Tennis

Ticinesi brillanti a livello internazionale, in gennaio apertura anche agli juniores

A Umag, in Croazia, quattro finali e una vittoria nel circuito Raft – Il successo è andato al doppio rossoblù composto da Sbardella e Skowronski
Massimiliano Di Blasi con Sebastian Braun, vincitore lo scorso anno nella categoria Gold in Slovenia e impostosi in settembre nella Royal Cup a San Vincenzo con Conny Wetzl Böttner. ©CdT/Archivio
Raffaele Soldati
17.11.2022 06:00

I ticinesi continuano a raccogliere soddisfazioni nel «circuito Raft». A un anno dal successo di Sebastian Braun (TC Caslano) nella categoria Gold alle finali amatoriali a Portoraz (Slovenia), ecco un’altra serie di ottime prestazioni in campo internazionale. Stavolta è a Umag, in Croazia, che i giocatori rossoblù sono riusciti a distinguersi. «Risultati brillanti e per certi versi inaspettati - sottolinea il general manager di Swiss Raft Massimiliano «Max» Di Blasi - . Quattro finali giocate e una vittoria. C’è di che essere orgogliosi. Ad imporsi sono stati due doppisti, Christian Sbardella (TC Bellinzona) e Damian Skowronski (TC Vallemaggia). Curioso il fatto che la nostra coppia ha avuto la meglio sui campioni uscenti, quelli che li avevano superati lo scorso anno nel primo turno. A questo titolo vanno aggiunte le buone prestazioni dei tre finalisti: Simona Robbiani (TC Melide / categoria Gold), Simone Cremona (TC Villa Luganese / categoria Silver) e Oreste Dimaio (TC Caslano / categoria Bronze)».

Buone prospettive

A Di Blasi, che dal 2018 è maestro al TC Caslano, chiediamo quali sono le prospettive del Raft (acronimo di Rebel Amateur Fighter Tennis) in Svizzera. «Nel 2019 avevo espresso la speranza che questo movimento dilettantistico, che coinvolge prevalentemente tennisti tra i 30 e i 65 anni, potesse attecchire oltre i confini italiani. Ebbene sì, anche in territorio elvetico, c’è stato un chiaro interesse. Lo mostrano i risultati e questo malgrado il fatto che arriviamo da un periodo non proprio facile. Alludo alla pandemia da coronavirus, che per oltre un anno ha bloccato l’attività. Per fortuna la situazione si è quasi normalizzata. E le prospettive sono favorevoli».

A certificare l’allargamento dell’interesse è anche l’aumento delle categorie, con l’apertura ai giovanissimi. «Questo è un punto importante - prosegue Di Blasi – tanto che alle classiche tre categorie (Bronze, Silver e Gold), se ne sono aggiunte altre due, definite Iron e Diamond. La prima raggruppa i ragazzini, quelli che fanno parte delle scuole di tennis, ma che non hanno la voglia o un livello di gioco idoneo per partecipare ai tornei federativi. A questo proposito mi piace sottolineare che a gennaio partirà il movimento Raft junior, in pratica riservato agli Under 16. La Diamond, che sarebbe la categoria più alta, in Svizzera è invece limitata agli R3».

Altre gratificazioni

Se il Ticino ha brillato nelle finali, che hanno avuto luogo dal 4 al 6 novembre ad Umag, già alla fine dell’estate erano arrivate delle gratificazioni. «È vero, un paio di mesi fa, in settembre, è stata giocata a San Vincenzo (Toscana) la Royal Cup. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di 100 squadre per un totale di 700 giocatori. A firmare la categoria Mix (singolare maschile, femminile e doppio) sono stati proprio i rappresentanti rossoblù Sebastian Braun e Conny Wetzl Böttner».

A Di Blasi, che conosce bene la realtà tennistica ticinese, chiediamo qual è lo stato di salute del suo circolo per quanto riguarda il movimento agonistico giovanile. «Da noi, al TC Caslano, i ragazzini sono circa un centinaio, ma quelli che partecipano alle gare o che manifestano uno spirito agonistico - e questo è un discorso che vale per tutti i club - sono decisamente molto meno. In questo senso, il Raft, che contempla l’aspetto social più di quello prettamente competitivo, potrebbe coinvolgere più facilmente anche coloro che giocano per divertirsi e per incontrare il gruppo di amici».

Un’ultima considerazione in merito al tennis giovanile in generale. In Svizzera c’è stato Federer, che ha lasciato un’impronta indelebile. Si pensava che dopo di lui tutto o quasi si fermasse. «Oggi - conclude Di Blasi - possiamo constatare che non è proprio così. Penso ai progressi di tennisti come Marc-Andrea Hüsler e Dominic Stricker (semifinalista alle Next Gen di Milano) oppure alla squadra delle donne capitanata da Heinz Günthardt, fresca vincitrice della Bille Jean King Cup. Non solo, nella scorsa estate, a Prostejov, in Repubblica Ceca, la compagine elvetica guidata dal maestro ticinese Roberto Bresolin (con Flynn Thomas, Alex Bergomi e Thomas Gunzinger) si era imposta al Mondiale degli Under 14».