Per la svizzera campionessa mondiale di triathlon «La cosa più importante è avere un sogno»

Secondo lo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, il segreto della felicità e del successo nella vita è la capacità di entrare nel «flusso». In psicologia, il termine allude allo stato di estrema concentrazione che viene stimolato da attività con il giusto equilibrio di complessità: non troppo banali da causare noia, ma nemmeno ardue a tal punto da scoraggiare. Carole Perrot ha dimostrato in diverse occasioni di essere una campionessa di immersione nel flusso, prima che una grande sportiva. La storia d’amore tra la donna e il triathlon è infatti una storia recente, ma che grazie alla dedizione dell’atleta è già costellata di numerosi successi. Classe ’79, la bernese si è avvicinata per caso alla disciplina nel 2014 e in meno di dieci anni ha conquistato la medaglia d’oro ai mondiali di Ibiza del 2023, nella fascia 40-44. «Lo sport è sempre stato parte della mia vita: spesso mio papà portava me e le mie sorelle a nuotare e mi è sempre piaciuto andare in bicicletta. Così, anni dopo, quando ho scoperto che organizzavano una competizione di triathlon nella mia regione, mi sono incuriosita e ho provato: da allora me ne sono innamorata».
Mens sana in corpore sano
Perrot è un’atleta semi-professionista: gareggia nella categoria per fasce d’età, e lo sport è solo una delle tante occupazioni della sua vita. «Non ho una vera e propria routine, le mie giornate sono molto differenti tra loro e si giostrano tra il mio lavoro da segretaria, la mia famiglia e gli allenamenti. In media cerco di allenarmi tra le dieci e le quindici ore settimanali, ma non ho un programma ferreo: prediligo l’allenamento all’aria aperta e in piscina, ma quando non è possibile mi reco in palestra o mi alleno direttamente a casa. Grazie alla collaborazione con Technogym infatti, ho anche qui un’attrezzatura professionale, con cui riesco a seguire il mio piano di preparazione in maniera ottimale. Le uniche abitudini imprescindibili nelle mie giornate sono la colazione con i miei figli e 30 minuti di stretching la sera». Per riuscire ad ottenere una buona performance però, non basta allenare il corpo: Perrot ci ha raccontato che una parte importante della preparazione alla gara è anche fare un lavoro sulla propria mente. Il suo segreto? Pensare positivo: «È davvero un lavoro quotidiano non facile, perché siamo sempre assillati da mille preoccupazioni. Però ci provo ogni giorno perché è davvero così: se ti impegni a pensare positivo, attrai cose positive e riesci a rimanere concentrata sul tuo obbiettivo. Ho constatato l’importanza della forza mentale per la prima volta durante una competizione in cui mi sono infortunata: ho iniziato a sentire un dolore lancinante lungo tutta la gamba, ma sono riuscita comunque a tagliare il traguardo. È stato possibile unicamente perché la mia mente è riuscita a distogliere l’attenzione dal dolore».

Prima volta campionessa del mondo
Certamente ogni gara è una storia a sé, ma alcune competizioni rimangono nel cuore più di altre. «La gara che mi ha emozionata di più sono sicuramente stati gli europei di cross triathlon nelle Dolomiti del 2021. Ero in vantaggio di otto minuti, che è un distacco considerevole, e sono così riuscita a godermi i panorami mozzafiato e la vittoria, con la mia famiglia che mi aspettava al traguardo. È stato un momento indimenticabile. Era la prima volta che partecipavo ad una competizione internazionale e non pensavo minimamente che sarei stata in grado di vincerla: si trattato di un sogno». Da allora Perrot ha collezionato una lunga lista di importanti riconoscimenti: solo l’anno scorso la quarantacinquenne si è posizionata prima nella sua categoria sia agli europei del triathlon classico, sia a quelli del cross triathlon, una variante dell’originale che prevede la mountain bike, il nuoto in acque libere e la corsa nella foresta.

Tutta una questione di sogni
Dopo due anni di grandi successi, Perrot non ha intenzione di fermarsi, anzi. «Quest’anno voglio riuscire a mantenere i risultati fino a ora ottenuti, ma mi piacerebbe anche buttarmi in una nuova disciplina: il gravel cycling, una competizione in bici ma su terreni ghiaiosi. Ci saranno i mondiali a Nizza in ottobre: quello è il nuovo obbiettivo che mi sono posta per il 2025». Insomma, Perrot vuole dimostrare ancora una volta che non è mai troppo tardi per nutrire nuove ambizioni. La sua vita è un intricato puzzle in cui devono combaciare tanti pezzi diversi e quando le chiediamo quale sia il suo segreto, la risposta lascia trasparire la genuinità di una donna che semplicemente ama quello che fa. «La cosa più importante è avere un sogno. Un sogno ti dà un tipo di motivazione speciale, una motivazione che nasce da dentro. Solo così è possibile riuscire ad orientare la propria vita e a fare i sacrifici che ci sono richiesti».
