività di freestyler ho vissuto diverse emozioni. Alcune piacevoli, altre meno. Nel gennaio 2016, in Alta Savoia, ho avuto l’onore di conquistare la generale di Coppa Europa. Questo traguardo mi aveva fatto dimenticare il precedente infortunio al ginocchio. Ero tornata a guardare le gare con tutti gli stimoli che possono avere gli sportivi che mirano in alto. Purtroppo tre anni dopo, nel 2019, mi è capitata un’altra sventura. E questo è stato il momento che ricordo meno volentieri di tutti gli anni trascorsi a saltare tra le gobbe sulla neve».

Le rinunce più difficili

Cosa era successo a Nicole Gasparini? «Ero in Colorado e il mio ginocchio mi aveva nuovamente tradito. Ricordo che il medico di Swiss-Ski che me lo aveva esaminato, mi aveva detto che non avrei potuto partecipare ai Mondiali a Deer Valley. Ci rimasi malissimo. Quel mese di febbraio per me fu un vero incubo».

Eppure Nicole, una volta rimessasi in sesto, decise di proseguire. «Nonostante i miei infortuni e le pause prolungate, la mia passione non si è mai spenta. Ho cercato di rialzarmi e di rimettermi al lavoro per provare a tornare più competitiva di prima. Se dovessi guardarmi indietro, rifarei tutto quello che ho fatto. Spesso non è stato facile, questo lo devo ammettere. Però ci sono aspetti importanti dietro allo sport, che vanno sottolineati. Penso a tutto quello che ho imparato pensando a me stessa e alla vita in generale».

L’ultima apparizione in Coppa del mondo di Nicole risale al 14 gennaio 2022. Era a Deer Valley (Stati Uniti). Aveva concluso la gara al 31. posto. «Il mio grande sogno sarebbe stato quello di poter partecipare a un’edizione dei Giochi olimpici. Purtroppo non sono riuscita a raggiungere l’obiettivo. Pertanto devo mettermi l’anima in pace. Guarderò le prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 in televisione, come ho fatto in passato».

Una scelta ponderata

Qual è la motivazione principale della scelta di chiudere con le gare? E perché l’annuncio è arrivato all’inizio di questa stagione e non nella scorsa primavera? «Il momento più duro e delicato per gli specialisti degli sport invernali spesso è la preparazione estiva - dice Nicole Gasparini - . Io, lo ammetto, ho cercato di prepararmi con scrupolo per arrivare pronta anche in questo nuovo inverno. Mi sono però resa conto che il mio livello non reggeva più il passo con quello delle atlete più giovani. Il livello della Coppa del mondo, bisogna dirlo, si è alzato notevolmente. Anche in campo femminile. Adesso a salire sul podio sono spesso ragazze sedicenni. Atlete molto più giovani di me. Nonostante il desiderio di rimettermi in gioco, mi sono resa conto che sarebbe stato difficile raggiungere quello che mi ero prefissata. Questo mi ha suggerito di lasciar perdere. Però non ho l’intenzione di abbandonare completamente il mondo dello sport».

Lo studio alla SUPSI

Nicole si è iscritta al Bachelor of Science della SUPSI con indirizzo in Leisure Management. «Sì ho optato per uno studio tra il marketing e il management analogo a quello scelto da Deborah Scanzio. Dirò di più. A Deborah, che ha fatto molto per far conoscere il freestyle in Ticino, sono legata. In questo inverno mi sono così ritagliata un po’ di tempo per affiancarla quando allena i giovani».