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Strepitoso Sinner, la Coppa Davis si tinge di azzurro: «È per tutti gli italiani»

L'Italia sale sul tetto del mondo per la seconda volta dopo il trionfo di Santiago del Cile nel 1976 – Dopo l'1-0 di Arnaldi, l'altoatesino conferma tutto il suo talento asfaltando De Minaur
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Red. Online
26.11.2023 20:27

Dopo il trionfo di Santiago del Cile, nel 1976, una vittoria dai connotati altresì politici tant'è che l'ultimo atto passò alla storia come la finale delle «magliette rosse», l'Italia rimette le mani sulla Coppa Davis. Lo fa con merito, dopo aver estromesso la Serbia di Novak Djokovic in semifinale e, soprattutto, letteralmente steso l'Australia oggi a Malaga. Il secondo, decisivo punto, quello che ha consegnato l'Insalatiera agli azzurri, è stato firmato da un indomabile Jannik Sinner. Instancabile, per nulla provato dopo gli sforzi profusi sabato, l'altoatesino ha battuto con un inequivocabile 6-3 6-0 Alex de Minaur. Una partita, di fatto, a senso unico. Nonché il seguito perfetto all'1-0 firmato da Matteo Arnaldi. Del doppio, insomma, non c'è stato bisogno: 2-0 e pubblico di fede italiana in visibilio sugli spalti.

Il primo punto per l'Italia, dicevamo, l'ha conquistato Matteo Arnaldi al termine di una partita epica contro Alexei Popyrin. 7-5 2-6 6-4 il risultato. Una partita epica ma, a dirla tutta, bruttina. E questo perché entrambi i protagonisti hanno subito la pressione. Tanti, non a caso, gli errori gratuiti. Arnaldi è partito meglio, conquistando il primo set pur senza incantare al servizio. Nel secondo, invece, è emerso con forza l'australiano. Con Arnaldi che, di riflesso, è finito in una sorta di buco nero. Il sanremese, nel set conclusivo, sembrava trascinarsi le ansie e le mancanze vissute nel secondo. Invece, piano piano Arnaldi si è ripreso. Grazie anche alla panchina azzurra che, quasi fosse una partita di calcio, con il passare dei minuti e vedendo Arnaldi sempre più in fiducia, ha cominciato a urlare e incitare il compagno di squadra. Popyrin, travolto, è caduto dopo due ore e ventisette minuti. 

Ieri eravamo a un punto dall'essere fuori e oggi alziamo la Coppa
Jannik Sinner

«È una gioia per gli italiani che sono venuti fino a qui a Malaga, e per tutti quelli che stanno a casa e hanno tifato per noi» ha detto, a caldo, Sinner, mentre era ancora in campo. «È una cosa grande». E ancora: «In questa stagione abbiamo sofferto, ma siamo una squadra unita e ognuno di noi può sorridere di questo successo. Chiudere così la stagione è bellissimo, ci dà molta energia per preparare la prossima». L'eroe di giornata, emozionato, ha proseguito: «L'emozione è particolare e speciale, sapevamo che avevamo un ottimo gruppo. Siamo riusciti a mettere i pezzi insieme. La cosa più importante era far squadra, siamo tutti contenti di alzare questa Coppa molto speciale. Grazie a tutti gli italiani, al pubblico che ci ha creduto anche quando ci è andata male. Io ho portato tanta energia da Torino, abbiamo fatto ancora più gruppo. Ieri eravamo a un punto dall'essere fuori e oggi alziamo la Coppa».

«Questo è un progetto partito da lontanissimo, tra miliardi di difficoltà ma i ragazzi mi sono stati sempre vicini, ho sempre avuto il loro supporto» ha dichiarato, dal canto suo, il capitano Filippo Volandri. «E da quando è arrivato qui Matteo Berrettini siamo diventati ancor più famiglia. Sono super orgoglioso di loro, non ho più parole».

Per il tennis, detto in termini molto semplicistici, la Coppa Davis è una sorta di Campionato del Mondo. Esiste dal lontano 1900. Da allora, si è giocata ogni anno a eccezione degli anni delle due guerre mondiali e del 2020 complice la pandemia. Il formato attuale, cambiato nel 2018 non senza polemiche, prevede delle fasi di qualificazione suddivise in varie giornate e una fase finale in una sede unica, in cui si disputano quarti di finale, semifinali e finale. Quest'anno, come detto, la sede designata era Malaga, in Spagna.