Il caso

Roland Garros bello di notte? Non proprio

Le partite della cosiddetta night session, per favorire le televisioni, non fanno l'unanimità fra tenniste e tennisti: come mai?
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Red. Online
05.06.2023 11:45

La prima partita del torneo femminile in night session, ovvero di sera, è infine arrivata. Domenica, al Roland Garros di Parigi, Aryna Sabalenka ha sconfitto Sloane Stephens con il risultato di 7-6 6-4. Tutto bene, anzi no: dopo la pubblicazione dell'orario domenicale, infatti, molti biglietti (costosi) sono stati rimessi in vendita. All'improvviso, ma nemmeno troppo, diversi appassionati di tennis hanno rinunciato a presenziare al match. Come mai? Mancanza di interesse, verrebbe da dire, al di là del fatto che si sfidassero la numero 2 del ranking WTA, Sabalenka, contro la numero 30. 

La notizia, invero, ha mandato su tutte le furie diverse attrici del circuito, fra cui la top player tunisina Ons Jabeur. La quale, senza mezzi termini, ha rivendicato non solo rispetto per il tennis femminile ma, soprattutto, una visione differente: «Come si possono condannare le partite di noi donne se non le guardate?» ha detto, ribadendo che anche a livello di WTA ci sono molte partite entusiasmanti. Della serie: date il giusto spazio e le necessarie opportunità anche alle donne. 

Gli organizzatori dell'Open di Francia, leggiamo, non sarebbero così inclini a concedere queste chance. Finora, quantomeno, hanno agito secondo altri criteri. Prediligendo le partite dei maschi, visto che il circuito ATP garantisce ai fan dai tre ai cinque set durante una partita serale. Una manna (anche) per le televisioni, cui evidentemente non piacciono partite come quella che sabato ha visto Iga Swiatek liquidare la sua avversaria con un doppio 6-0 in appena 51 minuti. D'altro canto, però, da più parti è stato lanciato un appello per garantire alle donne lo stesso trattamento televisivo in prima serata.

Parlare di tennis e night session, tuttavia, è un esercizio molto pericoloso. Se, da una parte, Jabeur ha chiesto occasioni per le donne in questo senso, altre giocatrici hanno risposto no. Swiatek, ad esempio, ha detto alla direzione del torneo di voler giocare solo e soltanto di giorno, per non compromettere il suo ritmo giorno-notte in termini di sonno. Anche l'americana Coco Gauff ha dichiarato che, in realtà, nessuno vorrebbe volontariamente giocare fino a tardi. 

Fronte maschile, Alexander Zverev – che sabato ha giocato dalle 20.30 alle 00.18 su un totale di quattro set, ha definito le partite in notturna uno sforzo «non più salutare». Anche perché, dopo la partita, è stato impegnato con i media fino all'una e mezza di notte. Di qui la richiesta, invero carica di pregiudizi a detta di alcuni: «Si potrebbe piuttosto lasciar giocare le donne di sera, visto che giocano al massimo tre set».

La direttrice del torneo, Amélie Mauresmo, l'anno scorso aveva affermato che le partite maschili, in ottica night session, hanno più fascino di quelle femminili. Domenica, ha mantenuto le sue posizioni ribadendo che, per il programma serale, conta innanzitutto la qualità. Conterebbe, però, anche preservare la salute di giocatrici e giocatori.