L’eterna magia di... Disney Vonn

Sembra una storia da fumetto. Una fiaba Disney. Nel 1999, a 14 anni, Lindsey Vonn (anzi, Lindsey Kildow) irruppe sulla scena internazionale vincendo il prestigioso Trofeo Topolino, specialità slalom. Oggi, a 41 anni, l’americana ha indossato la sua cuffia con le orecchie da Minnie per festeggiare il più incredibile dei suoi tanti successi. Nella prima discesa di St. Moritz – domani si replica –, l’eterna ragazza di St. Paul ha ottenuto il suo 83. trionfo in Coppa del Mondo. Il primo dopo 2.830 giorni. Quasi otto anni. Vonn, infatti, non saliva sul gradino più alto del podio dal 14 marzo 2018, quando si aggiudicò la discesa di Are davanti a Sofia Goggia (oggi quarta) e alla connazionale Alice McKennis, nel frattempo ritiratasi. Perbacco, anche Lindsey si era ritirata: nel febbraio del 2019, con un ginocchio a pezzi. «Il mio corpo mi sta urlando di fermarmi, non sono più in grado di gareggiare», scrisse sui social alla vigilia dei Mondiali di Are, poco prima di quella che doveva essere l’ultima rassegna della sua carriera. Doveva.
Più forte dello scetticismo
Invece Lindsey è tornata. Proprio a St. Moritz, il 21 dicembre del 2024, dopo 5 anni di stop. Cinque settimane prima aveva annunciato il suo comeback, reso possibile da un’operazione al ginocchio a cui si era sottoposta nell’aprile del 2024, con l’inserimento di una protesi parziale in titanio. «Tornare a sciare senza dolori è stato incredibile», dichiarò Vonn, rivelando di voler tornare nel Circo Bianco. Vincitrice di quattro Coppe del Mondo generali, Lindsey venne subito reintegrata nella squadra americana, tra lo scetticismo di molti. «Non c’è prova che sia possibile gareggiare con una protesi al ginocchio, nessuno lo ha ancora fatto perché è pazzesco», affermò un’altra ex campionessa, la slovena Tina Maze. «Sarà lei a dimostrare se è fattibile o no. Ovviamente il rischio è enorme, tenendo conto dei 5 anni di inattività e dei gravi infortuni subiti in passato, ma è una sua decisione».
Le premesse di un trionfo
Una decisione vincente, oggi possiamo dirlo con assoluta certezza. Ma già la scorsa stagione, Vonn sfiorò la grande impresa. Nella già citata gara del suo ritorno a St. Moritz, un superG, chiuse al 14. posto. Tre settimane dopo, a St. Anton, arrivò 6. in discesa e 4. in superG. In seguito, gareggiò in altre 9 prove veloci senza mai fare meglio di un 13. posto e rischiando di farsi male a Cortina, cadendo senza conseguenze. In molti si spaventarono, qualcuno riprese a storcere il naso. Ma il 23 marzo 2025, a Sun Valley, Vonn tornò finalmente sul podio in superG, alle spalle di Lara Gut-Behrami e davanti a Federica Brignone, le grandi assenti di questo inverno (ma l’italiana potrebbe rientrare per i Giochi).
In perfetta forma
Insomma, le premesse per rivedere una Lindsey Vonn nuovamente competitiva in questa nuova stagione c’erano tutte. «Sono forse nella forma migliore di sempre», aveva detto ieri, dopo aver fatto registrare il miglior tempo in prova sulla Corviglia. «Non sono mai stata così attenta alla dieta e alla preparazione, ho messo su oltre 5 chili di muscoli. Per l’età che ho mi sento dannatamente bene, se penso che mi sono rotta il primo crociato nel 2013, ne è passato di tempo», ha aggiunto. Il trionfo odierno (Magdalena Egger , seconda, è stata staccata di 98 centesimi) ha fatto di lei la più anziana vincitrice di Coppa del Mondo. Il record apparteneva a Didier Cuche: 37 anni. «Non ho mai smesso di credere in me stessa», ha detto Vonn, commossa. «Ho lavorato duramente negli ultimi dodici mesi per tornare a ciò che sapevo di essere in grado di fare, e ora penso di averlo dimostrato a tutti». Domani la statunitense cercherà il bis, domenica ci proverà in superG. Poi, una gara alla volta, preparerà l’assalto al podio olimpico: «A Cortina mi sentirò a casa. Per la prima volta ai Giochi gareggio su una pista che conosco bene, è un’enorme opportunità». La fiaba non è finita. E allora chiamiamola Disney Vonn.
