Scenic Trail 2025: la corsa che fa girare la testa (e le gambe) a 1400 temerari da tutto il mondo

Che siate trail runner incalliti, camminatori seriali o semplici spettatori dotati di binocolo e spirito d’ammirazione, questo fine settimana la montagna chiama: torna Scenic Trail, giunta ormai all’undicesima edizione. Un traguardo importante per quella che, da idea un po’ folle tra amici appassionati di corsa e paesaggi mozzafiato, è diventata una delle gare di trail running più apprezzate d’Europa. E non esageriamo: i 1400 iscritti di quest’anno arrivano da oltre 50 Paesi — c’è persino chi ha affrontato più ore d’aereo che di gara, pur di esserci.
Il teatro dell’impresa è sempre lo stesso: le cime incantevoli della Capriasca e del Luganese, tra creste spettacolari, boschi silenziosi e salite che mettono alla prova più le ginocchia che la pazienza. Un paradiso naturale dove, per tre giorni, si sfidano l’agonismo puro e il puro spirito di sopravvivenza.
I percorsi, come da tradizione, sono quattro e ce n’è per tutte le gambe (e i livelli di incoscienza):
Scenic Trail K130, la regina: 130 km e 9500 metri di dislivello. Per chi ama guardare il tramonto, l’alba e la vita passare… durante la stessa gara. K54, il classico “ultratrail” che ti fa sentire eroe ma ti lascia ancora in tempo per una pizza. K31, ideale per chi vuole osare ma non esagerare: un bel saliscendi di 31 km, da correre con il fiato giusto e il sorriso tirato. K18, la porta d’ingresso nel mondo del trail running: più breve, ma comunque abbastanza lunga da raccontarla al bar per mesi.
E per non farci mancare niente, domenica spazio anche ai minicampioni con la Kids Race: corse su misura per piccoli esploratori, tra giochi, natura e genitori che faticano più a seguirli che a fotografarli.
Dietro tutto questo, una macchina organizzativa che non si ferma mai. Volontari, staff, esperti di logistica e sorrisi sempre pronti: il team di Scenic Trail è ormai una garanzia. Ma nonostante l’esperienza e la passione, mettere in piedi un evento di questa portata non è uno scherzo. Servono sostegni solidi — pubblici e privati — perché questo tipo di sport, oltre a essere green (niente asfalto, solo natura), ha anche un ritorno importante in termini d’immagine e indotto economico per tutta la regione.
Scenic Trail è un inno alla fatica felice, al contatto diretto con Madre Natura (quella vera, con zolle e capre), alla sfida contro sé stessi — spesso persa, ma sempre raccontata con orgoglio. Perché qui non si corre solo per vincere, si corre per respirare, stupirsi, e — diciamolo — per arrivare al traguardo e poter dire: “Mai più!”... fino all’anno dopo.