Tennis

«Cerco di godermi ogni momento»

La nuova prospettiva di Nadal, che è tornato in campo a Barcellona e ha sconfitto l’italiano Flavio Cobolli - Il prossimo avversario è l’australiano Alex de Minaur
A Barcellona Rafael Nadal ha debuttato con un chiaro successo contro l’italiano Flavio Cobolli. ©EPA/Enric Fontcuberta
Flavio Viglezio
16.04.2024 22:21

Ci riprova, Nadal. Non ha nessuna intenzione di mollare, il mancino di Manacor. Almeno per ora. Il fisico scricchiola, lo fa soffrire, ma a 37 anni il re della terra rossa non vuole abdicare. Le sue mitiche sfide con Roger Federer sembrano lontanissime, ma lo spagnolo si vuole concedere un’ultima passerella sui campi in cui ha scritto la storia del tennis. E la sua rincorsa per provare ad essere ancora una volta protagonista al Roland Garros – perché è il torneo parigino, in fondo, il suo grande obiettivo - è ripartita proprio dalla terra di Barcellona. Dopo un’attesa estenuante, Nadal è tornato ad essere un giocatore di tennis a tutti gli effetti. L’esame con l’italiano Flavio Cobolli è perfettamente riuscito: 6-2 6-3. Domani se la vedrà con l’australiano Alex de Minaur (ATP 11).

Un ricordo dolceamaro

Ha deciso di scendere in campo a Barcellona solo all’ultimo momento, Rafa. Si è allenato alcuni giorni sui campi della Catalogna e poi ha deciso di provarci. Lo ha spiegato senza nascondersi, in conferenza stampa: «In realtà – ha detto – non posso dare un aggiornamento sugli infortuni, perché la lista è lunga. Non posso nemmeno dire ciò che succederà: oggi sto bene e posso giocare, tutto qui. Ai miei occhi significa tantissimo essere in grado di scendere in campo ancora una volta qui a Barcellona, un posto dove ho vinto tanto e in cui ho ricordi indimenticabili. Voglio godermi ogni momento e sono eccitato dal poter giocare ancora una volta un torneo professionistico, specialmente qui a casa».

L’ultimo Roland Garros vinto, nel 2022, è un lontano ricordo. Dolce e amaro al tempo stesso: «Non posso non ripensare che il giorno seguente a quella vittoria, camminavo con le stampelle. In quel torneo ho avuto un sacco di problemi. Ma è parte della vita. Nel 2022 non sapevo quanto mi ci sarebbe voluto per tornare in campo. È ciò che ho fatto per tutta la mia carriera: prendere un torneo alla volta, adattarmi a tutte le situazioni e provare a migliorarmi in ogni circostanza per essere un giocatore migliore. Adesso ho una prospettiva differente, sono in un periodo della mia carriera in cui cerco di approfittare di ogni momento, visto che negli ultimi anni in campo ci sono stato poco».

Con il contagocce

Molto poco, a dire il vero. Eppure Nadal non ha mai voluto pronunciare la parola «ritiro». Come se non facesse parte del suo vocabolario. L’orgoglio può diventare una brutta bestia. C’è un limite che un grandissimo campione non dovrebbe mai superare. La grandezza di un atleta si misura anche da quando e come dice basta. Ma, soprattutto, Rafa ha tanta voglia di un ultimo giro d’onore. Forse proprio perché non è riuscito a farlo negli ultimi due anni. E questo nessuno ha il diritto di negarglielo.

Nel 2023 è sceso in campo solo due volte. Ad inizio gennaio, all’Australian Open, batte al primo turno Jack Draper, ma poi viene sconfitto dall’americano Mackenzie McDonald. È l’inizio di un lungo calvario, con i problemi al muscolo ileos psoas che lo porteranno a subire un intervento chirurgico qualche mese più tardi, in cui i medici interverranno anche sull’anca del campione spagnolo. Nel 2024 disputa invece tre incontri a Brisbane, sempre in gennaio: al terzo turno perde contro Jordan Thompson e rimedia una microlacerazione muscolare. Altra pausa. Senza contare la sindrome di Müller-Weiss – al piede sinistro – che lo tormenta da una vita. Ma nonostante tutto Nadal non ha mai perso la serenità: il matrimonio nel 2019 con la storica fidanzata di una vita, Maria Francisca, e la nascita del figlioletto Rafael – sì, come il papà – lo hanno aiutato a superare anche i momenti sportivamente più complicati.

Il sogno parigino

È strano consultare la classifica ATP e vedere che Rafa è precipitato al 644. posto. In tanti, da quando Roger ha appeso la racchetta al chiodo, hanno guardato con affetto crescente al maiorchino. Forse proprio a causa del rispetto e dell’amicizia che lo ha sempre legato a Sua Maestà Federer. Se sarà presente, i campi parigini del Roland Garros lo accoglieranno come un dio in terra. Non importa se oggi i vari Sinner, Alcaraz o l’eterno Djokovic sono più forti di lui. Rafa, a Parigi, è storia. Proprio alla Porte d’Auteuil Nadal ha costruito la sua leggenda, con i suoi 14 trionfi, battendo 4 volte in finale proprio Federer. Il primo nel 2005, da ragazzino con il volto pulito, con i pantaloncini sotto il ginocchio, i capelli lunghi e la maglietta senza maniche. L’ultimo, come detto, nel 2022. Meriterebbe la standing ovation del Philippe Chatrier. Eccome se la meriterebbe.