Super League

Una prova riuscita a metà «Ma in Coppa sarà diverso»

A Lucerna l’antipasto della semifinale tra il Lugano e i padroni di casa finisce in parità per 2-2 - La doppietta di Celar illude, ma la squadra di Frick riesce a impattare la contesa nell’ultima mezz’ora - Sabbatini: «Dopo il 2-0 abbiamo pensato che fosse finita» - Croci-Torti: «C’è qualche rimpianto»
© KEYSTONE / URS FLUEELER
Nicola Martinetti
03.04.2022 21:51

Sotto il nevischio di Lucerna, in preda agli affondi di un inverno tornato a palesarsi fuori tempo massimo, Jonathan Sabbatini batte i denti intorpidito. Il grande freddo, però, non impedisce al capitano del Lugano di analizzare con schiettezza il match andato in scena alla swissporarena. Il primo dopo la recente pausa dedicata alle Nazionali: «Siamo stati molto bravi per una sessantina di minuti, fino a quando non ci siamo trovati in vantaggio per 2-0. Poi abbiamo pensato che il match fosse terminato lì, commettendo un errore imperdonabile. Pareggiare così, francamente, fa girare un po’ le scatole. Anche perché ci eravamo messi nella posizione ideale per fare l’en plein contro il Lucerna, vincendo anche il quarto scontro diretto stagionale. E, di riflesso, lanciare un segnale importante in ottica semifinale di Coppa Svizzera».

Un finale che non preoccupa
No, la prova generale in vista del penultimo atto, in programma il prossimo 21 aprile a Cornaredo, non è andata secondo le aspettative. O meglio, lo ha fatto appunto per circa un’ora, durante la quale i bianconeri hanno controllato gioco e risultato, dimostrando di saper essere superiori al Lucerna di Mario Frick. Poi però, nonostante il divario scavato fin lì grazie alla doppietta di un implacabile Celar, i sottocenerini hanno pagato a caro prezzo lo spiraglio concesso ai padroni di casa. «Sì, l’immediato 2-1 di Ugrinic al 59’, favorito purtroppo da una sfortunata deviazione di Lovric, ha permesso ai lucernesi di riaprire la partita - ammette Croci-Torti -. Un vero peccato, perché fin lì avevamo controllato il match, soprattutto in fase difensiva. Una volta accorciate le distanze, la squadra di Frick ha poi sfruttato la spinta del pubblico (oltre 15.000 gli spettatori presenti, ndr) per completare l’opera. Peraltro su palla ferma, dove purtroppo sapevamo che loro - dotati di più centimetri - avrebbero potuto farci del male. Evidentemente abbiamo qualche rimpianto, perché quando non arrivano i tre punti dopo essere stati in vantaggio per 2-0 non può essere altrimenti. Ma abbiamo giocato con personalità e senza paura, e di questo sono contento».

L’esito della sfida contro gli svizzero-tedeschi, in ottica semifinale di Coppa, non preoccupa comunque il tecnico momò: «Affatto - afferma con sicurezza il «Crus» -. Abbiamo dimostrato di essere migliori di loro e sono certo che, con la spinta del nostro pubblico, andrà in scena una partita diversa». Gli fa eco capitan Sabbatini: «Non credo che aver evitato la sconfitta nell’ultimo scontro diretto possa indurli a pensare che a Cornaredo li attenderà un match semplice. Anche perché non sarà così».

Sprechi e Ramadan
Per staccare un biglietto per la finalissima, fra poco più di un paio di settimane, i bianconeri dovranno però fare tesoro degli errori commessi negli ultimi trenta minuti disputati alla swissporarena. «Sicuramente dovremo evitare di concedere loro occasioni importanti, come la punizione all’origine del gol di Kvasina - rileva Croci-Torti -. E poi mi aspetto anche una migliore gestione delle ripartenze. Nel finale, in contropiede, avremmo infatti potuto ristabilire il vantaggio segnando una terza rete. Ma così non è stato».

Al proposito grida vendetta l’occasione sprecata da Rüegg nei minuti di recupero, fattosi ipnotizzare da Müller. Ma anche un paio di accelerazioni di Amoura e Aliseda, che hanno perso palla prima di potersi rendere veramente pericolosi, sono andate a vuoto. «È chiaro che quando a Bottani e Celar subentrano altri giocatori, si vanno un pochino a perdere determinati automatismi - ammette capitan Sabbatini -. Ma questa non deve essere una scusa. Ritengo comunque che chi è entrato in corso d’opera non ha fatto male. E poi va sottolineato che Amoura sta osservando il Ramadan e che dunque non gode delle migliori condizioni per poter essere performante». Una situazione, quest’ultima, che il club sottocenerino sta comunque provando a gestire al meglio delle sue possibilità. «Prima del match di Lucerna ci siamo organizzati per permettergli di mangiare alle 4, e nei prossimi giorni sposteremo qualche allenamento - rileva Croci-Torti -. Scelte che denotano il grande balzo in avanti compiuto dalla società a più livelli».