Basket

Quando la SAM fa sul serio il divario è imbarazzante

Robbi Gubitosa: «Abbiamo giocato bene, a tratti benissimo, in difesa l’intensità è stata sempre alta» - Valter Montini: «Non sono queste le partite da vincere, ma siamo stati poca cosa e non mi è piaciuto l’atteggiamento»
Il nuovo straniero della SAM, Shannon Bogues, tra i luganesi Zinn e Hamilton. © CdT/Chiara Zocchetti
Mattia Meier
17.01.2023 22:48

Tre su tre nei derby per la SAM dopo il terzo incrocio stagionale andato in scena a Nosedo. Se c’è una squadra cui il Lugano sembra non riuscire proprio a prendere le misure è la Spinelli, contro cui è incappato nuovamente in una sconfitta dalla misura decisamente ampia, così come già successo nei precedenti due incroci. Troppo superiore la Spinelli vista questa sera, troppo spenti i Tigers per anche solo abbozzare un tentativo di resistenza. E così di fatto il derby è durato una decina di minuti, i primi, dopodiché i padroni di casa hanno dato un giro di vite e lasciato sul posto, e poi sempre più a distanza, l’avversario. Mostrando in questo modo una forma invidiabile e di buon auspicio, con la SBL Cup ormai alle porte. In casa Massagno si è visto anche il nuovo arrivato Bogues; una dozzina di minuti abbondanti per lui e la percezione di una buona mano dalla lunga distanza. Serviranno più tempo e test più probanti però per capire il reale potenziale dell’americano.

Difesa asfissiante

Al di là dei valori in campo, decisamente favorevoli alla squadra della collina anche prima della palla a due, la SAM ha avuto il merito di far valere la differenza di tasso tecnico e mettere in atto il suo piano partita. Ha giocato coralmente in attacco, ma soprattutto ha chiuso la difesa intasando la propria area, asfissiando in questo modo il Lugano tutto e sbarrando in particolare la via al «top scorer» luganese Lawrence, andato a cozzare costantemente contro il muro massagnese finendo con il produrre nulla, e pure a Hamilton, sì più prolifico ma obbligato a canestri fuori ritmo. Con le sue due bocche di fuoco escluse così dalla partita, il Lugano si è ritrovato con poche frecce al suo arco. Ha provato a spararle, senza costrutto, Ross, mentre Zinn a sua volta, privo di terminali affidabili, ha finito con il costeggiare il match senza riuscire a lasciare il segno, dando anche qualche segnale di stanchezza e poca lucidità. Manna dal cielo per una SAM che ha solo dovuto aspettare che calasse la marea bianconera del primo quarto per prendere il largo nettamente e con autorità senza dover poi preoccuparsi di guardare indietro. Sì, perché come accennato più sopra è stato il primo quarto l’unico veramente degno di nota del derby, con i Tigers partiti subito forte con un 8-0 che un’inizialmente abulica Spinelli ha ricucito con un 16-3 grazie ad un ritrovato Galloway. Poi, nella seconda frazione, il crollo dei bianconeri. Lì la SAM è volata a +20 e ha scritto con abbondante anticipo la parola fine sul derby, continuando a toccare vantaggi dai tratti anche imbarazzanti nella ripresa. Un’impressionante prova di forza.

La parola ai coach

«Sono decisamente contento - il commento di coach Robbi Gubitosa al suono della sirena finale - Abbiamo giocato bene, a tratti benissimo. In difesa l’intensità è sempre stata alta, non abbiamo mai avuto cali, prova ne è che abbiamo tenuto una squadra che viaggia solitamente sopra gli 80 punti di media a soli 60. In vista di Montreux è un ottimo segnale». Decisamente di umore opposto il suo dirimpettaio Valter Montini: «Oggi siamo stati poca cosa. Non posso essere soddisfatto della difesa, così come dell’atteggiamento e della poca capacità di reazione. È vero, non sono queste le partite da vincere e avere impegni ravvicinati non ci aiuta. Sicuramente c’era stanchezza sia fisica che mentale, ma questo non vuol dire che possiamo permetterci di essere così passivi e remissivi».