Basket

Westher Molteni: «Escluso senza spiegazioni, mi hanno rubato un sogno»

Lo specialista ticinese del 3 contro 3, tagliato dalla squadra svizzera che inseguirà la qualificazione olimpica, ha scritto una lettera aperta per manifestare la sua amarezza: «Non giocherò mai più in nazionale»
© FIBA 3x3
Fernando Lavezzo
14.05.2024 18:00

«Cos’altro avrei potuto fare di più?». A chiederselo, dopo essere stato tagliato dalla Nazionale di basket 3x3 che tra giovedì e domenica, a Debrecen, andrà a caccia della qualificazione olimpica, è Westher Molteni. Il ticinese, pioniere, anima e ambasciatore di questa moderna disciplina in Svizzera, non si aspettava di certo l'esclusione. Dopo essersi preso qualche giorno per assorbire la botta, oggi Wes ha scritto una lettera aperta, diffusa sui suoi canali social. «Cos’altro avrei potuto fare di più? Questa domanda rimbomba nella mia mente da quando ho ricevuto la notizia che non farò parte della Nazionale svizzera per il Torneo di Qualificazione Olimpica (OQT)», scrive Molteni. «Questa lettera non ha l'intento di suscitare controversie», precisa. «È un'espressione delle mie emozioni, una liberazione catartica della mia delusione e del dolore che provo».

Perché scrivere questa lettera adesso, a pochi giorni dal torneo di qualificazione in Ungheria? «Perché, in caso di qualificazione alle Olimpiadi (che spero), potrebbe essere frainteso come amarezza o gelosia. In caso di fallimento, invece, sarebbe facile parlare dopo, a posteriori. Quindi, scelgo di esprimere i miei sentimenti ora».

Un legame profondo

«Pochi capiscono la profondità del mio legame con il basket 3x3», prosegue l'ex cestista di Lugano, Vacallo e Massagno (ma anche di tanti club romandi) nel suo sfogo. «Nel 2013, durante un'estate in cui contemplavo di terminare il mio percorso nel basket tradizionale, il 3x3 mi ha trovato. Presentatomi da amici, ha riacceso la mia passione per la palla a spicchi. Non si trattava di vincere soldi; si trattava della pura gioia di giocare, di competere in piazze illuminate dal sole, spinti dalla passione piuttosto che dal guadagno finanziario, per l'amore del gioco. Con il rapido sviluppo del 3x3, è emerso il sogno olimpico, elevando le aspettative e iniettando nelle vene un traguardo che per il basket elvetico era a dir poco impossibile: i Giochi. Questo sogno è diventato un veicolo per un ulteriore scopo, un motivo di dedizione e sacrifici. Ho riversato cuore e anima in questo sogno, insieme ai miei compagni, ottenendo successi personali e collettivi che non avremmo mai pensato possibili».

Traguardi prestigiosi

L'elenco di traguardi raggiunti insieme ai suoi compagni del Team Lausanne 3x3, Gilles Martin e Marco Lehmann (selezionati insieme a Jonathan Dubas e Nathan Jurkovitz), è lungo: «Siamo gli unici tre giocatori svizzeri a disputare l'intera stagione PRO di FIBA 3x3. La nostra è la sola squadra elvetica ad aver vinto un evento del Pro Tour. Dal 2017, il Lausanne 3x3 è stato tra i primi 12 team al mondo 6 volte su 7 stagioni. Lausanne3x3 è attualmente al 9. posto al mondo, testimonianza della nostra dedizione. Personalmente, sono al 1. posto della classifica in Svizzera e al 32. nel mondo. Sono l'unico giocatore ad aver preso più di 400 rimbalzi in una stagione di Pro Circuit nella storia del FIBA 3x3. Noi 3 abbiamo portato il 54% dei punti del ranking della Svizzera. Abbiamo aperto la prima struttura completamente dedicata al 3x3 in Svizzera. Il Team Lausanne 3x3 è un esempio per le squadre di tutto il mondo. Abbiamo costruito più di una squadra; abbiamo costruito un lascito. I nostri sforzi hanno superato i confini, ispirando altri e lasciando un'impronta indelebile in questo sport. Sono orgoglioso di ogni membro del nostro team e di ciò che abbiamo realizzato insieme. E per questo, ringrazio tutti i nostri sponsor che hanno creduto, e credono ancora, in noi e hanno reso possibile seguire il sogno».

