Tennis

«Jack Draper è un amico, non mi sento il favorito»

Sinner commenta le qualità del britannico che affronterà in semifinale a New York: «Lo conosco, in campo non disdegna la rete e inoltre sa fare molto bene il serve and volley»
La soddisfazione di Jannik Sinner dopo aver battuto il russo Daniil Medvedev nei quarti di finale all’Open degli Stati Uniti. ©EPA/Brian Hirschfeld
Red. Sport
06.09.2024 06:00

«Draper e io ci conosciamo bene, siamo buoni amici anche fuori dal campo. Qui sta facendo un torneo di grande qualità. È un giocatore completo, serve bene, ha un ottimo dritto e un rovescio molto solido. Contro di lui sarà dura». Lo ha detto Jannik Sinner in conferenza stampa dopo aver raggiunto la semifinale dello US Open diventando, grazie alla vittoria su Daniil Medvedev a New York (6-2 1-6 6-1 6-4), il primo italiano di sempre a raggiungere la semifinale in tutti i quattro tornei del Grande Slam. Ora Jannik dovrà affrontare un collega che è anche un suo amico e assieme al quale ha giocato dei tornei in doppio: è quel Jack Draper che, 12 anni dopo Andy Murray, ha riportato la Gran Bretagna in semifinale sul cemento di New York.

Le qualità del britannico

«Lui non disdegna la rete e sa fare molto bene il serve and volley - dice ancora Sinner parlando del suo prossimo rivale -. È stato divertente giocare a Montréal il doppio insieme a lui. Questo ci ha permesso di avvicinarci e di conoscerci un po’ meglio. Ci siamo mandati dei messaggi sia nei momenti più belli sia nei momenti più complicati. La nostra è una bella amicizia, ma ovviamente la metteremo da parte per qualche ora quando saremo in campo. Dopo la stretta di mano torneremo però amici come prima».

Un primo bilancio

A Sinner hanno chiesto di fare anche un primo bilancio della sua stagione, a pochi giorni dall’esplosione del caso doping che ha rischiato di destabilizzarne l’equilibrio. Il numero uno del mondo ha risposto che «a prescindere da quello che accadrà nei prossimi giorni, sono molto soddisfatto della mia stagione. È stata molto costante e ho fatto tanti quarti, semifinali e finali. Per me questa è la cosa che conta di più. Vuol dire che sto crescendo e che sto lavorando bene. Tre anni fa facevo ottavi e qualche quarto, poi ho aggiunto qualche semi, quest’anno ho fatto un altro piccolo passo in avanti. Ho fatto progressi importanti». E lo si è visto anche nella sfida contro Medvedev, match per il quale Sinner si è espresso così: «Sono contento di come ho trovato le soluzioni in campo». E poi ha aggiunto: «Comunque non mi considero il favorito. Tutti quelli che sono arrivati ai quarti e alle semifinali di questi tornei meritano di esserci. Nessuna vittoria può essere data per scontata. Quando affronti un giocatore devi sempre fare attenzione e trovare le soluzioni. Da questo momento in poi i match daranno delle sensazioni diverse. Io sono solo più fortunato ad aver già fatto queste esperienze». Intanto è stato notato che a sostenere Sinner nei box c’era anche la sua ragazza, Anna Kalinskaya, più volte ripresa dalle telecamere durante la sfida. In questi US Open la giocatrice russa era stata eliminata al terzo turno per mano della brasiliana Beatriz Haddad Maia. Così ha deciso di vestire i panni della tifosa per sostenere il fidanzato nella corsa al secondo titolo Slam della carriera.

Il rispetto condiviso

Quali invece le dichiarazioni di Draper su Sinner? Il britannico ha sottolineato il rispetto e l’amicizia condivisa: «Jannik è un buon amico, qualcuno a cui sono molto vicino. Ci scambiamo messaggi nei momenti positivi e in quelli negativi. Questo è uno sport difficile da praticare quando sei giovane. Non abbiamo molti veri amici. Avere il sostegno di qualcuno che vive le stesse situazioni è importante. Ho un enorme rispetto per Jannik ed è stato fantastico giocare in doppio con lui a Montréal. La prima volta che ci siamo incontrati era in un torneo Under 18. È stato strano seguire il suo percorso perché da junior Jannik non era un tennista tra i più considerati. Ovviamente poi le cose sono cambiate. E anche velocemente. L’ho sempre seguito. Tra l’altro è un ragazzo incredibile e molto educato. Un campione positivo per il nostro sport».

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