Hockey

Sempre più maturo e incisivo, l'Ambrì continua a crescere

Luca Cereda: «Siamo contenti dei passi avanti compiuti, ma non siamo neanche a metà della strada e c’è ancora tanto da migliorare»
Rocco Pezzullo festeggia l'1-0 di Porrentruy. © KEYSTONE / PHILIPP SCHMIDLI
Giacomo Notari
19.11.2023 23:31

La pausa dedicata alle nazionali è stata diversa dal solito per l’Ambrì Piotta. Già, perché a mancare in casa leventinese è stato proprio l’allenatore Luca Cereda, impegnato con i rossocrociati alla Karjala Cup al fianco del selezionatore Patrick Fischer. Una chiamata di prestigio per il 42.enne ticinese, che ha tuttavia provocato una situazione insolita in Leventina, dove si sono dovute gestire quasi due settimane di allenamenti, in piena stagione, senza il capo allenatore. In tal senso, qualche dubbio prima della ripresa del campionato poteva emergere. Invece i biancoblù hanno spazzato via le speculazioni nel giro di 24 ore: 5-2 contro il Berna e 6-2 in casa dell’Ajoie. Una ripresa che vale 6 punti e il quarto posto in classifica. Meglio di così…

Subito al riparo

A saltare agli occhi nelle sfide ravvicinate del weekend è stata inanzitutto la capacità della squadra di Cereda di farsi subito padrona della partita. Non solo in termini di gioco, ma anche – ed è quello che più conta – a livello del risultato. Alla Gottardo Arena venerdì sera il Berna era già sotto 3-0 dopo poco più di sei minuti. A Porrentruy, invece, i biancoblu si sono portati sullo stesso punteggio all’inizio del secondo periodo. Un aspetto decisivo quando si tratta di portare a casa la posta piena. «Sapevamo che loro avevano vinto le ultime partite casalinghe e che era importante iniziare forte», ha commentato il tecnico di Sementina dopo il successo in terra giurassiana. Queste partenze a razzo sono state favorite da una piena partecipazione delle quattro linee. Più che un giocatore o un terzetto offensivo in particolare, infatti, a trascinare i biancoblù dopo la pausa è stata proprio la forza del gruppo, capace di colpire in qualsiasi momento e con qualsiasi elemento. «Il fatto che abbiamo potuto contare su quattro linee solide e in grado di fare la differenza sia in fase difensiva, sia in fase offensiva, è un ottimo segnale», ha confermato l’allenatore. Perfetto l’esempio di Nando Eggenberger, schierato in quarta linea e autore di tre reti in due partite.

Mai in affanno

È un dato di fatto: chi ben comincia è a metà dell’opera. Ma con gran parte dell’incontro ancora davanti, abbassare la guardia può spesso condurre a brutte sorprese. A tal proposito, i leventinesi hanno dato importanti segnali di maturità, dimostrando di essere capaci di gestire il proprio vantaggio, ma anche di soffrire da squadra nei momenti più delicati: «Passi avanti nella gestione degli incontri? Sicuramente contro il Berna, sì, - ha annuito Luca Cereda -. Contro l’Ajoie invece abbiamo un po’ perso il nostro ordine, ridando vita al nostro avversario. Penso che in questo senso dobbiamo ancora fare dei passi avanti, cercando di farci meno influenzare da quanto accade sul ghiaccio e di guardare semplicemente al prossimo cambio». Parole di un allenatore esigente, che sta diventando sempre più consapevole del valore e del potenziale della propria squadra. Dopo sette successi filati, d’altronde, è giusto che sia così. Guardando al passato recente è difficile trovare un Ambrì Piotta al quarto posto a quasi metà regular season. Guai però a non mantenere i piedi per terra, parola del tecnico biancoblu: «Siamo contenti dei passi avanti compiuti, ma non siamo neanche a metà strada e le cose da migliorare sono ancora molte».

Venerdì ci sarà una nuova occasione di mettersi in mostra contro il Ginevra Servette campione in carica alla Gottardo Arena. Sabato, poi, ecco la stimolante trasferta di Zurigo.

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