Tennis

Per Novak Djokovic non sarà solo una finale

Sommerso dalle polemiche dopo che suo padre si è fatto immortalare con i manifestanti pro-Putin, a caccia di una rivincita dopo l'espulsione dello scorso anno, il serbo punta a conquistare il titolo numero 22 del Grande Slam e a riprendersi lo scettro di numero 1 al mondo
©JOEL CARRETT
Red. Online
28.01.2023 14:06

No, non sarà una finale come le altre quella in programma domani a partire dalle 9.30. Non tanto, o non solo, perché Novak Djokovic si è ritrovato a gestire pure i rapporti fra suo padre Srdjan e i filo-russi presenti a Melbourne, ma perché il serbo ha nel mirino il titolo numero 22 a livello di Grande Slam. Significherebbe raggiungere Rafael Nadal e staccare ulteriormente il nostro Roger Federer, fermatosi a quota 20, oltre a firmare per la decima volta gli Australian Open e rivendicare la posizione di numero uno al mondo. Tanta, tantissima carne al fuoco insomma. Dall’altra parte, il greco Stefanos Tsitsipas cercherà invece la sua prima, primissima affermazione a simili livelli.

«Sono fortunato»

«Sono fortunato – ha detto Djokovic, 35 anni – perché in questa fase della mia carriera c’è qualcosa di speciale in gioco in quasi tutti i tornei, specialmente nei Grandi Slam». «Nole» è apparso sicuramente più affamato che stanco. «Questi sono i momenti per cui lavoro duramente» ha detto dal canto suo il 24.enne Tsitsipas.

Per Djokovic, diciamo, si tratta pure di una rivincita. L’anno scorso, come noto, il serbo fu espulso dall’Australia dopo un lungo tira e molla in merito al suo status vaccinale, con tanto di detenzione presso un centro riservato ai rifugiati. Tornato a casa, ha dovuto «sopportare» il trionfo di Nadal. Il quale, pochi mesi più tardi, si è ripetuto a Parigi allungando sensibilmente nella speciale classifica degli Slam vinti.

Djokovic, sempre per la mancata vaccinazione contro il coronavirus, dopo aver vinto Wimbledon non ha potuto partecipare agli US Open. Adesso, appunto, potrà raggiungere Nadal a quota 22: «È esattamente quello che immaginavo e speravo quando sono venuto in Australia quest’anno» ha ribadito il serbo.

La fiducia

Tsitsipas, per contro, proverà a conquistare un sogno: «Essere qui in finale significa molto per me» ha spiegato il greco. «Qui ho giocato uno dei miei primi tornei del Grande Slam da juniores. Essere in finale del singolare maschile è importante quanto il mio primo passo su un campo da tennis».

Djokovic, come Nadal al Roland Garros, non ha mai perso una finale a Melbourne. Domenica, punterà con decisione al titolo numero 10 in Australia: «Il fatto che non abbia mai perso una finale degli Australian Open è una grande iniezione di fiducia» ha riconosciuto.

C’è poi un precedente, la finale di Parigi nel 2021, a spingere ulteriormente Djokovic: allora, Tsitsipas venne sconfitto in rimonta con il risultato di 6-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-4. «La Serbia è un Paese molto piccolo, come la Grecia, ma ha prodotto molti ottimi giocatori» ha chiarito l’ellenico. «Spero che in Grecia potremo fare quello che hanno fatto loro e vincere diversi tornei del Grande Slam».

Chi si siederà sul trono?

In palio, dicevamo, c’è anche il trono del ranking ATP, attualmente occupato dallo spagnolo Carlos Alcaraz. Dopo un 2022 quantomeno tormentato, Djokovic conta ovviamente di riprendersi lo scettro. Il serbo vanta il record di settimane e stagioni trascorse al vertice (373 e 7). «Il Grande Slam e la posizione numero 1 al mondo sono i due traguardi più alti del tennis professionistico e sono sempre stati i miei obiettivi. Quindi sì, voglio continuare a scrivere la storia del mio sport» ha detto Djokovic senza mezzi termini. «Sono stato numero uno del mondo da juniores, ora voglio diventarlo da professionista», ha dichiarato Tsitsipas, il cui miglior ranking ad oggi è il terzo posto (2021).

Se è vero che tutto, ma proprio tutto indica che Djokovic – alla fine – alzerà le braccia al cielo e festeggerà l’ennesimo trionfo, qualche dubbio è sorto in merito alle sue condizioni fisiche. Quanto è grave l’infortunio alla coscia sinistra, che gli ha procurato non poche noie nei turni precedenti? Il diretto interessato, vincendo, ha detto di aver mandato un messaggio chiaro ai suoi avversari. Tsitsipas compreso, evidentemente.

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