A confronto

Sarà l’ultimo ballo per Xherdan Shaqiri o Cristiano Ronaldo?

Salvo colpi di scena, per il fantasista della Svizzera e la super star del Portogallo non ci saranno altri Mondiali
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Massimo Solari
04.12.2022 18:00

Non ci saranno altri Mondiali per Xherdan Shaqiri e Cristiano Ronaldo. Se andasse diversamente, beh, sarebbe clamoroso. Per una delle due icone del calcio internazionale, dunque, quello di martedì sarà l’ultimo ballo sul palcoscenico più prestigioso. Svizzera e Portogallo si giocano l’accesso ai quarti di finale. E la sfida, si augurano soprattutto i tifosi elvetici, potrebbe rivelarsi più equilibrata del previsto. Servirà un colpo di genio, con ogni probabilità. Un varco invisibile ai più, ma non a tutti. Non a loro, verosimilmente. La partita del Lusail Stadium verrà insomma ammantata da un velo di tristezza. Comunque vada. Coscienti dei suoi effetti collaterali sul piano della storia. Della leggenda. XS o CR7, ne rimarrà solo uno. All’altro, in anticipo sul destino, riserviamo già un grande grazie.

Cosa saremmo senza di lui

I numeri e il contributo dei due giocatori per le rispettive nazionali - per il calcio - sono d’altronde impressionanti. Immaginare di privarsene appare quasi come una follia. Forse non è così. Alla vigilia dell’incrocio fra rossocrociati e lusitani, in effetti, l’aura che circonda Shaqiri e Ronaldo presenta luccichii differenti. Accesi, quelli del fantasista della Nazionale svizzera. Sbiaditi per quanto riguarda l’ex Manchester United. Dopo tutto, basta osservare quanto accaduto all’ultima curva dei gironi. La prestazione di Shaqiri, una volta di più, ha mandato in orbita la Svizzera. Il 23 rossocrociato, contro la Serbia, ha colto il quinto sigillo a una Coppa del Mondo, avviando pure le azioni per la seconda e la terza rete. E ritoccando ulteriormente delle statistiche devastanti: negli ultimi sei grandi tornei disputati – Europei inclusi – la stella dei Chicago Fire ha contribuito al 48% dei gol svizzeri. Praticamente uno su due. Vien da chiedersi cosa saremmo stati (e cosa saremmo) senza un simile calciatore.

Sempre più insopportabile

La domanda, suggerivamo, se la pongono pure i portoghesi. L’accezione, negli ultimi giorni, ha tuttavia assunto sfumature sinistre. A differenza di Shaq, Ronaldo è stato protagonista in negativo della sconfitta patita al cospetto della Corea del Sud. Sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, il suo goffo tocco di schiena ha permesso agli asiatici di pareggiare. Invece che prendersela con se stesso, Cristiano ha però fulminato i compagni con sguardo severo. Della serie: «Certo che è colpa vostra». Mentre la sostituzione decisa poco dopo dal ct Santos, va da sé, ha solo peggiorato le cose. Già, perché tra i tratti distintivi del cinque volte Pallone d’oro figura senza dubbio l’incapacità di mascherare o quantomeno trattenere le emozioni. L’esatto contrario di Lionel Messi, spesso indolente e distaccato verso ciò che gli succede attorno. CR7, lui, non si dà pace per un gol sbagliato (figuriamoci per quelli non riconosciuti dalla FIFA), per un passaggio non ricevuto o l’obiettivo di un fotografo puntato altrove. E, appunto, non deve sorprendere che il grado di assuefazione in casa Portogallo risulti in ascesa.

Se Messi mette la freccia

Meglio comunque non fidarsi. E passiamo la frase più volte con l’evidenziatore. No, tutto ciò non significa che il campione di Funchal ha fatto il suo tempo. Non ancora, guai a crederlo. Le ambizioni di Ronaldo non conoscono limiti: a maggior ragione se in palio vi sono trofei e meglio ancora nuovi record. Da eguagliare o superare. Sabato sera, per dire, l’antagonista di sempre Messi è salito a quota 9 reti ai Mondali. Ahia: una in più di Cristiano Ronaldo, che si trova pure a -1 da Eusebio, il portoghese più prolifico nella storia della competizione. Almeno per ora. Curiosità: anche Xherdan Shaqiri segue a una lunghezza il primatista svizzero Josef Hügi, esagerato nell’edizione casalinga del 1954 con ben sei marcature. «Sì, sono l’uomo delle partite importanti» ammette il folletto rossocrociato. Che con Ronaldo è l’unico giocatore europeo ad aver iscritto il suo nome sui tabellini degli ultimi cinque grandi tornei. «Credo che la forza mentale mi aiuti in occasione dei grandi appuntamenti» aggiunge il diretto interessato, a segno nelle ultime tre edizioni. Come la Pulce e proprio CR7. Ma un faccia a faccia in finale, il 18 dicembre, rimane possibile solo per due di essi. «Tutto può succedere in un simile match, cruciale sarà alzare ulteriormente il nostro livello» afferma XS. Si accendano le luci e si apra il sipario, quindi. Al Lusail Stadium di Doha va in scena l’ultimo ballo di un grande campione.