Coco Gauff, il fenomeno che ha osato tradire Federer

Il mondo si era accorto di lei sei anni fa. Nel 2019, a soli 15 anni, Coco Gauff era arrivata fino agli ottavi di finale di Wimbledon. Di lei si era accorto anche Roger Federer, che l’aveva presa sotto la sua ala protettrice. C’è insomma anche un po’ del basilese nella crescita della statunitense oggi numero 2 al mondo, che nella finale contro Aryna Sabalenka va a caccia del suo secondo Slam dopo l’US Open del 2023. Dove, all’atto conclusivo, aveva superato... Sabalenka.

Intravedendo il suo enorme potenziale, Federer l’aveva fortemente voluta nell’agenzia Team8, fondata insieme all’inseparabile manager Tony Godsick. Un’agenzia che un tempo curava anche gli interessi di Juan Martin Del Potro, l’argentino costretto a mettere un termine alla sua carriera a causa di persistenti problemi ad un polso. Ebbene, poche settimane fa Coco ha osato – si fa per dire – tradire Roger. D’ora in poi sarà la «Coco Gauff Enterprises» ad occuparsi di lei.

Un brutto colpo per King Roger, considerando che la 21.enne di Atlanta nel 2023 è stata l’atleta più pagata del mondo con 22,7 milioni di dollari. Guadagni soprattutto extra-sportivi. «Dal momento in cui ho impugnato per la prima volta una racchetta da tennis – ha spiegato – ho sempre pensato che il mio obiettivo andasse ben oltre il campo. Voglio avere un impatto non solo nel tennis, ma negli affari, nella filantropia e oltre. Non vedo l’ora di costruire qualcosa che mi permetterà di prendere maggiormente in mano la mia carriera, creando opportunità che vanno oltre i miei limiti, mentre avanzo come atleta, imprenditrice e agente del cambiamento».

Coco Gauff ha insomma definitivamente spiccato il volo. Su Instagram contà già quasi 2 milioni di follower, è già apparsa elegantissima sulla copertina di Vogue, colleziona Mercedes e possiede pure una Jaguar. E come ogni star che si rispetti, anche la sua vita sentimentale fa discutere: non ha mai smentito la sua relazione con il musicista e attore di Atlanta, Jalen Sera.

Oggi però Cori – è questo il suo nome all’anagrafe – sarà concentrata solo ed esclusivamente sulla finale con la numero 1 al mondo, la bielorussa Sabalenka. Gran parte del campo centrale – il «Philippe Chatrier» – sarà dalla parte dell’americana: «So che quando non gioco contro una francese mi volete bene», ha detto con un gran sorriso dopo il successo in semifinale contro Loïs Boisson. Già, sa vendersi bene, Coco. Tanto da non avare più bisogno nemmeno di Federer.