F1

Per l’esordio di Las Vegas tornano le cifre da capogiro

Pubblicati recentemente i risultati annuali dei ricavi del 2022: il Circus ha registrato 2,5 miliardi di dollari di profitti - La tappa del Nevada vuole aumentare la popolarità dello sport negli Stati Uniti, generando ancora più fan e introiti
George Russell durante la festa di lancio del GP di Las Vegas lo scorso novembre. © Reuters
Maddalena Buila
14.03.2023 06:00

2,5 miliardi di dollari. Una cifra da capogiro. Per rendere l’idea, con tale ammontare si potrebbero comprare cinque residenze extra lusso a Bel Air. Oppure, se si preferisce il mondo della navigazione, sarebbero abbordabili quattro yatch Azzam da 180 metri. Altrimenti si potrebbe optare per una quindicina delle centinaia di isole private in vendita. Quella di Rangyai in Thailandia, per esempio, costa appena 160 milioni di dollari. Ecco, è questo il valore dell’introito che ha registrato la Formula Uno nel 2022. Wow. Il Circus ha centrato un profitto che equivale al 36% in più rispetto a quello del 2019, l’ultima stagione senza restrizioni legate alla pandemia. Il reddito operativo dell’attività - ovvero la cifra che rimane dopo aver pagato i team e tenuto conto di altri costi - è invece passata da 92 a 239 milioni di dollari. Ciononostante, Liberty Media e la F1 non hanno nessuna intenzione di addormentarsi sugli allori. «Ci stiamo focalizzando molto sul sostenere la crescita e l’interesse per questo sport nel mondo», ha detto il CEO di Liberty Greg Maffei parlando delle cifre registrate nel 2022. «Ci stiamo muovendo con nuove innovazioni in pista, assicurando gare più competitive, maggiori corse sprint e più intrattenimento».

Il fattore spettacolo

Ed ecco quindi spuntare le 23 - tantissime! - gare nel calendario di quest’anno, a cui si vanno ad aggiungere, appunto, le sei corse sprint. Sì, lo sappiamo tutti, il motivo dell’aumento delle tappe in programma nel 2023 è in gran parte dato dal solito fattore Drive to survive. Il pubblico più rapito dalla serie TV? Anche questo è assai noto: gli americani. E allora ecco per loro tre gare su suolo a stelle e strisce. Oltre a Austin riconfermata anche Miami e, dulcis in fundo, reintrodotta Las Vegas dopo 41 anni di assenza. «Viva Las Vegas», cantava il re del rock ‘n’ roll Elvis Presley. Idem avranno fatto ai piani alti di Liberty Media, dato che la corsa americana è chiaramente un tassello fondamentale della strategia volta a consolidare ulteriormente la popolarità della F1 negli Stati Uniti, incrementando il numero dei fan. «La gara di Las Vegas farà molto rumore - ha proseguito Maffei -, e aprirà il nostro sport a molte persone che prima non lo conoscevano. Ci sono ragazzi e ragazze che vanno pazzi per la F1, ma allo stesso tempo ci sono persone che non sono per nulla attratte da questo mondo. Ecco, dopo lo spettacolo di Las Vegas sarà difficile non seguire il massimo campionato delle quattro ruote. Gli occhi del mondo saranno puntati su di noi, quel weekend». L’evento in programma il prossimo 18 novembre è speciale anche perché si tratta della prima volta che la F1 si fa promotrice collaborando con la città e con altre parti interessate, come per esempio i principali casinò. Una corsa che si preannuncia essere estremamente redditizia per il Circus. «Prevediamo che la gara di Las Vegas rientrerà nella top five delle corse, in termini di profitto per la nostra società», la previsione del responsabile finanziario di Liberty Media Brian Wendling.

Investimenti a lungo termine

E gli Stati Uniti non sono gli unici a desiderare un weekend di assoluta celebrità. In primis, infatti, anche il Medio Oriente spinge per accaparrarsi una fetta di attenzione della F1. «La richiesta è enorme, e arriva da tutto il mondo. In particolare dall’America e dal Medio Oriente - ha dichiarato l’amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali -. Spero potremo utilizzare l’esperienza che accumuleremo durante il weekend del Gran Premio di Las Vegas per costruire al meglio altri eventuali GP simili, in futuro. Per ora, però, cerchiamo di focalizzarci solo sulla tappa del Nevada, per renderla un evento veramente unico e speciale. In primavera inizieranno i lavori di riasfaltatura, insieme a quelli per cercare di ridurre al minimo le interruzioni del traffico in città. Abbiamo fatto un investimento a lungo termine a Las Vegas, che spero ci permetterà di garantire la gara per i decenni a venire». Per chi volesse parteciparvi, i prezzi dei biglietti possono raggiungere anche diversi milioni di dollari. A proposito di cifre da capogiro...