Hockey su ghiaccio

«Ora il campionato è lanciato»

Marco Müller: «Abbiamo chiuso la preparazione nel migliore dei modi» – Daniele Grassi: «Una buona prova generale»
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Fernando Lavezzo
08.09.2023 23:50

Era un’amichevole. Mancavano tanti giocatori importanti da una parte e dall’altra. Ma nel derby d’estate, ultimo test prima del campionato, Lugano e Ambrì Piotta non si sono di certo risparmiati. Alla fine - letteralmente, visto che mancavano solo 8 secondi alla terza sirena - hanno vinto i bianconeri grazie alla rete in power-play di Marco Müller. Più di tutto, però, contava mettere nelle gambe una partita «vera», combattuta e sentita da tutti, ad immagine degli oltre 5.500 spettatori presenti. «Sapevamo che sarebbe stata una gara intensa», ci dice Müller, autore del gol decisivo. «È stata una buona prova generale per entrambe le squadre, a una settimana dall’esordio in campionato. In pista ci sono state tante emozioni, sembrava già una sfida da tre punti. Abbiamo chiuso al meglio una buona fase di preparazione. Rispetto a un mese fa, siamo già cresciuti molto nel gioco di squadra. Il power-play sta già girando abbastanza bene, anche se la verità la dirà solo la regular season. E anche in difesa, dopo aver concesso qualche rete di troppo nelle prime uscite estive, siamo riusciti a stabilizzare la situazione. Oggi siamo più connessi e lasciamo poco spazio sul ghiaccio».

Sotto 1-2 al 54’, il Lugano non ha accettato l’idea di perdere contro i cugini leventinesi, nonostante l’importanza relativa del risultato: «In realtà, credo che avremmo reagito allo stesso modo contro qualsiasi avversario», afferma «Mullo». «È questa la mentalità che vogliamo portare in spogliatoio quest’anno: lottare fino alla fine ogni sera. Anche in questo senso, dunque, l’ultima amichevole ha rappresentato un test prezioso».

Amarezza e ottimismo

Anche per Daniele Grassi, capitano dell’Ambrì Piotta, il derby è stato amichevole ma non troppo. «Un po’ per la rivalità storica, un po’ per il campionato ormai alle porte, un po’ per la pista quasi piena, era normale attendersi una gara fisicamente intensa e ricca di emozioni. Nelle gambe, inoltre, c’è un po’ meno carico di lavoro rispetto alle settimane scorse. È stata sicuramente una partita molto allenante in vista del debutto in campionato. Peccato per la sconfitta maturata nel finale. Un po’ d’amarezza c’è, non lo nego. Due piccoli dettagli (un rigore e una penalità, ndr.) hanno fatto la differenza dopo il nostro 2-1. Peccato, ma la testa va subito alla prossima settimana. Venerdì ospiteremo il Rapperswil, una squadra che nelle gambe ha già il ritmo della Champions League e delle sfide che contano. Il loro livello di competitività sarà certamente alto. Per noi era dunque importante sfruttare l’ultimo banco di prova per portare in pista il più alto livello possibile di intensità, così da essere pronti all’esordio ufficiale davanti ai nostri tifosi».

Nel primo tempo, l’Ambrì ha sofferto l’intraprendenza del Lugano, ma dal periodo centrale Grassi e compagni sono visibilmente cresciuti: «Anche martedì contro il Davos avevamo fatto fatica a entrare in partita. Ne trarremo insegnamento per il prossimo weekend».

Se al Lugano mancavano Joly, Ruotsalainen, Carr e Guerra, ai biancoblù mancavano tre pilastri della difesa come Heed, Virtanen e Fohrler, oltre a Dauphin, Zwerger e Zündel: «Gli infortuni nel reparto arretrato hanno permesso ai nostri giovani terzini di giocare tanti minuti e di mettersi in mostra. Se la sono cavata bene, sono carichi, hanno una gran voglia di mettere in difficoltà l’allenatore. Lo stesso vale per gli attaccanti. È bello sapere di avere questa profondità».

Durante la preparazione, l’Ambrì ha spesso «simulato» il «doppelspiel» tipico del campionato, giocando due gare in due giorni. «È stato utile, ma i primi back to back del campionato sono duri per tutti».

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