La WADA: «Jannik Sinner prosciolto? Il caso è ancora aperto»
Jannik Sinner prosciolto del tutto dalle accuse di doping? Sì, secondo quanto affermato in mattinata dal Corriere della Sera sulla base di una dichiarazione della segreteria del Tribunale arbitrale internazionale dello sport, il TAS. L'Agenzia internazionale antidoping, la WADA, non ha infatti presentato ricorso contro la sentenza dello scorso 19 agosto dell'ITIA, l'International Tennis Integrity Agency, che proscioglieva da ogni responsabilità l'italiano per la doppia positività al Clostebol dello scorso marzo. E questo perché, banalmente, sono scaduti i termini per presentare ricorso: 21 giorni.
In realtà, il caso non è chiuso come spiega lo stesso Corriere della Sera in un secondo articolo. Da Montréal, in Canada, sede della WADA, l'Agenzia fa sapere che il caso è appunto «ancora aperto» e che l'indagine «è in corso». Possibile? Sì, grazie a un comma dell'articolo 13.2 del Codice Antidoping che permette alla stessa WADA di far scattare i 21 giorni per fissare il termine limite entro cui inoltrare ricorso nel momento in cui ha ricevuto della documentazione aggiuntiva. Cosa che la WADA, riguardo alla positività di Sinner, ha fatto chiedendo ulteriori delucidazioni all'ITIA, l'Agenzia indipendente che giudica i casi di doping nel tennis.
Detto che, sin qui, la WADA ha sempre scelto di non opporsi alle sentenze delle Agenzie antidoping indipendenti, come quelle di atletica, ciclismo e tennis, ritenendo le sentenze motivate dal punto di vista giuridico, a questo giro le cinquanta pagine circa di spiegazioni fornite dall'ITIA non sono state sufficienti. La WADA, insomma, ha chiesto approfondimenti specifici senza tuttavia indicare in che data ha ricevuto la documentazione extra richiesta.