Orgoglioso dei compagni

Nessun risentimento nei confronti dei suoi due compagni di viaggio, che a Debrecen ci andranno. «Sono orgoglioso di Gilles Martin, il quale ha dimostrato che la motivazione e la dedizione superano la taglia fisica. Dopo anni di ''Gilles è troppo basso'', ''Il 3x3 è solo per giocatori alti'', ora lui è un esempio a livello mondiale ed è il giocatore più spettacolare nel 3x3. Sono orgoglioso anche di Marco Lehmann, uno dei migliori tiratori della lega, il quale ha dimostrato che va bene essere sé stessi indipendentemente dall'orientamento sessuale. Sono anche orgoglioso di me stesso perché, se nomini i tre migliori rimbalzisti al mondo nel 3x3, non puoi lasciare fuori il mio nome».

Nessuna spiegazione

Lo sfogo prosegue: «Ricevo messaggi da persone di tutto il mondo che mi chiedono se sono infortunato. No, non lo sono. Mi chiedono se è una mia scelta di non partecipare. No, non lo è. Se conosco il motivo. No, non lo conosco. Ho fatto tanti sacrifici per questo obiettivo nazionale, rifiutando contratti 5x5 perché la stagione 3x3 dura 10 mesi, vedendo i miei figli solo 10 giorni durante l'estate perché dovevamo fare abbastanza punti per qualificare la Svizzera all'OQT, creando eventi, promuovendo il 3x3 in Svizzera e internazionalmente. Tutto questo per ricevere questo trattamento senza alcuna spiegazione da parte di nessuno. È semplicemente sbagliato e ingiusto. Non me la prendo con nessun giocatore o con le persone della Federazione Svizzera di Basket; punto il dito contro il meccanismo che è stato impostato qui, che permette ai giocatori di decidere se e quando vogliono sacrificarsi per una causa comune, se e quando venire ad allenarsi per le Olimpiadi, se fare un lo sforzo minimo per fare il minimo dei tornei richiesti o meno. Un meccanismo in cui le cose sono concesse, non guadagnate».

Addio in lacrime

«Una volta ho detto ai miei figli, “Mi dispiace dover partire di nuovo, ma è perché papà sta inseguendo un sogno, il sogno olimpico! Voglio insegnarvi che con impegno e dedizione, potete arrivare ovunque volete!” Lo ripetevo spesso e chiedevo loro se capivano il significato delle mie parole. Ora posso insegnare loro una nuova lezione, che il rispetto per sé stessi è più importante di qualsiasi cosa, anche delle Olimpiadi e del riconoscimento altrui. Per questo oggi decido di porre ufficialmente fine alla mia carriera nazionale. Qualunque sia il risultato della Svizzera all’OQT, non giocherò più per la Nazionale Svizzera di basket. Non è facile per me, e ho le lacrime agli occhi mentre scrivo questa lettera, proprio come un bambino che credeva in una promessa, una promessa di equità, una promessa di meritocrazia, un sogno che ho meritato ma che mi è stato rubato. E va bene piangere, perché il sogno olimpico è stato il mio grande amore per gli ultimi 5 anni».

In bocca al lupo

Insomma, cos’altro avrebbe potuto fare di più, Westher Molteni? «Niente», risponde il ticinese. «Detto questo, voglio concludere con una nota positiva. Credo davvero che la Svizzera abbia una vera opportunità di assicurarsi uno dei tre biglietti olimpici, e spero che ci riesca. Questo risultato porterebbe il basket 3x3 nel nostro paese a un livello superiore. Dopo gli investimenti di molte persone, non solo quelli del Team Losanna, sarebbe un premio ben meritato e gratificante. In bocca al lupo ai quattro giocatori; fatelo per tutti noi, restate uniti e portate la Svizzera alle Olimpiadi».

In questo articolo: